ANDARE O STARE
Bohem press 2025
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Dan non si è mai mosso dalla sua città.
Vive come una grande quercia, radicata nella sua terra.
Dice sempre: 'Entra, sono qui'.
Aki vive come un gabbiano nomade, sempre in volo, mai quieto.
Dice sempre: 'Parto, vado là'".
Dan ha un piccolo caffè in una cittadina sul mare, Aki vive sulla sua barca da pesca e il suo letto è accanto alla sala macchine. Uno guarda il mondo dalla finestra, l'altro vede il mare dall'oblò. E quando tutti e due guardano al di là del vetro si sentono lontani dal mondo...
Entrambi, però, amano fare la vita che hanno scelto: Dan sente forte di appartenere a quel luogo, mentre Aki ama non sentirsi legato, ma andare libero verso l'ignoto.
Nel caffè di Dan entrano spesso persone di passaggio che arrivano anche da molto lontano, dai quattro angoli del mondo. Lasciano ogni volta un piccolo ricordo di sé, oltre a condividere con lui le storie diverse di ciascuno. Una piccola alce da una bambina del Nord o una foglia particolare da una donna che arrivava dal Sud...
Aki, invece, quando attracca su rive sempre diverse incontra gente sempre diversa e anche lui con loro condivide tempo e spazi: ha dormito a casa di un altro pescatore, ha ascoltato la musica con chi stava festeggiando sulla spiaggia intorno a un falò.
Ma una volta nel caffè di Dan è entrato, insieme a tanta altra gente festosa, anche un marinaio...
Era Aki!
Sono attratta sempre e molto dagli opposti.
Mi piace metterli vicino e vederli che fanno scintille e creano disequilibri, differenze e punti di osservazione tra loro inversi.
Questo è un libro costruito su questa idea: uno dei due personaggi è fermo, mentre l'altro è in perenne movimento, uno senza spinte verso l'ignoto, un altro incapace di fermarsi. Uno è terra, marrone, e l'altro è mare, blu.
Eppure.
Così diversi, sono entrambi capaci di provare sensazioni che li accomunano, sebbene così lontani riescono a incontrarsi, anche in senso metaforico, in una zona comune.
Uno guarda fuori dalla sua casa, ossia dal suo caffè, l'altro che vive di fatto nel fuori ed è sempre un po' in cerca di un dentro che lo tenga al caldo.
Entrambi, lungo le loro strade molto diverse, riescono a incontrare altre persone e con loro scambiano momenti ed esperienze che diventano ricordi, oggetti e fotografie, che si fissano sulle pareti del caffè di Dan e nell'album di Aki: cornici come piccole finestre per Dan e istantanee ritagliate come fossero casette per il marinaio.
La loro diversità è sotto gli occhi di tutti, ma non smettono mai di guardarsi e di dialogare, in qualche modo.
Questo libro, che è anche stato costruito in due modi diversi, costringe il proprio lettore a cambiare sempre punto di vista, ad aspettarsi sempre qualcosa d'altro. Che puntualmente arriva.
Questo alternarsi continuo è l'idea che apprezzo di queste minime storie e mi piace anche il finale che si spalanca, letteralmente, in una grande tavolata piena di gente tutta differente.
Si diceva del suo formato: dal punto di vista della sua costruzione, ne esistono appunto due diverse versioni, una pubblicata in Cina - Thea è lo pseudonimo di un nome molto cinese: Xinyuan - che ha lo stesso formato verticale ma una fascicolazione delle pagine più complessa e più scenografica di quella occidentale, più tradizionale, nonostante la pagina doppia finale.
Nelle edizioni in cinese complesso e cinese semplificato si tratta di un formato apribile che tiene separate le storie di Dan e di Aki, rispettivamente sulla sinistra e sulla destra della costa centrale, le immagini sono sulla bandella che si apre a sipario, mentre il testo resta separato nella pagina accanto.
Il libro, che è stato premiato come Best Illustrated Book dal New York Times e dalla Public Library di New York per 2024 è stato anche tra i vincitori al Bologna Illustrators Exhibition, sta lì a dimostrare che la giovane Thea Lu ha stoffa e belle idee e una matita coraggiosa che gioca con le prospettive e gli scorci, con la luce e l'ombra.
Brava.
Carla
Nessun commento:
Posta un commento