venerdì 17 ottobre 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

SMUOVERE LE SFERE UNIVERSALI

Se dormo con gli occhiali, vedo meglio i sogni? I grandi quesiti dei bambini, Claude Ponti (trad. Giorgia Arnaldi, prefazione Maura Gancitano) 
Babalibri 2025 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 6 anni) 

"Apolline, otto anni, chiede: PERCHÉ ALCUNI ANIMALI DEPONGONO LE UOVA E ALTRI NO? SE ANIMALI COME GLI ELEFANTI, GLI UMANI O LE GIRAFFE DEPONESSERO LE UOVA, DOVREBBERO PRIMA COVARLE… 
MA SAREBBERO TROPPO PESANTI E I GUSCI SI ROMPEREBBERO! QUINDI SERVIREBBERO GUSCI RESISTENTISSIMI, MA A QUEL PUNTO I PICCOLI NON RIUSCIREBBERO A ROMPERLI PER USCIRNE… E NASCERE. 


Leïla, cinque anni e mezzo, dice: A QUANTO PARE SONO NATA IL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO… 
SÌ. IL CHE SI SPIEGA PERCHÉ IERI VIENE PRIMA DI DOMANI CHE ARRIVA SUBITO DOPO OGGI CHE SCOMPARE APPENA ARRIVA DOMANI E CHE DIVENTA IERI E COSÌ VIA, AVANTI E INDIETRO. ALLORA, PER NON DIMENTICARE IL GIORNO IN CUI SEI NATA, IERI, SI FESTEGGIA OGNI ANNO LO STESSO GIORNO DELLA TUA NASCITA, IL CHE SIGNIFICA CHE HAI UN ANNO IN PIÙ E UNO STRATO IN PIÙ SULLA TUA TORTA DI COMPLEANNO QUANDO È OGGI. ECCO. 


Caroline, tre anni e mezzo, chiede: MAMMA, IO HO UN DESTINO? SÌ, DA QUELLA PARTE!" 


Il libro funziona così: ci sono dei bambini e delle bambine che per età variano dai 3 anni ai 10 e ciascuno di loro si presenta con una domanda. Solo in rarissimi casi, con delle affermazioni. A ciascuna di queste questioni sollevate è dedicata una pagina e un disegno - un fumetto in verità - che in qualche modo cerca di dare una risposta o di giocarci su e aprire ulteriori scenari di indagine. Alle domande ci sono i piccoli, alle "risposte" illustrate c'è un grande (in tutti i due sensi), che è per l'appunto Claude Ponti con i suoi innumerevoli topi. 
La qualità e la varietà delle domande lasciano davvero senza fiato. 
E si potrà notare facilmente come spetti ai più piccoli - treenni, quattrenni e cinquenni - la capacità di smuovere con i loro quesiti le sfere universali. 
Tanto più i bambini e le bambine crescono, tanto più le loro domande si fanno specifiche, indirizzate ad ambiti più particolari, ma non per questo meno fulminanti. 
Per esempio: cosa vuol dire artificiale? Il mondo potrebbe funzionare senza i soldi? Pesiamo di più quando pensiamo a un cervo piuttosto che a un gatto? Ecco, cose così. 
Le domande, che sono state raccolte per 7 anni nelle pagine della rivista Philosophie Magazine, sono dei giganteschi inneschi per la creazione di mondi a sé stanti che possono essere brevemente esplorati per andare nella direzione di una possibile risposta. 
Fa bene Maura Gancitano, la filosofa cui è stata affidata la prefazione, a intitolarla Piccoli teatri dell'immaginazione perché Ponti - così ho imparato - per tutta la sua vita di autore di libri per l'infanzia non ha fatto altro che creare mondi. Mondi immaginari che si spalancano una volta superata una fatidica soglia. 
Qui, ancora una volta, questa sua modalità di raccontare storie si ritrova quasi tale e quale. 
Il quasi dipende proprio dal respiro più affannato di dover rispondere in una sola pagina alla singola questione posta. Il grande respiro dei suoi libri più famosi - da Biagio a La mia valle, passando per il Catalogo dei genitori - qui non ci può essere. 
Rimane intonsa invece la sua capacità di offrire scenari - da cui i piccoli teatri, cui allude Maura Gancitano, che mettono in scena spazi sconosciuti da andare a esplorare. Ecco, forse la chiave è proprio questa: quella di non voler dare una risposta 'chiusa' a domande così tanto ariose, ma invece mettersi in gioco e provare a rilanciare. 


Mettersi in gioco e rilanciare prevedono due condizioni necessarie da parte di un adulto: da un lato mettersi lì ad ascoltare con attenzione la domanda per poterne cogliere per intero la grandezza e dall'altro lato dimostrare di avere la capacità di spingere il ragionamento nella direzione dell'immaginazione, ossia del possibile. Ma sono pochi gli adulti che lo fanno di default quando dialogano con i bambini... 
Ma Ponti sì. Lui lo fa.
Per questo, alla bambina che chiede se Babbo Natale crede in Dio, lui risponde con la chiarezza inoppugnabile che suona come un sillogismo, seppur folle. 
E ancora, a Shilo, che pone una questione apparentemente facile e logica, Ponti gli dà una risposta che fa davvero saltare sulla sedia per quanto trasversale e inafferabile si dimostra! 
Sono certa che tanto la filosofia (o se preferite le grandi domande) quanto autori come Ponti siano cibo necessario all'infanzia per crescere bene! 
Qui, insieme! 

 Carla

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