mercoledì 11 aprile 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


BAMBINI DA PANE E OLIO

I DISEGNI ARRABBIATI, Italo Calvino
Mondadori, 2012

NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)


"Quando Lodolinda comincia un disegno con una linea riccioluta e tondeggiante, non si sa mai se sta per disegnare una nuvoletta, un pecorella o un cavolfiore.
Un pomeriggio i genitori di Lodolinda escono e lasciano la bambina sola in casa insieme al figlio di certi loro amici, un bambino che si chiama Federico."

Lo avrete capito, a Lodolinda piace molto disegnare, ma è altrettanto vero che Federico non le è simpatico. Così quel pomeriggio ingaggia con lui una vera e propria guerra disegnata: ognuno sul proprio foglio, Federico e Lodolinda combattono a suon di tori inferociti contro tigri ruggenti, serpenti boa contro avvoltoi in picchiata, indiani, cowboy .Ogni volta è il disegno di uno dei due a intimorire e a sconfiggere l'altro, finché accade che sia il disegno a prendere il sopravvento sugli stessi disegnatori ai quali per salvarsi non resta che allearsi su uno stesso foglio. Ma l'armonia dura poco. Nuovi disegni, nuove battaglie tra paracadute, buchi nei paracadute, gatti, cani ed elicotteri...E la morale qual è dopo un intero pomeriggio passato assieme? 'Con te non si può giocare'. AH!


Fa sussultare vedere sugli scaffali di una libreria un nuovo titolo di Calvino. Pensavo che tutto quello che ha scritto fosse ormai di dominio dei suoi lettori, e invece questa storiellina estratta dal Corriere dei Piccoli del 1977 era sfuggita.
Un racconto che ha il sapore di tempi andati.
Bambini che vengono lasciati soli a casa per un intero pomeriggio, bambini che per giocare usano tutto il tempo solo le matite colorate, bambini che combattono con indiani e cowboys, bambini che scelgono se vedere la televisione a colori o in bianco e nero e magari fanno merenda con pane e olio...
Questi bambini esistono ancora? Sì, ma sono bambini rari e speciali. Sono bambini che magari hanno la fortuna di vivere ai 'confini dell'impero', ovvero in zone marginali rispetto alle grandi città superstimolanti, o magari hanno la fortuna di avere genitori che vogliono per loro un ritmo diverso, lontano dalla frenesia di riempire con qualcos'altro, per horror vacui, ogni singolo momento della loro giornata: palestra, chitarra, catechismo, compiti, centro commerciale, corso di decoupage, filmetto in tv della serie...
I bambini che racconta Calvino sono quei rari e speciali esemplari che sanno organizzarsi da soli il loro tempo, che attingono a piene mani dal loro immaginario perché hanno poco o niente tra le mani. Ragazzini che sanno metter su un mercato con due foglie di carrubo, un vecchio giornalino e uno scatolone come banco. Sono quei bambini che passano pomeriggi a raccogliere pinoli per poi romperli con un sasso giusto e mangiarseli con la polverina nera sulle dita. Sono quei bambini cui è concesso di annoiarsi e non si spaventano per questo. Anzi, sanno bene che è proprio dalla noia che germogliano le idee migliori.


Bambini così potrebbero essere figli di Marcovaldo. Ah, bei tempi!

Carla

Noterella a margine: Accanto al nome di Calvino dovevano mettere un illustratore che costituisse una certezza. E Giulia Orecchia risponde al caso. Sebbene il tutto sia già ampiamente visto: i due personaggi sono presi dal suo repertorio tradizionale, la gamma cromatica è quella consueta (almeno negli ultimi libri), tuttavia lo spazio in cui li inserisce è sapientemente e volutamente disordinato, per assecondare il ritmo del racconto e per sottolineare l'aspetto ludico del disegno. Giulia Orecchia è un po' come la terza 'bambina' coinvolta in questo gioco, accanto a Lodolinda e Federico. Mischia tecniche diverse, ingrandisce o ripicciolisce, dà pennellate veloci e volutamente imprecise e muove sulla pagina i personaggi in un continuo crescendo. Anche se non è poco non non riesco a trovare niente di più.

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