RICORDANDO GIORGIO PERLASCA
Nutro
sempre una certa diffidenza nei confronti delle storie esplicitamente
'a tema', che raccontano vicende storiche e che vogliono essere in
qualche modo esemplari. Rischio che si corre soprattutto nella
letteratura per ragazzi, anche perchè in questo caso c'è un
evidente scopo educativo.
Il
romanzo 'storico' è spesso a rischio di inautenticità o di
retorica; qui, però, in L'eroe Invisibile, di Luca Cognolato
e Silvia Del Francia, il rischio è stato ben evitato, svolgendo la
narrazione sul filo sottile della ricostruzione obbiettiva, ma anche
della grande emozione che la vicenda di Giorgio Perlasca può ancora
suscitare.
La
storia è nota: Perlasca era un commerciante di carni che, durante la
guerra, si è ritrovato a Budapest; essendo stato volontario nella
guerra di Spagna, godeva di particolare protezione dall'ambasciata
spagnola. Nel '44, quando le ultime frontiere dell'umanità sembrano
destinate a sbriciolarsi di fronte agli orrori della guerra e della
Soluzione Finale, Perlasca utilizza la protezione spagnola per
salvare gli ebrei che riesce a far entrare nelle case protette
dell'ambasciata iberica. Invece di cercare di mettersi in salvo,
l'eroe invisibile mette a disposizione quello che ha, coraggio,
sfrontatezza, capacità di mercanteggiare anche con i peggiori
personaggi dell'esercito tedesco occupante. Partito l'ambasciatore
spagnolo, costruirà un immenso bluff, fingendosi l'ultimo
diplomatico rimasto in Ungheria. Sul filo del rasoio, sempre sul
punto di essere scoperto, non smetterà, fino all'arrivo
dell'esercito russo, di proteggere i poveri disperati che avevano
trovato rifugio in quelle case. Perlasca fu rintracciato alla fine
degli anni ottanta da alcune superstiti, che resero nota questa
vicenda, tanto che nel Giardino dei Giusti c'è un albero che porta
il suo nome.
E'
possibile raccontare l'orrore, rispettando la sensibilità dei
ragazzi? E' possibile farlo senza nascondere la sostanza di
quell'orrore, la soluzione finale, le deportazioni, i rastrellamenti,
le esecuzioni sommarie e tutto il contorno di crudeltà e di
disperazione? Mi sembra che Cognolato e Del Francia ci siano
riusciti, scegliendo uno stile asciutto, non retorico, descrivendo il
minimo indispensabile che renda però conto del Male assoluto che
nella Seconda Guerra Mondiale ha avuto modo di prendere forma
evidente.
Ovviamente
è una lettura che richiede una certa maturità e anche qualche
nozione storica, quindi lo consiglierei a partire dai dodici anni,
con la speranza che sia una lettura accompagnata dal confronto con
quegli adulti che devono, su questi temi, essere un sicuro
riferimento.
Mi
sembra in particolare sia importante ricordare la figura di un uomo,
Perlasca, che non aveva nessuna intenzione di essere un eroe, ma che
è stato capace di trovare il coraggio, la determinazione, la
creatività per affrontare il Male. Ai ragazzi vorrei dire, si può
dire di no e ci sono momenti in cui è necessario farlo per salvare
la propria umanità e con essa la vita e la dignità di altre
persone. Perlasca ne ha salvate migliaia.
Eleonora
“L'eroe
invisibile”, L. Cognolato e S. Del Francia, Einaudi Ragazzi 2014
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