lunedì 11 gennaio 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


FAR STRADA ASSIEME
Caterina e l'orso, a zonzo per il mondo, Christiane Pieper  
(trad. Gabriella Manna)


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Il grosso orso se ne andava a zonzo per il mondo (e Caterina dietro...)
a volte camminando all'indietro...
a volte camminando in avanti...
ballonzolando...
e rotolando...
a volte in silenzio...
altre volte cantando..."

Dopo aver camminato controvento sulla spiaggia, attenti a non pestare un granchio, dopo essersi rotolati su un prato in pendio, dopo essere passati in punta di piedi dietro due guardie dietro due ladri, e dopo aver cantato a squarciagola in un campo di iris e peschi con il Fuji sullo sfondo, i due si apprestano a strisciare nel deserto, a saltare tra i canguri in Australia, a portare un otre sulla testa in Africa o a inchinarsi per entrare in una caverna che nasconde un tesoro, per poi provare l'ebbrezza di camminare a una, due, tre o quattro zampe...e magari anche a cinque. No, cinque no: sono davvero troppe e rallenterebbero il loro passo. 

Che questi due, orso e ragazzina, siano fatti l'uno per l'altra, lo si intuisce fin da subito. Entrambi hanno il nasone, entrambi hanno voglia di girare il mondo, entrambi hanno un gran gusto per il gioco e per il divertimento. Per l'avventura.
E se così è, diventa del tutto naturale che l'una si metta sulle orme dell'altro, quando se lo vede passare davanti così sicuro di sé.


Irresistibile, addirittura impossibile non andargli dietro per fare strada assieme. In quegli occhi chiusi dell'orso, in quell'incedere sicuro, in quelle zampe che cadenzano un andatura fiera c'è tutta una filosofia della vita che Caterina, la bimbetta dalla maglietta a righe, fa sua all'istante. D'altronde anche lei, con le sue treccine al vento, con i suoi calzini bassi e le sue scarpe rosse non sembra essere una che si tira indietro di fronte alla scoperta, all'andare più in là. Così, in una vera e propria danza a due, in perfetto sincrono, e con un ritmo che non prevede sosta, l'orso e Caterina attraversano il mondo, attraversano le esperienze, pesticciandolo di impronte, non curandosi di dover arrivare a un traguardo preciso. 
Il loro obiettivo è andare, e da pagina due in poi, andare assieme.
Gli acrilici di Christiane Pieper creano a tal punto l'effetto di volumi che si muovono in uno spazio, che si rivelano naturali generatori di movimento, in chi li ha davanti agli occhi. Talmente perfetti che diventano contagiosi nella resa dei gesti, dall'andare a retromarcia, al camminare controvento, dall'avanzare in punta di piedi con andatura furtiva all'incedere rigido ed eretto con un vaso sulla testa. 

Grande sensibilità nel pennello che trova un suo controcanto nel testo così musicale, ma anche nel gioco di sguardi e di piccoli gesti tra i due e anche tra loro e gli astanti, compresi i lettori. Valga come esempio lo sguardo ancora 'timido', sottolineato dalla caviglia flessa di Caterina al passaggio dell'orso ad occhi chiusi, cui segue la tavola successiva in cui Caterina guarda in direzione del lettore, come ad invitarlo a seguirla nell'impresa e l'orso, dal canto suo, spalanca gli occhi perché si accorge che qualcosa ora è diverso: c'è qualcuno che lo tampina...


Pieno di movimento, pieno di luoghi panoramici, pieno di suoni, pieno di animali, pieno di libertà questo libro è un buon concentrato di sapienti idee. 


Arrivato direttamente (si fa per dire, perché l'edizione tedesca risale al 1998) dalla Germania, in dettaglio da Peter Hammer, che pubblica calibri come Henning Wagenbreth o Nadia Budde, Kreuz und Quer, Josephine und der Bär ha un suo particolarissimo swing che, dopo averci fatto ballare e scodinzolare, ci mette in testa l'idea che nella vita è sempre meglio andare, osare, dandosi all'occorrenza il ritmo adatto.



Carla

Noterella al margine. C'è da augurarsi che Kalandraka porti in Italia anche Josefine, der Bär und Peer che dimostra come la canzone del Mapim mapom abbia un suo fondo di verità...

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