venerdì 29 luglio 2016

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


CONDIVISIONE CULINARIA


Un frigorifero vuoto rappresenta una realtà disdicevole, antipatica, originata dalla povertà come dalla distrazione o dall'assenza di tempo per il troppo lavoro. Per Gaetan Dorémus è l'occasione per raccontare il concetto della condivisione.

 
E' la fine della giornata, per alcuni è stata una faticosa giornata lavorativa, per altri una normale giornata passata in famiglia. Se si guarda ad un qualsiasi condominio, verso sera si vedono rientrare le persone, chi da un giro in bicicletta, chi da un giorno passato a suonare sui marciapiedi della città. Ma se in quella giornata particolare, nessuno ha pensato a fare la spesa e c'è poco o nulla nella dispensa e nel frigo, il problema è davvero grande, quando ci si mette a preparare la cena. Andrei, il suonatore, che dorme nel sottoscala, ha solo tre carote.
E' davvero troppo poco! Allora sale un piano di scale e bussa alla porta di Nabil, che purtroppo ha solo due uova e un pezzo di formaggio. Insieme salgono un altro piano e bussano alla porta di Lucie e Sandro, con relativi figli: hanno solo un peperone e un po' d'erba cipollina. Si sale tutti insieme un altro piano, da Claire, che però ha qualche pomodoro. L'ultima speranza è al piano ancora superiore, dove abita Rosine. Lei riesce a trovare un po' di farina, di burro e di latte. Indovinate. Rosine ha l'idea geniale e si mette subito all'opera per cucinare una bella quiche, capace di sfamare tutti quanti.



Anche i vicini, negli altri condomini, vedono la bella tavolata a casa di Rosine e vengono contagiati dall'idea: mangiare tutti insieme, condividendo quel che si ha, aggiunge un po' di allegria al normale desinare. Ma è come un contagio: non c'è piazza, non c'è strada che non veda allegre tavolate, imbandite con quel che c'è, e non è poco. Sono tutti così entusiasti che non sanno come tornare al normale tran tran. Così il giorno dopo, Andrei si ritrova con tre carote e Nabil...
Come ben racconta Frigo vide, di Gaetan Dorémus, pubblicato da Seuil Jeunesse nel 2009 , un frigo vuoto può essere un punto di partenza, l'occasione per ripensare quel gesto quotidiano che è il sedersi a tavola per mangiare. Tanti che hanno poco, mettendosi insieme riescono a raggiungere un risultato importante per tutti. Non solo mettere in tavola un bel piatto saporito e nutriente, ma condividere un momento cruciale della giornata. Questo bell'illustrato, per niente eclatante nello stile illustrativo, non mette tanto l'accento sulla povertà e sulla solidarietà, quanto sull'osservazione che la condivisione, per quanto si sia diversi, migliora la vita, permette di moltiplicare le risorse e consente di riscoprire il lato umano in ciascuno di noi. 



Se tutti viviamo con un'etichetta stampata in fronte, siamo impiegati, o maestre, o studenti o pubbliche lettrici, ma quando ci mettiamo a tavola tutti insieme, lasciando fuori dalla porta il nostro ruolo sociale, ridiventiamo persone.
Restare umani, bello slogan, più che mai attuale e in controtendenza rispetto al clima di sospetto e di paura che inevitabilmente avanza.
L'illustrazione, quasi un fumetto, asseconda la storia con pochi colori, uno sfondo neutro e un disegno delicatamente ironico che ci consegna l'intimità delle case di tutti personaggi. Alla fine, è lo stare insieme che riempie la pagina di colori diversi, come diverse sono le persone.
L'albo, premiato a Bologna nel 2015, verrà pubblicato in Italia nel prossimo autunno, grazie all'intelligente iniziativa dell'editore Terre di mezzo. E' una lettura divertente, riflessiva, che può fornire spunti importanti anche in classe, per giovani lettori e lettrici a partire dai sei anni.

Eleonora

Frigo vide”, g. Dorémus, Seuil Jeunesse 2009



 l book trailer in inglese

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