venerdì 2 dicembre 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


SPALLE INDIETRO E BRACCIA APERTE

Capretta curiosa! Paola Ancillotto, Fabiana Bocchi


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"AtteNtA BetSy, NoN uSCIre DAllA FAttorIA!
le DICoNo lA mAmmA lA NoNNA lA zIA
Il PADre Il FrAtello Il CuGINo
Il GrANDe Il veCChIo Il PICCINo.
'Il moNDo, SAI, è PIeNo DI PerIColI!'
'MA Io voGlIo veDere CoSA C’è
oltre Il reCINto, SullA CollINA,
Al DI là Del ruSCello!' rISPoNDe BetSy.
rISChIoSo... NoN tI AlloNtANAre!
StAI quI, PIuttoSto, e CoNtINuA A BelAre.'"

E così la capretta Betsy rimane lì, a dormire sul cesto della biancheria e il suo pupazzo pende per le orecchie nel tempo necessario perché si asciughi.


Betsy obbediente è anche curiosa così, indossato il vestito rosso del coraggio con i puntini bianchi della femminilità, mette su il passo dell'intraprendenza: gamba tesa in avanti, spalle indietro e braccia aperte. Tirandosi dietro il carettino con il pupazzo, tutta lei si lancia verso la scoperta della collina. 


Cammin facendo, il passo si fa più incerto, torna indietro, quando le sue orecchie sentono suoni sconosciuti o fruscii nell'erba. L'incedere rallenta, le ginocchia si piegano. Betsy si ferma, ascolta, immagina e poi ogni volta riparte, curiosa a scoprire che la paura è stata solo un pensiero. Oche, asinelli, galline, cervi e cerbiatti sono i begli incontri che fa. Quell'ombra sospetta sul tronco dell'albero sembra di nuovo qualcosa che non è...
Tutto sommato, comunque, la bellezza della scoperta diventa ancora più piacevole se si è in due.


Irrimediabilmente attraente il punto di partenza di questa piccola storia un po' in rima e un po' no: 'Il moNDo, SAI, è PIeNo DI PerIColI!' 'è rISChIoSo... NoN tI AlloNtANAre! StAI quI, PIuttoSto, e CoNtINuA A BelAre.'"
Forse perché è femmina, ma di certo perché è piccola, a Betsy viene suggerito di starsene a casa a belare. E forse perché e femmina, ma di certo perché è piccola, a lei invece va di andare a vedere cosa c'è oltre il recinto.
Il resto viene da sé ed è una riflessione che ritorna tre volte e che racconta che l'immaginazione ha nelle nostre testoline un potere grandissimo, generatore di paure e brividi, ma anche di sogni e progetti. Da questo altalenare di timore e intraprendenza nasce il giusto passo che dovrebbe cadenzare i percorsi di crescita di bambini e bambine.
Prudenza fa un po' rima con intraprendenza. Ed è per questo che libri così fanno il loro giusto mestiere: raccontano sotto metafora un paio di cose importanti da sapere: senza mai dirlo espressamente, all'adulto che legge si dice non tenere tuo figlio a casa a belare, e a piccoli e piccole in ascolto gli si soffia nell'orecchio: vai pian piano a vedere cosa c'è sulla collina! E se trovi un amico, sarà ancora più divertente...


Tutto ciò, ed è l'altro motivo che mi fa dire che Capretta curiosa! sia un buon libro, ha una sua corrispondenza precisa nell'illustrazione.
Anche in questo caso nulla è più lontano dalla didascalia al testo. La pagina tagliata a metà segna il confine, potrebbe dirsi 'il recinto' oltre cui sarebbe meglio non spingersi. E invece, come fa la capra protagonista con il limite che le hanno imposto, la linea immaginaria tra il colore e il bianco, normalmente dedicato al testo, può essere superata allegramente. Mastelli, cestini, rametti e cespugli, oche e galline sconfinano delicatamente ma inesorabilmente.
Su questo uso non così consueto della pagina si nota anche una buona capacità da parte di Fabiana Bocchi nell'uso del colore pastoso e nella resa delle ambientazioni (sia gli interni, sia i boschi) che denuncia, in alcuni casi cita, libri di un autore molto amato: Michael Sowa che, ad evidenza, ha contato un bel po' nella sua formazione.

A. Hacke, M. Sowa, Un orso di nome Sabato, E/O 2007

Carla

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