DUE METRI NON
BASTANO...
Fino al cielo, Tom
Schamp
Beisler 2017
ILLUSTRATI
In quella città le
case hanno tutte grossomodo la stessa altezza, sono tutte molto
colorate, hanno i tetti decisamente spioventi per essere abitati e
per far scivolare neve e pioggia. Siamo nel nord dell'Europa. Forse.
Ma in quella città,
tra quelle case, ne è stata costruita una molto più alta, molto più
grande, molto più scura: sei piani più mansarda e negozio di
cappelli al piano terra. Tutti la guardano esterrefatti, anche una
colomba bianca che pare frenare in volo per non sbatterci contro. Con
il naso all'insù sono anche cappuccettorosso e leopardo, bambina e
bambino in maschera, che hanno il compito di recapitare lettere a
tutti gli inquilini del palazzo per spesso riceverne qualcosa in
cambio.
Si parte dal piano
terra, dal negozio di cappelli, si va al primo dove abita una strana
coppia: leone e biondina con scimmietta al seguito.
Più su ci sono sirena
e marinaio, e ancora più in alto la coppia di giocatori di scacchi.
Al piano superiore un uomo solo che alleva cervi e coltiva alberi in
casa che germogliano anche al piano di sopra dove il grande gatto
nero satura la stanza. All'ultimo, appena sotto il tetto, una
bimbetta legge uno dei suoi mille libri a un bebè.
Ma la vera festa è
nella mansarda dove tutti coloro che abbiamo incontrato finora si
riuniscono intorno a un tavolo come buoni amici, buenos amigos,
cappuccettorosso e leopardo compresi, nell'atto di dar loro un'ottima
cena.
in quelle buste
consegnate e contrassegnate dal cuore c'era un invito?
Tutti brindano. Solo il
gattone è rimasto fuori, ma sbircia dal grande oblò.
Una sorta di Wimmelbuch
verticale, costruito in cartone spesso, con il formato di un
leporello, Fino al cielo si snoda e arriva a misurare in
tutta la sua estensione 200 centimetri. E il grande palazzo si mette
in mostra, visto in sezione, piano dopo piano in una sequenza
scandita dai solai segnati da ogni cambio di pagina.
A tutt'oggi mi chiedo
perché Tom Schamp, artista belga tra Rosseau e Magritte, sia così
poco conosciuto e apprezzato in Italia; poco visti i suoi disegni che
tuttavia sono inconfondibili per colore e tipo di composizione e
piacevolissimi per ogni lettore e lettrice, non fa differenza se
grandi o piccoli.
Grande disegnatore pop
di mondi complessi e pieni di cose, Tom Schamp ha riempito l'Europa e
non solo di cartoline, poster, illustrazioni, calendari (l'ennesimo
gioco il Birdday calendar preferibile al tradizionale Birthday
calendar), giocattoli, copertine di cd e francobolli per le poste del
Belgio.
Intelligenti, ironiche,
sempre piene di citazioni, le sue illustrazioni, i suoi manifesti, le
sue cartoline sono reticoli che raccontano la complessità del mondo
in cui viviamo. Si stendono su un piano ideale e diventano mappe,
immediatemente esplorabili da uno sguardo attento.
Ma Tom Schamp non ha
disegnato sempre così.
In principio fu
Biancaneve nel 1997.
E da noi? Vanno
ricordati i pochi libri da lui illustrati che hanno valicato le Alpi:
nel 2005 Natale bianco Natale nero (Jacabook) e soprattutto nel 2007 Il
sesto giorno (Motta junior), dedicato alla creazione, ovvero a una particolare
declinazione della stessa. Avendo la fortuna di possederli entrambi,
posso constatare un ritmo ben diverso, anche se la sensibilità per
il colore e il tipo di segno è il medesimo. Fortunatamente.
Le tavole di Fino al
cielo, che presentano una dominante di colore ogni volta
differente, sono brulicanti di particolari, dettagli, oggetti e
elementi architettonici 'estranei', spesso rivisitati in una logica
surrealista, che si colgono solo dopo una lettura attenta e
meticolosa dell'immagine.
Nemmeno una parola li
accompagna eppure loro raccontano e raccontano. Il dialogo con chi
legge è - come spesso accade - a due diversi livelli: adulti e
bambini. La boutique di cappelli gioca sull'assonanza tra Talking
Heads e Talking Hats, che solo un grande che conosce il gruppo
musicale apprezza, al piano dove abitano la sirena e il marinaio fa
giochi di parole con il nome di Popeye, scomponendolo in Pop Eye. E
compare una 'magrittiana' pioggia interna...
Chi è più piccolo
potrà invece notare il fatto che a ogni piano il cestino di
cappuccettorosso si riempie di piccoli doni che all'ultimo vengono
redistribuiti, noterà che le tende sono tenute su da cotton fioc o
da spille da balia o ancora da grucce. Vedrà che al posto dei
cappelli si indossano tazzine da caffè, noterà orologi diffusi e
mal regolati al piano dei giocatori di scacchi. Il naso del gatto che
è in realtà coppa da cocktail...
Questo è uno dei
grandi meriti che penso di poter riconoscere a questo artista: la
capacità di stipare in uno spazio limitato dai margini un
immaginario sconfinato.
Due metri non
bastano...a contenerlo.
Carla
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