lunedì 3 settembre 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

GHOST


E’ uscito da poco in libreria un altro romanzo di Jason Reynolds, questa volta tradotto da Francesco Gulizia per Rizzoli. Come già sottolineato nel post relativo al romanzo precedente, Reynolds è un giovane autore afroamericano di successo, successo che ha accompagnato anche l’uscita di questo romanzo, 'Ghost. Per quanto veloce tu corra, non potrai mai scappare da te stesso’, finalista del National Book Award.
‘Ghost’ è il primo di quattro romanzi dedicati a una squadra di giovani atleti, i Defenders, e racconta in prima persona le vicende di un ragazzo, Castle Cranshow, detto Ghost, con una vita molto complicata, dei piedi molto veloci e una grande rabbia in corpo.
La vita complicata nasce dal rapporto con un pessimo padre, alcolizzato, che in una notte di delirio ha cercato di uccidere lui e la madre. Ora è in carcere, ma il trauma non è passato per niente e il ragazzo e la madre dormono ancora in soggiorno, pronti a scappare.
Come tanti altri ragazzi, anche Ghost è un appassionato di basket e aspira a entrare in una squadra. Ma non sarà questo il suo destino, che gli fa invece incontrare Coach Brody, un ex campione olimpionico di corsa, che allena una piccola squadra di atleti. Dunque, la corsa: Ghost ha un grande talento, nonostante corra in jeans e con le scarpe sbagliate. Coach Brody lo accoglie nella squadra, di cui il ragazzo deve velocemente acquisire le regole, accettando la supervisione ‘paterna’ del suo allenatore. Coach Brody, infatti, lo segue, lo accompagna a casa ogni volta, lo punisce severamente quando serve.
Ghost ha un problema: la sua immensa rabbia lo fa reagire in modo esagerato quando capitano degli ‘alterchi’, il termine eufemistico usato dal preside, con altri ragazzi della scuola. E la sua impulsività lo spinge a commettere anche un altro errore, che rischia di pregiudicare quello che sembra un momento di svolta della sua vita: ruba un paio di scarpe da corsa in un negozio di articoli sportivi, da cui fugge a gambe levate. Ma, come recita il sottotitolo, non è sufficiente scappare dal proprio passato e dai propri errori: arriva il momento in cui vanno affrontati, pagandone le conseguenze, ma trovando anche le risorse per andare avanti.
Questa in sintesi la trama, di cui non svelo il finale. Il tema principale, i ragazzi, e le ragazze, e lo sport. Ma non come lo può intendere la maggioranza dei genitori, come un utile esercizio fisico. Lo sport, nel romanzo di Reynolds, che rispecchia la difficile condizione dei ragazzi afroamericani che vivono nelle periferie, è in primo luogo uno strumento di riscatto dall’emarginazione, da un destino che sembra spingerli inesorabilmente verso la ghettizzazione.
Perché questo riscatto abbia luogo, sono necessarie persone capaci di convogliare, come fa Coach Brody, la rabbia in disciplina, in volontà di affermazione; persone che magari hanno fatto lo stesso percorso, che conoscono la solitudine di chi si sente diverso.
Negli Stati Uniti, paese dai grandissimi contrasti fra metropoli e provincia, fra centro e periferia di una città, nascere in un quartiere invece che in un altro può segnare un destino. Ed è un lavoro difficile quello di modificare quella che sembra una storia già scritta.
‘Ghost’ è un romanzo sullo sport, sulla corsa, sul valore del fare squadra e costruire solidarietà dove c’è solitudine; è scritto con uno stile immediato, una storia in presa diretta che attinge direttamente dall’esperienza del protagonista; si legge tutto d’un fiato e può risultare convincente anche per il più pigro dei lettori.

Eleonora

“Ghost. Per quanto veloce tu corra, non potrai mai scappare da te stesso”, J. Reynolds, Rizzoli 2018


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