mercoledì 5 settembre 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


L'URGENZA DI SCRIVERE

Come ho scritto un libro per caso, Annet Huizing
(trad. Anna Patrucco Becchi)
La Nuova Frontiera Junior 2018


NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)

"Mia zia Addie dice che sarebbe meglio che non usassi la parola 'morta'. Suona così cruda, dice. E la gente si spaventa.
'Magari è meglio dire deceduta.'
Ma la trovo una parola così strana, 'deceduta'. Anche Lidwien la pensa così, e lei lo sa bene perché è una scrittrice. Continuerò a dire 'morta'."

A tutti quelli che le chiedono notizie di sua mamma, Katinka, tredici anni, dice la verità, anche se suona cruda: lei è morta. Il suo cuore ha smesso di battere quando lei aveva tre anni, suo fratello Kalle era piccolo piccolo e suo padre non aveva neanche un capello grigio.
Katinka, è evidente, non ha paura delle parole, anzi le rispetta e le ama molto e coltiva un sogno, o per meglio dire, ha una necessità: quella di scrivere. Qualsiasi cosa le capiti, nella sua testa diventa subito storia. Storia da raccontare. Il caso vuole che la sua dirimpettaia, Lidwien, sia una famosa scrittrice. Anziana e originale signora dal pollice verde, dà lezioni di scrittura senza troppo entusiasmo ad altri anziani con velleità creative. Ma con Katinka la cosa è diversa. Quando quella ragazzina, di cui conosce ovviamente tutta la storia, le si presenta davanti dichiarando che vorrebbe partecipare alle sue lezioni perché trova 'carino' scrivere, Lidwien non mostra nessuna incertezza: ogni venerdì pomeriggio con lei farà lezioni private di scrittura e in cambio Katinka le darà una mano nella cura del suo bel giardino.
Un accordo perfetto.
Comincia così la loro storia insieme. Attraverso i 'compiti', esercizi di racconto, guidati, scritti, corretti, riscritti dozzine di volte, Katinka dà voce e forma ai suoi pensieri. Cerca e, grazie ai consigli di Lidwien, si impegna a trovare sulla pagina un senso per tutto ciò che le accade. Foglio dopo foglio, riesce a mettere ordine nei propri sentimenti, spesso contrastanti. Seppure al principio con occhi spalanchiusi*, le riesce di guardare il dolore. Scriverne è la sua urgenza, ma dopo c'è ancora tanta vita da vivere e da scrivere...

È innegabile il fiuto del 'segugio' che abita le stanze della Nuova Frontiera Junior e che, con il suo naso, 'stana' libri del genere.
Altrettanto innegabile si dimostra l'alta qualità di certa narrativa coraggiosa e onesta per ragazzi e ragazze in crescita che l'editoria nederlandese ha diffuso e continua a diffondere.
Questo romanzo è di nuovo un'eccellenza nel panorama: laico, ironico, commovente. Ciò che a prima vista può sembrare insolito per un'autrice di libri di no fiction, si rivela invece molto coerente con la seconda attività di Annet Huizing: il consulente letterario. È probabile che sia questo l'humus su cui ha radicato l'idea di questo suo primo romanzo, pubblicato nel 2014 e vincitore di importanti premi. A ben vedere, il mestiere di un consulente letterario ha molto a che fare con il know how che nel libro Lidwien dimostra di avere e di saper condividere con la sua migliore allieva, Katinka. Insolito è anche il doppio registro che il libro presenta: da un lato c'è una bella storia che si costruisce sotto gli occhi del lettore, dall'altro c'è un buon manuale di scrittura messo in pratica (che diventa anche un ottimo manuale di lettura, nella misura in cui mette in luce ciò che fa di un libro un bel libro). La peculiarità sta proprio in questo delicato equilibrio di intrecci che l'autrice dimostra di saper gestire con estrema disinvoltura, creando un tessuto narrativo di ottima qualità.
La storia di questa ragazzina senza madre, le sue difficoltà con il nuovo amore del padre, la sua necessità di chiarezza sui ruoli e di ricostruzione di un passato sempre più evanescente guadagna spessore e prende la sua bella forma letteraria, nello stesso tempo drammatica e umoristica e maledettamente autentica, proprio attraverso alcune 'leggi' della buona scrittura che, accanto a Katinka, si apprendono leggendo: la prima, show, don't tell, la seconda, inventati un cliffhanger, terza, non raccontare tutto!, quarta, cambia la prospettiva, quinta, manipola il tempo, sesta, tutto nasce dal contrasto...
Leggerlo, per chi come me è sempre in cerca di criteri di valutazione da condividere nella formazione di nuovi lettori consapevoli e critici, è stato balsamo per le orecchie e per l'anima.
Nei ragionamenti fatti su questo libro, impossibile e forse inutile mantenere la giusta distanza, ma a chi li leggerà, il compito di kill my darlings (la settima legge).

Carla

Noterella al margine: Contribuiscono alla qualità del libro la copertina di Marta Pantaleo che continua a fare bei disegni e la traduzione di Anna Patrucci Becchi che dal nederlandese non teme rivali.

*Neologismo coniato da Bruno Tognolini per descrivere gli occhi di chi, con le mani sulla faccia, li chiude per la paura, per poi aprirli tra le dita per la curiosità.

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