L'URGENZA DI SCRIVERE
Come ho scritto
un libro per caso, Annet Huizing
(trad. Anna Patrucco
Becchi)
La Nuova Frontiera
Junior 2018
NARRATIVA PER GRANDI
(dai 12 anni)
"Mia zia Addie
dice che sarebbe meglio che non usassi la parola 'morta'. Suona così
cruda, dice. E la gente si spaventa.
'Magari è meglio
dire deceduta.'
Ma la trovo una
parola così strana, 'deceduta'. Anche Lidwien la pensa così, e lei
lo sa bene perché è una scrittrice. Continuerò a dire 'morta'."
A
tutti quelli che le chiedono notizie di sua mamma, Katinka, tredici
anni, dice la verità, anche se suona cruda: lei è morta. Il suo
cuore ha smesso di battere quando lei aveva tre anni, suo fratello
Kalle era piccolo piccolo e suo padre non aveva neanche un capello
grigio.
Katinka,
è evidente, non ha paura delle parole, anzi le rispetta e le ama
molto e coltiva un sogno, o per meglio dire, ha una necessità:
quella di scrivere. Qualsiasi cosa le capiti, nella sua testa diventa
subito storia. Storia da raccontare. Il caso vuole che la sua
dirimpettaia, Lidwien, sia una famosa scrittrice. Anziana e originale
signora dal pollice verde, dà lezioni di scrittura senza troppo
entusiasmo ad altri anziani con velleità creative. Ma con Katinka la
cosa è diversa. Quando quella ragazzina, di cui conosce ovviamente
tutta la storia, le si presenta davanti dichiarando che vorrebbe
partecipare alle sue lezioni perché trova 'carino' scrivere, Lidwien
non mostra nessuna incertezza: ogni venerdì pomeriggio con lei farà
lezioni private di scrittura e in cambio Katinka le darà una mano
nella cura del suo bel giardino.
Un
accordo perfetto.
Comincia
così la loro storia insieme. Attraverso i 'compiti', esercizi di
racconto, guidati, scritti, corretti, riscritti dozzine di volte,
Katinka dà voce e forma ai suoi pensieri. Cerca e, grazie ai
consigli di Lidwien, si impegna a trovare sulla pagina un senso per
tutto ciò che le accade. Foglio dopo foglio, riesce a mettere ordine
nei propri sentimenti, spesso contrastanti. Seppure al principio con
occhi spalanchiusi*, le riesce di guardare il dolore. Scriverne è la
sua urgenza, ma dopo c'è ancora tanta vita da vivere e da
scrivere...
È
innegabile il fiuto del 'segugio' che abita le stanze della Nuova
Frontiera Junior e che, con il suo naso, 'stana' libri del genere.
Altrettanto
innegabile si dimostra l'alta qualità di certa narrativa coraggiosa e onesta per ragazzi
e ragazze in crescita che l'editoria nederlandese ha diffuso e
continua a diffondere.
Questo
romanzo è di nuovo un'eccellenza nel panorama: laico, ironico, commovente. Ciò che a prima
vista può sembrare insolito per un'autrice di libri di no fiction,
si rivela invece molto coerente con la seconda attività di Annet
Huizing: il consulente letterario. È probabile che sia questo
l'humus su cui ha radicato l'idea di questo suo primo romanzo,
pubblicato nel 2014 e vincitore di importanti premi. A ben vedere, il
mestiere di un consulente letterario ha molto a che fare con il know
how che nel libro Lidwien
dimostra di avere e di saper condividere con la sua migliore allieva,
Katinka. Insolito è anche il doppio registro che il libro presenta: da un lato c'è una bella storia che si costruisce sotto
gli occhi del lettore, dall'altro c'è un buon manuale di scrittura messo in pratica
(che diventa anche un ottimo manuale di lettura, nella misura in cui
mette in luce ciò che fa di un libro un bel libro). La peculiarità
sta proprio in questo delicato equilibrio di intrecci che l'autrice
dimostra di saper gestire con estrema disinvoltura, creando un
tessuto narrativo di ottima qualità.
La
storia di questa ragazzina senza madre, le sue difficoltà con il
nuovo amore del padre, la sua necessità di chiarezza sui ruoli e di
ricostruzione di un passato sempre più evanescente guadagna spessore
e prende la sua bella forma letteraria, nello stesso tempo drammatica e umoristica e maledettamente autentica, proprio attraverso alcune
'leggi' della buona scrittura che, accanto a Katinka, si apprendono
leggendo: la prima, show, don't tell,
la seconda, inventati un cliffhanger,
terza, non raccontare tutto!, quarta, cambia la prospettiva, quinta, manipola il tempo, sesta,
tutto nasce dal contrasto...
Leggerlo,
per chi come me è sempre in cerca di criteri di valutazione da
condividere nella formazione di nuovi lettori consapevoli e critici, è stato balsamo per
le orecchie e per l'anima.
Nei
ragionamenti fatti su questo libro, impossibile e forse inutile
mantenere la giusta distanza, ma a chi li leggerà, il compito di
kill my darlings (la settima legge).
Carla
Noterella
al margine: Contribuiscono alla qualità del libro la copertina di
Marta Pantaleo che continua a fare bei disegni e la traduzione di
Anna Patrucci Becchi che dal nederlandese non teme rivali.
*Neologismo
coniato da Bruno Tognolini per descrivere gli occhi di chi, con le
mani sulla faccia, li chiude per la paura, per poi aprirli tra le
dita per la curiosità.
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