CUOR DI LEONE
La tana nell'albero,
Cary Fagan
(trad. Francesco Piperno e Flavio Sorrentino)
Biancoenero 2019
NARRATIVA PER MEDI (dai
9 anni)
"Sadie si alzò
in piedi, fece un passo in avanti e diede un'occhiata nel buco.
All'inizio non
riuscì a vedere nulla.
dopo un po' un paio
di occhioni gialli apparvero nell'oscurità. la stavano fissando.
Sadie non si mosse.
Le sue gambe
volevano scappare lontano, ma le sue scarpe sembravano incollate a
terra."
Nella
grande buca lasciata da un acero sradicato, si è nascosto il leone
del circo che, dopo l'incidente con il treno, è riuscito a fuggire
dalla sua gabbia. Ora è nascosto dentro il bellissimo High Park.
Sadie, con un sesto senso piuttosto sviluppato, lo ha scovato e lo ha
attirato fuori dal suo nascondiglio con il profumo dei ritagli di
carne che ha scambiato con il macellaio in cambio di una crostata
rotta.
Sadie
di crostate rotte ne ha almeno una al giorno, perché suo padre fa il
pasticciere. Vive con lui (la mamma è assente perché in cerca di
fama) e con la vecchia signora Clemons, loro affittuaria e
bibliotecaria in pensione, ora collezionista di ritagli di giornale e
dispensatrice di buoni consigli non richiesti.
Amici
pochi, qualche nemico, e un ragazzino ricco che la tampina. Di norma
dopo la scuola Sadie consegna crostate (anche al ragazzino ricco).
Ora però il suo tran tran subisce necessariamente una battuta
d'arresto, dovuta a questo meraviglioso incontro.
Questa
è la storia di come una ragazzina, anzi due, nel 1925 a Toronto
proteggono e accudiscono un leone timido con il fine di salvarlo da
un destino che parrebbe segnato.
Nel
1925 i ragazzini avevano un po' più di agio nell'essere ragazzini
rispetto ai loro omologhi di adesso, ovvero avevano un margine di
autonomia, un raggio anche geografico di indipendenza dentro cui
muoversi a loro piacimento senza che nessuno degli adulti avesse da
ridire. Bei tempi!
In
questo modo Sadie gira tranquilla per i quartieri di Toronto per
consegnare le torte del padre, può farsi belle passeggiate
nell'amato High Park e quindi facilmente incontrare anche un leone,
seppur fifone. Allo stesso modo anche il suo amico Theo Junior viene
spesso e volentieri abbandonato alle cure della servitù dai genitori
in perenne vacanza.
Queste
favorevoli circostanze rendono la storia costruita da Fagan
particolarmente apprezzabile per la quasi totale assenza di adulti.
Questo
non vuol dire che gli adulti, pochi, che abitano questa storia, siano
evitabili. Tutt'altro: sono bravissime persone, magari con qualche
tic qua e là, ma condivisibili. Del loro mondo apprendiamo le
difficoltà, la capacità di sapersi arrangiare, ma soprattutto la
loro salutare distanza che mantengono nei confronti dell'infanzia. I
due protagonisti principali, infatti, si muovono e decidono del loro
tempo con una considerevole libertà. È quasi totalmente loro anche
lo spazio di azione, cosa che favorisce - nel particolare - una
oculata gestione del leone. I grandi, a ben vedere, entrano in gioco
solo nel finale quando sono chiamati dentro dalle circostanze e dai
due ragazzini che, per prendere decisioni importanti, hanno bisogno
di condividerle con qualcuno che ne sa un po' più di loro.
Tenere
lontano i grandi significa in definitiva potersi godere appieno il
lato magico e avventuroso dell'intera storia.
Come
spesso accade nei brevi racconti di Fagan, invenzione e realtà si
intrecciano ad arte per ottenere leggerezza della narrazione e nello
stesso tempo profondità di riflessione.
I
libri di Fagan che ho letto (The Big Swim e La strana collezione di Mr. Karp, entrambi pubblicati da Biancoenero) hanno in comune una caratteristica: ti corrono leggeri tra
le mani e sotto gli occhi quasi per intero. Poi, alle ultime pagine,
tutto converge e si condensa in un nocciolo di senso che fa dire,
chiudendo il libro, ah! che bella storia.
Carla
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