MONDO DI FACCE DI FORME E COLORI
Ninna No, Chiara Carminati,
Massimiliano Tappari
Lapis 2019
POESIA ILLUSTRATA PER PICCOLISSIMI (dai 2
anni)
"Negli oggetti che abbiamo
intorno spesso si nascondono molte facce, e per il bambino ognuna è
un personaggio, con il suo carattere, e la sua storia da raccontare
[...] Bastano due occhi per fare una faccia."
Per il sonno gli occhi belli
si son fatti piccolini.
Per il sonno son due spilli
due sospiri, due puntini.
Luna tonda sul tuo viso
spunta l'ombra di un sorriso...
Un limone in
primissimo piano, a tal punto da essere fuori fuoco. Il picciolo al
centro, che è il suo naso. A fare da bocca una imperfezione della
buccia, dovuta forse alla sua storia precedente. Due puntini,
davvero, non più grandi di due capocchie di spillo, sulla buccia
gialla sono gli occhi assonnati di cui parla la Ninna nanna, luna
tonda.
Un bricco del latte
in acciaio per darsi la buonanotte con il sapore del burro e del
miele. Una foglia gialla macchiata, che sembra di tiglio, caduta a
terra e rotta a dovere, è il profilo di qualcuno che patisce il
vento in faccia, tanto da fargli assottigliare il naso e gli occhi
per sfidarlo. Due ricchi di castagna, che diventano occhi di chi non
vuole cedere. Uno spremi agrumi che canta la sua vittoria sul sonno.
Patate rosse novelle, che sono fratelli, sorelle e cugini con i quali
condividere il sonno. Altre foglie, sassi e una banana delfino che
salta nel suo pigiamino.
Una galleria di
ritratti che è difficile smettere di guardare o dimenticare.
Nasce come
secondogenito di una piccola e felice famiglia editoriale.
Con il fratello (o
la sorella), A fior di pelle, condivide la genetica: infatti tra loro hanno caratteri
somatici condivisi, ovvero la rima, la fotografia, il formato.
E in più tutti e
due son rari esempi di bei libri per piccolissimi.
Come capita a tutti
quelli che vengono al mondo, anche questi due titoli sono il frutto
di un incontro. In questo caso, Carminati e Tappari, rispettivamente
la loro mamma e il loro papà, li hanno 'concepiti' come capitoli di
una storia, anche molto personale, che cresce.
Ma tutti e due pur
essendo fratelli (o sorelle) sono tra loro anche diversi.
Se con a A fior di pelle (Lapis 2018) si percepiva la carezza delle parole e dell'obiettivo
della macchina fotografica su quella bambina, arrivata da poco sulla
scena, sempre un po' sfumata e sempre in bianco e nero, al contrario
qui la bambina è fuori quadro, ma è parte del grande gioco. Perché
probabilmente i primi occhi che si sono meravigliati con queste
figure, le prime orecchie che hanno ascoltato queste parole per
cercare di addormentarsi sono sempre di quella bambina, sfiorata (in)
A fior di pelle. Qui però a lei si chiede di essere un po' più
grande di prima, per giocare.
Quando un libro è
così ben congegnato, quando l'intesa è a tal punto potente, è
difficile scindere e valutare l'apporto di chi scrive e di chi
illustra. Si assiste a un continuo e serrato dialogo tra un codice espressivo e l'altro.
Tuttavia, se in A fior di pelle i testi dimostravano
di avere quella 'sicurezza' tutta materna, che guidava anche
l'obiettivo in mano a Massimiliano Tappari, qui invece è l'immagine
a dimostrare tutta la sua forza trainante nei confronti del testo.
Affettuosamente le parole si fanno 'accendere' dalla inconsueta
prospettiva dell'immagine.
E' un po' come se
Chiara Carminati le usasse come appoggio elastico per spiccare il suo
salto poetico.
In sostanza, la
meraviglia con cui Tappari riesce a raccontare il mondo, qui è in
tutta la sua immaginifica espressione. Chiara Carminati, come tutti
quelli che hanno amato e amano lo sguardo di Tappari, ne accetta la
sfida, si fa incantare da lui, e poi però rilancia una sua personale
(o condivisa), ulteriore lettura di quegli elementi che sono il
nostro mondo delle cose, visto da inconsueti punti di vista.
Nelle patate
Massimiliano Tappari ha colto facce che guardano un po' di qui un po' di
là con Chiara Carminati diventano una ninna nanna che evoca amici, fratelli e cugini con cui
condividere, magari in vacanza o a casa dei nonni, il sonno.
Ed ecco
che, altrettanto magicamente, si crea una immagine sull'immagine. I
semini di un kiwi diventano dentini in caduta. I ricci di castagna
sono occhi che non vogliono cedere, occhi a pampinedda.
Come ogni grande
atleta/poeta, Chiara Carminati è difficile lasciarla indietro e
quindi sulle belle foto di Massimiliano è capace di scrivere cose così:
Quando di pappa son
piene le pance
E di sbadigli son piene
le guance
Prima di arrendermi e
andare a dormire
La ninna nanna io
voglio sentire
Sempre a stessa, ancora
una volta
L'occhio è socchiuso,
l'orecchio ascolta.
E
allora non si può che rimanere in silenzio per sentire l'eco del suono.
E poi, a bocca aperta, dire: chapeau!
Carla
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