IL NARRATORE DI HEIDELBERG
IL DONO INCANTATO DEL BRIGANTE, Rafik Schami
Garzanti, 2011
NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)
"Con le mani tremanti l'aprì e lesse il titolo scritto in svolazzanti caratteri arabi, tra le variopinte decorazioni della prima pagina: La mia avventurosa vita e le mie esperienze oltremodo sorprendenti con uomini e animali, scritte da un devoto servo di Dio, lo smisuratamente giusto e coraggioso brigante Adel.
Un sorriso sfiorò le labbra di Adel al pensiero che suo padre avesse creato tutto quel mistero attorno a una semplice fiaba di briganti. Pieno di curiosità voltò pagina. Dal libro uscì sibilando un fumo bianco..." (p.12)
Un bambino incuriosito da un libro misterioso e parlante che giace nascosto sotto chiave è l'inizio del primo racconto, Il cammelliere di Heidelberg.
Questo strabiliante tomo scritto con svolazzanti caratteri arabi, un fumo che si sprigiona alla sua apertura, un cammello e il Cammelliere che compare nel titolo sono tutti elementi che ci conducono ad un'ambientazione mediorientale, tra deserti e carovane, ma nel titolo c'è anche Heidelberg, romantica città tedesca circondata da selve e boschi, posta al centro dell'Europa.
Proprio in questa commistione tra mondo fiabesco della migliore tradizione mediorientale e un Occidente moderno risiede la cifra distintiva di questo racconto, ma in verità dell'intero libro: otto storie che viaggiano tra la fiaba più classica tra morbidi cuscini e incensi e quella contemporanea di gusto tutto occidentale.
Ne Il cammelliere di Heidelberg l'elemento magico apre e chiude questo lungo racconto costruito sulla memoria delle proprie origini e sulla nostalgia della propria terra. Gusto decisamente da Mille e una notte ha il racconto Fatima ovvero la liberazione dei sogni, salvo poi richiamare alla memoria la fiaba di Barbablu e la sua camera segreta.
Ne Il corvo acrobata oppure in Albin e Lila o nel Leone Benilo i protagonisti sono gli animali che, in chiave un po' favolistica, incarnano atteggiamenti e caratteri umani.
Bobo e Susu, il mio racconto preferito tra gli otto, è una storia d'amore struggente e meravigliosa con un coupe de théâtre finale tra una topolina e un elefante. Immaginifico e assurdo il racconto de Il drago e il matto come anche L'albero volante, che chiude il libro; quest'ultimo piacerà tanto ai bambini e sarebbe piaciuto tanto anche a Rodari, perché racconta di un albero che decide di non decidere quale albero essere, si alza in volo con le rondini e prende a schiaffi un pellicano.
Come d'abitudine accade nelle fiabe che arrivano dal Medio Oriente, vorrei chiudere tornando al punto di partenza, ovvero la sapiente commistione tra antico e moderno, tra Oriente e Occidente, tra realtà e magia.
La ragione di questa sapiente fusione di elementi diversi sta nell'autore stesso del libro: Rafik Schami strepitoso e pluripremiato romanziere siriano esiliato ed emigrato in Germania nel 1971. Grande affabulatore, Rafik Schami ha sempre raccontato nei suoi romanzi il suo mondo di un tempo e il suo mondo di adesso. Ne Il dono incantato del brigante tocca tutti i temi a lui più cari che abbiamo letto nei suoi numerosi romanzi 'da grandi': la nostalgia della sua terra e della sua cultura, il rispetto per le diversità, l'elogio della pazienza e della gentilezza, la grande ironia e autoironia, e dentro ogni cosa un grande senso di magia e di meraviglia...
Carla
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