SOGNO NEL CASSETTO
FOCACCINE
AL MIELE,
Zeynep Cemali
Rizzoli
2012
NARRATIVA
PER GRANDI (dagli 11 anni)
"Mi
fermai un attimo in cima alle scale che portavano al mio sogno
diventato realtà poi scesi il primo scalino. Appena sfiorai
l'interruttore sotto la scala a chiocciola si illuminò tutto quanto.
Mi sembrava che il mio cuore avesse iniziato a battere per la prima
volta in quel momento..."
Sila,
quattordici anni, agnellino con l'henné, come ama chiamarla la zia,
è in cima alle scale della sua casa ed è lì a guardare il suo
desiderio che ha preso forma. Per tanti anni con la sua mamma aveva
sognato di aprire in città, Istanbul, una caffetteria delle
focaccine al miele. Ogni sera Sila, con la madre, aveva fantasticato
e insieme ne avevano scritto via mail al padre sempre lontano per
lavoro. Con la morte della madre tutto cambia: il padre, tornato a
casa, lasciato il lavoro, si dedica a quello che era stato il sogno
di moglie e figlia e lo fa diventare realtà. Acquistata la bottega
dell'elettricista sotto casa, la trasforma (è un valente architetto,
d'altronde) in una caffetteria che rispetti in tutto e per tutto le
aspettative di chi l'aveva tanto immaginata e desiderata.
"...Un
po' come una biblioteca. Un posto dove i vecchi possano leggere i
giornali e le riviste, gli studenti trovino i libri di riferimento, i
giovani passino il tempo. Non molto grande: sei, sette tavoli. Un
posto dove trovi tè e caffè, bevande tradizionali tipo sorbetto di
gelso, sciroppo di papavero..." e naturalmente le focaccine al
miele, di cui Siva è maestra indiscussa.
Nella
caffetteria un tavolino sarà del padre per tenere i conti e per
continuare a fare i suoi progetti d'architetto, un tavolo sarà per
la giovane zia, Rana, esuberante disegnatrice di gioielli, e
nell'aria tutt'intorno si respirerà l'odore dei dolcetti e sarà un
posto accogliente.
Questa
è la storia di Sila, che si sveglia al mattino presto per sfornare e
poi si mette il grembiule e va a scuola, ma è anche la storia di
tutti coloro che frequentano la sua caffetteria. Giovani e vecchi, saggi
o strampalati, i loro destini spesso li troviamo intrecciati e le
loro storie, raccontate un po' come nelle Mille e una notte, laddove
le narrazioni di Siva, piccola Sharazade, si 'incastonano' l'una
nell'altra, tutte comunque contenute entro una storia cornice che è
quella della caffetteria delle focaccine al miele.
Questo
romanzo corale dal forte sapore mediorientale ha conquistato un posto
nel mio cuore e ne consiglio vivamente la lettura a tutti. A mio
avviso, le ragioni per farlo sono molte. Provo ad elencarle.
È
una storia che parte da un sogno nel cassetto. Mi piacciono le
persone che ne hanno, soprattutto se sono ragazzini.
È
una storia di una bella paternità. Mi piacciono le storie con padri
che fanno i padri e anche un po' le madri, qualora ce ne sia
bisogno...
È
una storia piena di umanità. Mi piace conoscere uomini goffi che
sanno essere anche eroi, donne volitive che sanno anche riconoscere
l'autorità, ladruncoli che hanno anche un gran cuore, ragazze e
ragazzi, uomini e donne che riescono a superare i loro limiti, le
loro difficoltà: persone che amano, che han paura, che si perdono, che si ritrovano, che regalano, che dimenticano, che ricordano, che son mangiate dal rimorso o dalla gelosia, che si innamorano, senza accorgersene...
È
una storia ben intrecciata. Mi piace farmi stupire da una narrazione
che non sia lineare, che mi porti in giro per spazi e tempi diversi,
imprevisti e che poi, alla fine, riconnetta il tutto in insieme
armonico generale.
È
una storia piena di odori e sapori. Mi piacciono le storie che hanno
un profumo, un gusto, un sapore che posso immaginare e che mi
accompagni nella lettura. Mi piacciono le storie che parlano di cibo
e mi piace vedere che intorno al cibo si costruiscono relazioni (non
a caso siamo in Lettura
candita).
Carla
Noterella
al margine. Confesso che esiste un'ulteriore ragione che mi fa amare questo
libro: vorrei essere io al posto di Siva; con lei condivido il
sogno...e chissà che anch'io, in vecchiaia,non possa magari
'aprire' il mio personalissimo angolo accogliente con pochi tavoli,
biscotti allo zenzero e polpette di ogni sorta...
Seconda
noterella al margine. Va da sé che la ricetta in coda al romanzo
vada provata...ne sentirete parlare ancora, di focaccine al miele,
tra sabato e domenica, direi.
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