venerdì 24 agosto 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


SOGNO NEL CASSETTO

FOCACCINE AL MIELE, Zeynep Cemali
Rizzoli 2012



NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)

"Mi fermai un attimo in cima alle scale che portavano al mio sogno diventato realtà poi scesi il primo scalino. Appena sfiorai l'interruttore sotto la scala a chiocciola si illuminò tutto quanto. Mi sembrava che il mio cuore avesse iniziato a battere per la prima volta in quel momento..."

Sila, quattordici anni, agnellino con l'henné, come ama chiamarla la zia, è in cima alle scale della sua casa ed è lì a guardare il suo desiderio che ha preso forma. Per tanti anni con la sua mamma aveva sognato di aprire in città, Istanbul, una caffetteria delle focaccine al miele. Ogni sera Sila, con la madre, aveva fantasticato e insieme ne avevano scritto via mail al padre sempre lontano per lavoro. Con la morte della madre tutto cambia: il padre, tornato a casa, lasciato il lavoro, si dedica a quello che era stato il sogno di moglie e figlia e lo fa diventare realtà. Acquistata la bottega dell'elettricista sotto casa, la trasforma (è un valente architetto, d'altronde) in una caffetteria che rispetti in tutto e per tutto le aspettative di chi l'aveva tanto immaginata e desiderata.
"...Un po' come una biblioteca. Un posto dove i vecchi possano leggere i giornali e le riviste, gli studenti trovino i libri di riferimento, i giovani passino il tempo. Non molto grande: sei, sette tavoli. Un posto dove trovi tè e caffè, bevande tradizionali tipo sorbetto di gelso, sciroppo di papavero..." e naturalmente le focaccine al miele, di cui Siva è maestra indiscussa.
Nella caffetteria un tavolino sarà del padre per tenere i conti e per continuare a fare i suoi progetti d'architetto, un tavolo sarà per la giovane zia, Rana, esuberante disegnatrice di gioielli, e nell'aria tutt'intorno si respirerà l'odore dei dolcetti e sarà un posto accogliente.
Questa è la storia di Sila, che si sveglia al mattino presto per sfornare e poi si mette il grembiule e va a scuola, ma è anche la storia di tutti coloro che frequentano la sua caffetteria. Giovani e vecchi, saggi o strampalati, i loro destini spesso li troviamo intrecciati e le loro storie, raccontate un po' come nelle Mille e una notte, laddove le narrazioni di Siva, piccola Sharazade, si 'incastonano' l'una nell'altra, tutte comunque contenute entro una storia cornice che è quella della caffetteria delle focaccine al miele.

Questo romanzo corale dal forte sapore mediorientale ha conquistato un posto nel mio cuore e ne consiglio vivamente la lettura a tutti. A mio avviso, le ragioni per farlo sono molte. Provo ad elencarle.
È una storia che parte da un sogno nel cassetto. Mi piacciono le persone che ne hanno, soprattutto se sono ragazzini.
È una storia di una bella paternità. Mi piacciono le storie con padri che fanno i padri e anche un po' le madri, qualora ce ne sia bisogno...
È una storia piena di umanità. Mi piace conoscere uomini goffi che sanno essere anche eroi, donne volitive che sanno anche riconoscere l'autorità, ladruncoli che hanno anche un gran cuore, ragazze e ragazzi, uomini e donne che riescono a superare i loro limiti, le loro difficoltà: persone che amano, che han paura, che si perdono, che si ritrovano, che regalano, che dimenticano,  che ricordano, che son mangiate dal rimorso o dalla gelosia, che si innamorano, senza accorgersene...
È una storia ben intrecciata. Mi piace farmi stupire da una narrazione che non sia lineare, che mi porti in giro per spazi e tempi diversi, imprevisti e che poi, alla fine, riconnetta il tutto in insieme armonico generale.
È una storia piena di odori e sapori. Mi piacciono le storie che hanno un profumo, un gusto, un sapore che posso immaginare e che mi accompagni nella lettura. Mi piacciono le storie che parlano di cibo e mi piace vedere che intorno al cibo si costruiscono relazioni (non a caso siamo in Lettura candita).

Carla

Noterella al margine. Confesso che esiste un'ulteriore ragione che mi fa amare questo libro: vorrei essere io al posto di Siva; con lei condivido il sogno...e chissà che anch'io, in vecchiaia,non possa magari 'aprire' il mio personalissimo angolo accogliente con pochi tavoli, biscotti allo zenzero e polpette di ogni sorta...

Seconda noterella al margine. Va da sé che la ricetta in coda al romanzo vada provata...ne sentirete parlare ancora, di focaccine al miele, tra sabato e domenica, direi.

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