AGAPITA,
BERENGUER Y WENCESLAO: ¿DE QUÈ OS REÍS?, Rafael Barceló,
Aitana Carrasco
"Berenguer
y Agapita tienen un secreto que no cuentan ni siquiera a Miguel
Ángel: a veces, les visita un robot del espacio exterior que se
llama WNCL-1. Ellos le llaman Wenceslao, porque es más fácil."
Berenguer
e Agapita sono fratello e sorella e hanno un segreto in comune, che
non rivelano a nessuno ad eccezione del loro pappagallino
Michelangelo: ogni tanto ricevono la visita di un robot che viene
dallo spazio. Si chiama WNCL-1, ma per comodità loro lo chiamano
Venceslao.
Il
piccolo robot, può stare in una tasca, ha una serie di poteri
straordinari: il raggio laser che ha un una consistente potenza
distruttrice; sa apparire e scomparire nel nulla, ma si annuncia
sempre con un suono inconfondibile, più o meno così:
frrrrrrrgiunnnnnnpop!
La sua
missione sulla terra è scoprire le abitudini degli umani,
informazioni che poi prontamente manda (scrivendole su carta e poi
facendo del foglio, un missiletto) sul suo pianeta.
La
domanda che ha posto ai due fratelli sembra in apparenza semplice, ma
la risposta non pare così scontata.
PERCHÉ
RIDETE VOI UMANI?
La
risposta immediata di Berenguer è stata: rido perché sento una
parola divertente, tipoooo puzzetta, pipì, cacca e al solo dirlo
entrambi i fratelli si mettono a ridere (avrete sicuramente provato a
dire le tre parole tre volte di fila davanti a un bambino di 5 anni e
sfidarlo a non ridere. Impossibile).
Tutto
chiaro, pensa Venceslao, così trasmette l'informazione nello spazio
intergalattico: gli umani ridono quando sentono le parole delle cose
che si fanno in bagno. Come per esempio, lavarsi le mani...ma no,
Venceslao, questa non fa ridere...
Allora
Venceslao rettifica, e scrive: ridono solo per alcune tra le cose che
si fanno in bagno.
Ma gli
umani ridono anche per il solletico. Così il povero Venceslao
trasmette nello spazio: gli umani ridono quando uno mette le dita
sulla pancia di un altro e le muove. Ma non mi fa ridere così
Venceslao...
La
mamma, invece, sostiene che gli umani ridano per le barzellette, come
questa: Mamma, le olive hanno le zampe? No! Oh, allora mi sono
mangiato uno scarafaggio! E la mamma giù a ridere.
L'informativa
che parte però è la seguente: gli umani ridono quando si raccontano
storie molto corte su come si mangiano gli scarafaggi. Ma Venceslao,
non fa ridere...
Il
padre, che è sempre lì a cercare di far quadrare i conti,
interpellato anche lui sulla questione, sostiene che gli uomini
ridano per non piangere. E giù a ridere anche lui, tra bollette e
fatture da pagare.
Così
Venceslao trasmette: gli umani ridono di ciò che non devono. Ma non
mi fa ridere...
Oh,
oh, ho dato un'informazione che non informa...questo sì che mi fa
ridere un'informazione che non informa, un'informazione che non
informa ah ah ah (anzi pang pang pang, così ride un robot, rumore
di cucchiaino su latta di tonno vuota).
Nel
suo pianeta non si rideva mai perché erano tutti così intelligenti
e avanzati, ma anche così logici e noiosi...logici e noiosi come una
moltiplicazione, comenta Agapita. E tutti giù a ridere!
Ultima
tappa del mio viaggio 'spagnolo'.
Questo
piccolo albo illustrato è di una piccola ma valente casa editrice
spagnola: A buen paso (da tenere sotto controllo, perché pubblica
bei libri davvero). Agapita, Berenguer y Wenceslao è un albo che
ragiona su un tema per nulla scontato. Come ho già detto, la ragione
del riso non è così facile da trovare ed è una caratteristica che
ci distingue dagli altri animali (tranne il mio nuovo cane che è
stato visto sorridere, molte volte, ormai).
Questo
libro fa ridere in sé, a guardare le illustrazioni di Aitana Carrasco e a leggere la
storia, ma a ben vedere è anche un buon generatore di ulteriore
pensiero.
Ho
appena finito di leggere Twain che del riso e del senso dell'umorismo
ha fatto la sua cifra e a tal proposito fa dire a Satana in persona:
"Voi
(umani
n.d.r) avete una
percezione assolutamente approssimativa dell'umorismo, null'altro;
moltissimi di voi la posseggono. Costoro vedono il lato comico di
migliaia di cose triviali e meschine: in genere incongruenze enormi,
assurdità, cose grottesche che suscitano la risata cavallina; i
diecimila lati veramente comici che esistono al mondo rimangono
irrimediabilmente fuori dalla loro ottusa percezione. Verrà mai il
giorno in cui la razza umana scoprirà la comicità di queste
manifestazioni di infantilismo, ne riderà e, ridendone, riuscirà a
distruggerle? Perché la vostra razza, nella sua pochezza, possiede
indubbiamente di un'arma infallibile: il riso. Il potere, il denaro,
la persuasione, le suppliche, le persecuzioni: tutto questo può, nel
corso dei secoli, intaccare un'impostura colossale, respingerla un
poco, indebolirla un poco, ma solo il riso può, come in un attimo,
ridurla in brandelli, in atomi. Nulla resiste agli assalti del riso.
Voi seguitate ad agitarvi ed a battervi con le vostre altre armi.
Ricorrete mai a quella? No, la lasciate lì inerte, a coprirsi di
ruggine."
Si può
dunque solo migliorare. Buona risata a tutti.
Carla
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