LA TARTARUGA DEL TEMPO
E' un
libro uscito da diversi mesi quello che vi propongo oggi: si tratta
de La Dogana Volante di François Place.
E' un
gran bel romanzo, ma non per questo di facile lettura. Racconta di
Gwen, ragazzino bretone, aiutante di Braz, il conciaossa, una sorta
di pranoterapeuta o un guaritore, all'inizio della prima guerra
mondiale. Alla morte del suo maestro e protettore, Gwen viene
emarginato dalla comunità i cui vive, derubato dei suoi pochi averi
fino alla comparsa, in una notte senza luna, del carro dell'Ankou, il
messaggero della morte. Il suo viaggio non lo porterà negli inferi,
però, ma ad affrontare uno spiazzante viaggio nel tempo e nello
spazio, così come, nel libro, le tartarughe sono capaci di risalire
il flusso della clessidra: Gwen si ritroverà nelle Fiandre del 1600,
ma forse non proprio quelle Fiandre che conosciamo dalla storia. Si
tratta del territorio delle Dodici Province, controllato dalla Dogana
Volante, un corpo militare che tiene d'occhio tutto il territorio,
chiedendo tasse esorbitanti a contadini e pescatori. Sarà un
appartenente a questo corpo militare, il cordiale (all'apparenza)
Jorn ad accogliere lo smarrito, il ragazzino venuto dal nulla, come
molti altri, e dotato di un potere speciale. Perché Gwen scoprirà
di avere ereditato il potere di Braz, le sue capacità diagnostiche e
curative. Saranno numerose e complicate le vicissitudini che si
frapporranno fra il giovane protagonista e il suo ritorno a casa e al
suo tempo, alla fine del romanzo. Come si capisce, c'è una forte
componente fantastica in questo romanzo, che non impedisce a François
Place di descrivere con accuratezza la vita di cinque secoli fa. Ma
niente che abbia a che fare col fantasy, niente maghi e draghi, anche
se non mancano gli animali fantastici. E' assai vicino al romanzo
storico, denso di riferimenti alle arti e alle scienze del tempo. Il
viaggio di Gwen può essere interpretato come uno straordinario
viaggio nel tempo, o in un mondo parallelo, così come potrebbe
essere un sogno o un delirio derivato dall'essere stato vicino alla
morte. Ciò che più conta è che è scritto veramente bene, senza
sciatterie di sorta: non c'è personaggio che non sia descritto a
tutto tondo, compreso il curioso pibillo fischiatore, uccello
vaticinatore che accompagna il protagonista nelle sue vicissitudini
nell'altro mondo. Accurate le descrizioni, solida la
ricostruzione storica, impeccabile lo stile narrativo.
Detto
questo c'è un limite, ed è la sua 'appetibilità' per i palati dei
nostri giovani lettori, poco avvezzi a farsi portare per mano
dall'autore, per quanto sapiente, in territori sconosciuti, in cui i
riferimenti alla vita di oggi sono assai pochi. L'essere fuori e
lontano da qualsiasi genere lo rende difficile da catalogare e, come
è accaduto al Vango di Timothee de Fombelle, la trasversalità
ai generi ha provocato molte resistenze. In genere i romanzi storici
non raccolgono il favore dei giovani lettori e l'essere per di più
al di fuori di una normale classificazione rende i ragazzi ancor più
diffidenti.
D'altra
parte, l'essere al di fuori o al di là dei generi è una costante di
François Place, che con La Figlia delle battaglie e con Gli
ultimi Giganti aveva proposto delle storie illustrate (e
illustrate con grande maestria) rivolte ai 'grandi', cioè ragazzini
di almeno dieci anni. Per noi, in Italia, quella delle storie
illustrate per grandi, è ancora una frontiera tutta da scoprire, ma,
ovviamente, per questa diffidenza le vendite non brillano.
Resta
il fatto che François Place è uno degli autori francesi più
interessanti, forse proprio per questa trasversalità, per le doti
indiscutibili di narratore e di illustratore e per l'originalità
delle storie che racconta.
Eleonora
“La
Dogana Volante”, F. Place, Rizzoli 2012
“Vango”, T. De Fombelle, Edizioni San Paolo 2011
“La
Figlia delle Battaglie”, F. Place, L'Ippocampo editore 2008
“Gli
Ultimi Giganti”, F. Place, L'Ippocampo editore 2009
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