IL MONDO SALVATO DAI RAGAZZINI
Kalandarka, 2012
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)
"Una volta ci fu una guerra."
Questo è l'inizio, ma è anche la
fine.
La guerra segna la fine di molte cose:
vite, luoghi, affetti, sogni...
Al principio di questa storia c'è
dunque una fine. Una città devastata dalla guerra: nessuno per
strada, macerie ovunque, palazzi sventrati, pali della luce
pericolosamente inclinati e, in primo piano, una carrozzina, una bici
e una portiera di macchina, accatastate le une sulle altre. Fumo sullo
sfondo.
In questo racconto, così emblematico
da parere quasi una poesia, il protagonista è un ragazzino dagli occhi
tristi e la sua famiglia, padre, madre e fratellino.
La guerra ha segnato la fine di molte
loro cose, prima fra tutte, la casa andata in pezzi. Ma in quello
sguardo triste che si conficca nel tuo di lettore, c'è una luce
lontana, una luce di speranza. Tutto è finito, ma i vestiti che
indossano e la macchina miracolosamente salva, sono pur qualcosa.
Lavarsi nel fiume, dormire abbracciati sui sedili, sono un punto di
partenza, segnano forse un nuovo inizio.
Di fronte ad un mondo devastato, dove
tutto è in frantumi, dove nulla è più come prima, una scatola di
cartone e delle pietre possono diventare un gioco, un piccione che
viene a berti vicino e ti becchetta sul piede, possono fare nascere
un sorriso e poi una risata, il ricordo di antiche ricette, può far
passare anche un po' la fame.
Così, Paula Carbaillera e Sonja
Danowski con parole e disegni struggenti, ci dicono che il mondo pare
avere un nuovo inizio, e forse lo dobbiamo proprio ai piccoli e al
loro attaccamento alla vita. Un pallone consunto ha spezzato i rami
spinosi di una rosa canina.
Un albo illustrato che racconta con poche e potenti parole e con immagini dai colori sommessi e malinconici
l'orrore della guerra e i bambini di fronte ad esso. E racconta anche
la loro grande forza. Una lezione per tutti: guardateli, non hanno
più nulla, ad eccezione di un inestinguibile bisogno di
sopravvivere.
E così, eccoci a ragionare sul fatto
che ricominciare è un momento che richiede grande sforzo. Ripartire
da zero quando tutto sembra perduto non è cosa cosa facile, ma la
chiave per riaprire la finestra e far rientrare la luce dove tutto
adesso è al buio, è dentro di noi. Punti di partenza sono gli
affetti che sono sopravvissuti, saper vincere le difficoltà, saper
riconoscere ciò che è il bene per le nostre anime (e la biblioteca
con i libri bruciati e le vetrare in frantumi, pare essere un emblema
di ciò) e, soprattutto saper sognare...
Sarà per questo che il merito qui
spetta soprattutto a loro, i bambini?
Carla
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