domenica 21 ottobre 2012

Il MUHALLABIA del canguro

Molte cose nascono dal caso. Lo sosteniamo spesso dalle pagine di questo blog. Ad agosto mi rintano con la famiglia in un paesino ligure dell'interno dove l'unico alimentari ha pane, prosciutto, qualche pesca, due zucchine e poco altro.
Questo fa sì che ciclicamente si 'scenda a valle' a procurare ingredienti più esotici. Mi ero intestardita a voler fare dei biscotti francesi alle tre farine (nei prox la ricetta) così ero in cerca di tre diverse farine. Non avendo trovato quelle richieste nella ricetta avevo ripiegato sulla farina di riso, poi, incerta se il risultato sarebbe stato soddisfacente, ho deciso di non usarla e così è rimasta lì. 


E qui arriva il caso: il professore, archeologo che a lungo ha bazzicato il Medio Oriente per questioni di studio, la vede e riesuma dalla sua memoria una vecchia ricetta imparata in Turchia: il muhallabia.
Si mette a farlo e ottiene un grande e inaspettato successo di pubblico e così per tutta l'estate continua a produrne (siamo un po' monomaniaci, alle volte).
Nessuno di noi però lo chiama con il nome giusto, ma viene volgarmente chiamato in famiglia: wallaby (uallabi), il nome di un tipo di canguretti un po' più piccoli del canguro standard.
Non lo facciamo per sciatteria o per altre ragioni politicamente scorrette, ma solo perché ci piacciono tanto tanto i soprannomi...


INGREDIENTI
1 litro di latte
100 gr di zucchero
50 gr di farina di riso
pistacchi non salati o mandorle

Versate in un pentolino capiente la farina di riso e lo zucchero, aggiungete due cucchiai di latte e mescolate per ottenere una crema.
In un altro pentolino portate a ebollizione il restante latte.
Quando bolle toglietelo dal fuoco e lentamente versatelo nell'altro pentolino, quello con la crema di farina di riso e zucchero. Girate in modo che non si formino grumi. Mettelo sul fuoco basso e riportatelo a ebollizione, senza mai smettere di girare e fatelo bollire per otto minuti, quando cioè si sarà un po' rassodato.
Versatelo nelle ciotoline e sola da freddo grattuggiateci sopra o pistacchi o mandorle.
Finito.

Carla


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