LA POETICA DEL GORILLA
KING KONG, Anthony Browne
(tratto dalla storia di E.Wallace e M.C. Cooper)
Donzelli, 2012
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)
"A Denham, però, mancava
ancora l'unica cosa necessaria per girare il film. Quella sarebbe
stata la sua opera migliore, ma gli serviva una donna giovane e
bella. Aveva provato con tutte le agenzie di New York, e tutte
avevano respinto la sua richiesta: 'Lei corre troppi rischi -gli
dicevano- e non vuole neanche rivelarci dove è diretta la sua nave.
Nessuna attrice accetterà questo incarico'. Ecco perché Denham
vagava per le strade di New York, in cerca del volto giusto per il
suo film, il volto della Bella."
Mentre è lì che va controcorrente
rispetto alla fiumana di gente, il regista nota una mano bellissima.
Si ferma e subito si rende conto che quella mano sta per rubare una
mela dal banco di un fruttivendolo. A guardare negli occhi la
ladruncola si accorge che ha davanti il volto che tanto stava
cercando.
Il resto della storia è noto. È
quella del famoso film del 1933. La ragazza accetta 'al buio'
l'opportunità che gli offre il regista, non ha alternative: è sul
lastrico.
La partenza, la rotta misteriosa,
l'arrivo sull'isola, l'amore, lui il grande gorilla che soggioga
l'intero villaggio indigeno. Il racconto prosegue attenendosi
fedelmente alla sceneggiatura di Edgar Wallace e di Merian C. Cooper.
Il grande gorilla vede, nella
bellissima donna bianca, la rarità dei suoi capelli biondi: se ne
innamora e la vuole per sé. Prima catturata lei dagli indigeni che
vogliono sacrificarla al loro signore e padrone Kong, quindi
catturato lui dagli uomini di Dehnam che vuole farne l'attrazione del
suo film, il tutto inframmezzato da un viavai di dinosauri che con
pervicacia King Kong uccide in varissimi modi.
L'arrivo a New York, la fuga del
gigante e il rapido declino verso il finale tragico che tutti ci
ricordiamo.
Grandi 'mostri' a confronto: da un lato
King Kong e la sua drammatica storia di un amore impossibile,
dall'altro il talento smisurato di Anthony Browne.
Se già la storia in sé è garanzia di
appeal da parte del lettore, visto che va toccare un'icona del nostro
immaginario collettivo: l'amore tra un mostro e la personificazione
della bellezza. Un amore negato in partenza. E visto che il film King
Kong può essere considerato a sua volta un campione della
cinematografia mondiale ed icona esso stesso nella fantasia di ognuno
di noi, il fatto che l'illustrazione sia di un autore di culto come
Browne non fa altro che ribadire la grande bellezza e pregio di
questo libro Donzelli.
Fin dalla prima immagine, ancor prima
che la storia cominci, Browne già comincia la sua narrazione che,
come al solito è ricca di suggestioni che portano il lettore
altrove, lungo un percorso parallelo, per programma mai didascalico
rispetto al testo ma sempre evocativo di letture ulteriori delle
vicende che le parole raccontano.
E così la povera ladra di mele si
trasforma in una novella Eva tentata dal successo, ma allo stesso
tempo è anche la personificazione dell'attrice bella per
antonomasia, ovvero Marilyn Monroe (riconoscibile anche con i capelli
castani quando anche nella realtà era ancora Norma G.).
Premonitrici sono le ombre o alcuni
particolari del disegno, come per esempio le mani di personaggi
'fuori scena'. Allusivi sono alcuni tagli prospettici di singole
tavole e su ogni disegno trionfa, è proprio il caso di dirlo,
l'iperrealismo e il surrealismo a cui Browne ci ha educato.
Riferimenti o richiami, oppure
allusioni generano nel lettore un insopprimibile richiamo ad altre
letture 'parallele', ad altri continui esercizi di immaginazione.
Magnifico.
Come tutti i più grandi illustratori,
anche Browne ha la capacità di lasciare o addirittura di creare
'spazio vuoto' tra parole e immagini, con l'unico scopo di dar modo
al lettore di avviare sempre nuovi percorsi narrativi.
Colto, intelligente, con una tecnica
pittorica che fa venire i brividi, Anthony Browne ci ha sempre
abituato a non dare mai nulla per scontato e a dare della realtà che
ci circonda, o delle persone che abbiamo intorno una spiegazione
inquietante, mai definitiva. Non tutto è sempre così come lo si
vede.
E la storia di King Kong in qualche
modo dimostra lo stesso.
Da sempre affezionato al gorilla, fin
da uno dei suoi libri più noti, Gorilla (1983), mai
pubblicato in Italia, Browne è in grado di usare una chiave poetica
-mimetica o metaforica- che sembra poi accompagnarlo per tutto il suo
tragitto di illustratore e autore. La poetica del gorilla sta nel
fatto che esso è la prova provata della coesistenza, in un'unica
creatura, di forza e dolcezza, di fierezza e mansuetudine.
Dentro un bestione possente di
centocinquanta chili per un metro e ottanta di altezza, coperto di
lucente pelo nero si nasconde un animo gentile, capace di apprezzare
la bellezza, di provare amore, di sacrificarsi pur di non mettere in
pericolo la fragile donna d'oro.
Carla
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