Fra i territori meno
esplorati della narrativa per i ragazzi c’è il cosiddetto romanzo
storico, cioè avventure e vicende ambientate in altre epoche; hanno
una forte caratterizzazione storica, per esempio, Vango
e La Dogana Volante,
ma sono romanzi che si muovono su un terreno anche fortemente
fantastico.
Più aderente al genere, Tre amici
in fuga,
di Vanna Cercenà, autrice che si conferma una ‘specialista’ del
genere. L’ambientazione dell’avventura, che vede protagonisti tre
ragazzini, è il Mediterraneo del 1492, anno della scoperta
dell’America e della Reconquista, ovvero della cacciata dei mori e
degli ebrei da Granada, ultimo territorio moresco in Spagna. Lì
vivevano in pace due dei tre protagonisti: Esther, una ragazzina
ebrea e Amir, un giovane musulmano, di poco più grande. Le loro
famiglie sono costrette a lasciare la loro città e così comincia un
viaggio pieno di avventure e disavventure, durante le quali i due
ragazzi incontrano il terzo ragazzo, Nino, un giovane mozzo su una
nave genovese, poi assaltata dai pirati. I tre ragazzi si ritrovano
da soli in balia dei pirati e sarà per loro assai arduo riuscire a
ricongiungersi con le rispettive famiglie a Costantinopoli, dopo aver
viaggiato per tutto il Mediterraneo.
Bella la ricostruzione
storica, soprattutto perché illumina un aspetto della storia moderna
su cui raramente si soffermano le storie dedicate ai ragazzi:
tolleranza e guerre di religione si sono spesso succedute con alterne
fortune, a dimostrazione che non v’è necessità nell’odio e
nella persecuzione delle minoranze etniche e religiose, ma solo
convenienze politiche. Anche se, purtroppo, e la nostra storia
recente lo dimostra anche troppo bene, è molto facile, anche da
parte dei cosiddetti benpensanti, cedere alla facile retorica
dell’integralismo e della ‘purezza’ razziale, territoriale,
religiosa.
Non è la prima volta che
l’editore Lapis affronta il romanzo storico, dedicato ai ragazzi
più grandi: interessante la serie di Terra
nera, del francese Michel Honaker, ambientato
nella Russia fra la fine dell’Ottocento e la fine degli zar.
Ma non è questo l’unico
terreno in cui l’editore ha scelto di muoversi, per quanto riguarda
la narrativa per gli over 12.
Cambia completamente
contesto Pensieri di Manon D. su se stessa,
della francese Sophie Dievaide. E’ il diario di una ragazzina,
figlia di divorziati, con la vita divisa fra la madre,
tendenzialmente depressa, e il padre, con la sua nuova famiglia. Cui
si aggiungono un gatto, qualche amica, forse un fidanzato e una
scuola non molto amata. In un certo senso nulla di particolarmente
nuovo; anche la presenza di disegni e vignette, che sicuramente
sottolineano l’aspetto umoristico di avventure e disavventure di
Manon, non è di per sé originalissima. Quello che contraddistingue
questa storia è l’essere stata scritta, e direi con efficacia, dal
punto di vista dell’adolescente, che guarda impietosamente al mondo
degli adulti; strepitoso il fotoromanzo che la protagonista s’inventa
per descrivere la storia dei suoi genitori; lui ama lei, poi arriva
l’altra…Così come appropriato e calzante il vademecum per figli
di divorziati, con il consiglio di dire al genitore presente solo
quello che vuole sentire, che l’altro è assente, non sa far da
mangiare, ha una brutta casa. Politicamente molto scorretto, piace
molto alle ragazzine, che lo comprano quando vengono in libreria da
sole, non piace affatto alle madri, chissà perché…
Eleonora
“Tre amici in fuga”,
V. Cercenà, Lapis 2012
“Terra nera. Esilio
dalla corte dello zar”, M. Honaker, Lapis 2010
“Terra nera. La mano
della vendetta”, M. Honaker, Lapis 2010
“Terra nera. Gli eredi
del segreto”, M. Honaker, Lapis 2012
“Pensieri di Manon D. su
se stessa”, S. Dievaide, Lapis 2012
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