LASCIATI SOLI
HÄNSEL E GRETEL, Jacob e
Wilhelm Grimm, Sybille Schenker
Minedition, 2012
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)
"Quando la luna apparve nel
cielo, i due fratelli si misero in cammino ma, purtroppo, delle
briciole non vi era traccia: gli uccelli della foresta le avevano
mangiate.
'Non disperare! Ce la faremo a
tornare a casa!' ripeteva Hänsel a Gretel.
Ma così non fu."
No. Così non fu, almeno per il momento. L'atmosfera già scura di un bosco notturno illuminato solo dal chiarore della luna si incupisce ancora di più, una volta capito che tra quegli alti alberi i due bambini sono restati da soli. Nessuno tornerà a prenderli, nessuno verrà a salvarli.
E alla paura si
aggiunge l'abbandono. Ci può essere di peggio? Sì, la cattura e la
morte in agguato.
Hänsel e Gretel è
forse una delle fiabe più nere dei Grimm, anche se nel riscatto
finale dove scaltrezza, determinazione, gioventù hanno la meglio
sulla crudeltà, il clima si rasserena e ogni cosa torna a
pacificarsi.
Molti illustratori
si sono cimentati con questo testo, ma solo pochi (uno, che io
conosca: Lorenzo Mattotti) hanno scelto il nero assoluto come
'dominante' cromatica per assecondare la cupezza del racconto.
Sybille
Schenker si è messa sulla scia. Non il nero assoluto, ma tanto nero,
varie trasperenze che ricordano il genio di Munari (per esempio Nella
nebbia di Milano, altro libro
nero) e soprattutto una luce radente che di ogni figura taglia il
profilo con nettezza.
Se un lettore si
fermasse ad osservare le figure monocromatiche del libro non potrebbe
non notare che tutte sono 'scontornate' da una luce contrastante che
ne esalta il profilo, come una lama di tagliente. Ed infatti è
proprio una lama tagliente che le ha realizzate: tutte le tavole del
libro nascono come 'silhouette' ritagliate. E qui la giovane Sybille
dà il meglio di sé. Le sue creazioni migliori hanno bisogno di
essere fatte di autentici vuoti e di pieni, ottenuti togliendo
materia. Qualcosa che assomiglia un po' alla scultura ma che si muove
sulla doppia dimensione di un foglio. In questo senso le pagine di
carta da lucido giocano a rinforzare il senso che la silhouette vuole
trasmettere al lettore.
Sybille Schenker è
prima di tutto una designer e lo si vede nell'intera composizione del
libro, immaginato per l'appunto da chi del libro vuole far risaltare
anche e forse soprattutto l'aspetto oggettuale. Legatura 'cinese',
sovraccoperta di acetato, copertina rigida traforata, inserti di
lucido su copertina opaca, sono solo le prime soluzioni grafiche che
il libro ci offre.
Il libro è bello,
non lo si può negare, ma 'squilibrato' nel suo essere soprattutto un
oggetto fatto di virtuosismo. Un bell'esercizio di stile. Lo si
prende in mano, si girano le pagine e si rimane incantati dalle
soluzioni formali, per gli effetti di trasparenza o di luce ogni
volta diversi, ci si sofferma sui vuoti o sui pieni, si apprezzano le
carte ogni volta di peso e fondo diverso. Si fa tutto questo, ma la
fiaba resta indietro. Non viene voglia di leggerla. Attratti da tutto
il resto, ancora una volta abbiamo lasciato quei due bambini da
soli....
Hänsel a Gretel meriterebbero
di più.
Carla
Noterella al
margine. Mi piacerebbe sapere perché nell'edizione in lungua inglese
la vecchina non è decrepita e ossuta, ma paffuta e occhialuta...
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