lunedì 12 novembre 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LASCIATI SOLI

HÄNSEL E GRETEL, Jacob e Wilhelm Grimm, Sybille Schenker
Minedition, 2012
 
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)


"Quando la luna apparve nel cielo, i due fratelli si misero in cammino ma, purtroppo, delle briciole non vi era traccia: gli uccelli della foresta le avevano mangiate.
'Non disperare! Ce la faremo a tornare a casa!' ripeteva Hänsel a Gretel.
Ma così non fu."

No. Così non fu, almeno per il momento. L'atmosfera già scura di un bosco notturno illuminato solo dal chiarore della luna si incupisce ancora di più, una volta capito che tra quegli alti alberi i due bambini sono restati da soli. Nessuno tornerà a prenderli, nessuno verrà a salvarli.
E alla paura si aggiunge l'abbandono. Ci può essere di peggio? Sì, la cattura e la morte in agguato.


Hänsel e Gretel è forse una delle fiabe più nere dei Grimm, anche se nel riscatto finale dove scaltrezza, determinazione, gioventù hanno la meglio sulla crudeltà, il clima si rasserena e ogni cosa torna a pacificarsi.
Molti illustratori si sono cimentati con questo testo, ma solo pochi (uno, che io conosca: Lorenzo Mattotti) hanno scelto il nero assoluto come 'dominante' cromatica per assecondare la cupezza del racconto.
Sybille Schenker si è messa sulla scia. Non il nero assoluto, ma tanto nero, varie trasperenze che ricordano il genio di Munari (per esempio Nella nebbia di Milano, altro libro nero) e soprattutto una luce radente che di ogni figura taglia il profilo con nettezza.
Se un lettore si fermasse ad osservare le figure monocromatiche del libro non potrebbe non notare che tutte sono 'scontornate' da una luce contrastante che ne esalta il profilo, come una lama di tagliente. Ed infatti è proprio una lama tagliente che le ha realizzate: tutte le tavole del libro nascono come 'silhouette' ritagliate. E qui la giovane Sybille dà il meglio di sé. Le sue creazioni migliori hanno bisogno di essere fatte di autentici vuoti e di pieni, ottenuti togliendo materia. Qualcosa che assomiglia un po' alla scultura ma che si muove sulla doppia dimensione di un foglio. In questo senso le pagine di carta da lucido giocano a rinforzare il senso che la silhouette vuole trasmettere al lettore.
Sybille Schenker è prima di tutto una designer e lo si vede nell'intera composizione del libro, immaginato per l'appunto da chi del libro vuole far risaltare anche e forse soprattutto l'aspetto oggettuale. Legatura 'cinese', sovraccoperta di acetato, copertina rigida traforata, inserti di lucido su copertina opaca, sono solo le prime soluzioni grafiche che il libro ci offre


Il libro è bello, non lo si può negare, ma 'squilibrato' nel suo essere soprattutto un oggetto fatto di virtuosismo. Un bell'esercizio di stile. Lo si prende in mano, si girano le pagine e si rimane incantati dalle soluzioni formali, per gli effetti di trasparenza o di luce ogni volta diversi, ci si sofferma sui vuoti o sui pieni, si apprezzano le carte ogni volta di peso e fondo diverso. Si fa tutto questo, ma la fiaba resta indietro. Non viene voglia di leggerla. Attratti da tutto il resto, ancora una volta abbiamo lasciato quei due bambini da soli....


Hänsel a Gretel meriterebbero di più.

Carla

Noterella al margine. Mi piacerebbe sapere perché nell'edizione in lungua inglese la vecchina non è decrepita e ossuta, ma paffuta e occhialuta...


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