Eccolo Il
segreto d’Orbae, l’ultimo atteso romanzo
di François Place, premiato a Bologna quest’anno nella sezione
fiction. E’ proposto in Italia dall’editore L’Ippocampo in una
veste diversa rispetto a quella francese, che forse maggiormente
sottolineava il senso di meraviglia che attraversa questo romanzo,
nato per altro a seguito di un precedente lavoro di Place, l’Atlas
des Geographes d’Orbae, di qualche anno fa.
Dunque, prima i luoghi e poi la storia, anzi le storie: i due
protagonisti, Cornelius e Ziyara, si muovono in due storie parallele
(nell’edizione francese due libri distinti contenuti in un
cofanetto insieme alle tavole).
Cornelius incarna il prototipo
dell’esploratore, attratto dalle terre incognite di cui sente
parlare grazie al suo mestiere di mercante. Inizierà il suo viaggio
verso le terre d’Orbae, proprio per cercare il luogo da cui
proviene una stoffa pregiatissima, la tela da nuvola. Il suo
peregrinare è più volte interrotto da deviazioni e incidenti di
varia natura che lo mettono in contatto con terre e popoli
diversissimi, usanze e credenze le più singolari e, ovviamente, il
mistero della cartografia e del luogo da cui proviene la tela. In
questo tortuoso percorso conosce Ziyara, un’esule del mare che col
mare ha un legame strettissimo. Anche lei, in fondo, un’esploratrice
e una cartografa delle coste, dei fondali, degli approdi. Nasce un
grande amore, che viene messo a dura prova dall’ultimo viaggio di
Cornelius, verso l’oceano delle erbe e la montagna azzurra, il
luogo mitico della tela da nuvola.
Per riportare alla vita il
compagno disperso, Ziyara cambierà la Carta-Madre, la grande mappa
che raccoglie le informazioni raccolte nelle carte stilate dagli
esploratori di ogni paese. Lo potrà fare perché quella mappa non
rappresenta solo la realtà raccontata, ma la crea. In questo modo
Cornelius si troverà sul percorso di una carovana e potrà
riabbracciare l’amata. Solo alla fine del racconto di Ziyara
scopriamo come ha potuto salvarlo e come il loro amore si coronerà
in un atollo lontano da tutte le peripezie.
Due registri, dunque:
l’amore per il viaggio e la scoperta, l’invenzione continua di
creature e luoghi fantastici ma simili a quelli descritti, per
esempio da Marco Polo o da altri viaggiatori a noi noti.
L’accuratezza nella ricostruzione dell’impossibile, di mitologie
fantastiche eppure comprensibili, di animali, persone e luoghi
descritti dalle meravigliose tavole realizzate dall’autore, con
un’attenzione al dettaglio veramente sorprendente. Nello stesso
tempo, una storia d’amore ben più profonda di quanto non possa
sembrare all’inizio, con un personaggio femminile di particolare
spessore: non solo la donna coraggiosa che guida il suo equipaggio
navigando per i sette mari, non solo l’innamorata che sceglie di
seguire almeno in parte le peregrinazioni dell’amato,
comprendendone l’ansia di conoscenza. Ma la donna intelligente e
capace di sfidare le leggi, mettendo mano a qualcosa di sacro per
salvare il suo Cornelius.
In questo libro di Place
ricorrono i nostri miti fondanti, a cominciare da Ulisse, e anche la
memoria di tanto sapere accumulato da mille viaggiatori della storia
che hanno sfidato luoghi inaccessibili e popolazioni ostili per
arrivare là dove sorge il Nilo, o al di là del mare. Viaggiatori,
non conquistatori, redattori di erbari e bestiari fantastici. Niente
è veramente come sembra e le verità sono nascoste e spesso tenute
segrete, così come lo è la carta che, nel libro, rappresenta i
viaggi raccontati, nascosta dalla sovra copertina. Un invito a
guardare oltre ciò che è considerato ragionevole.
Lo stile scorrevole rende
facile questo viaggio nei mondi incantati, anche se la complessità
della trama e i riferimenti sono tali da richiedere un giovane
lettore già collaudato.
Eleonora
“Il segreto d’Orbae”,
F. Place, L’Ippocampo junior 2012
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