HENRI VA A PARIGI,
Leonore Klein, Saul Bass
Corraini, 2012
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
PARIGI È TANTA GENTE PARIGI È COLORE
PARIGI È ACCOGLIENTE PARIGI È BUON PROFUMO PARIGI È SOLE PARIGI E
PIOGGIA PARIGI È MERAVIGLIOSA PARIGI È PRIMAVERA PARIGI È
ADORABILE PARIGI PARIGI È BELLISSIMA PARIGI È...
QUESTO È HENRI, HENRI STA LEGGENDO DI
PARIGI.
Al piccolo Henri, che abita in una
piccola città vicino a Parigi, piacerebbe molto andare a visitare
Parigi. Lo avrete intuito. La sua casa è molto carina, i suoi
genitori gli vogliono bene, ha tre buoni amici e un sogno nel
cassetto: partire e andare a Parigi. Parigi è così diversa dalla
sua città: ci sono migliaia di bus, migliaia di alberi, moltissime
persone, tantissimi animali nello zoo e anche moltissime chiese. A
Reboul, dove lui abita, c'è solo una chiesa, pochi alberi, uno
scoiattolo e un solo bus. Henri non può resistere ancora, fa fagotto
con pane e formaggio e una carota, ma non dimentica di mettere anche
un foglio e una matita per poter fare i disegni di Parigi da far
vedere ai suoi amici, al suo ritorno. Fermarsi per un sonnellino e
usare la matita come freccia per non perdere la direzione verso
Parigi, sempre dritto verso destra... segnano una vera e propria
'svolta' nel piano di Henri...e in fondo Parigi è un po' come
Reboul.
Spesso dei libri si sente da lontano il
rumore, in alcuni casi l'odore, e allora ci si mette in caccia. E
così è capitato a me per questo libro uscito già qualche tempo fa,
di cui avevo annusato la bontà, ma che non ero mai riuscita a vedere
nelle mie mani. Ovvero, introvabile a Roma (Roma non è Parigi...) e
introvabile anche a Bologna, dove ho sguinzagliato emissari di mia
fiducia (era finito anche sugli scaffali della sempre fornitissima
Giannino Stoppani). Tanto meno lo trovavo, tanto più cresceva in me
il desiderio di averlo e tanto andavo fantasticandoci intorno.E poi,
finalmente ieri, in fiera allo stand della Corraini sono riuscita a
comprarne una copia.
La caccia meritava tanta attesa. Un
libro raffinato in ogni sua parte, dai disegni di Saul Bass (famoso
grafico e filmmaker americano, della metà del secolo scorso) fatti
nel 1962 ma per nulla invecchiati, anzi nel loro essere così
'grafici' di leggibilità immediata per i bambini. Le molte pagine
che ripetono un pattern, come per esempio quello dell'autobus o
quello della chiesa o quello dell'albero, o degli omini di Parigi,
danno immediata la percezione del 'tanto' ma nello stesso momento la
trasformano in un tessuto stampato. Rispetto agli omini tutti uguali
che popolano la grande città, i pochi abitanti di Reboul sono invece
disegnati con grande raffinatezza, solo con gli attributi del loro
mestiere: il cappello da cuoco, da postino, da guidatore di bus e da
signora un po' agée. E forse qui c'è anche una delle chiavi di
lettura di questa storia fatta di continui confronti tra il 'piccolo'
e il 'grande', tra 'tanti' e 'uno', tra 'distinto' e 'indistinto'.
Nella prospettiva visiva, bassa, ad
altezza gambe, che sottolinea il tema che attraversa la storia,
ovvero un 'cammino', tanta strada da fare per un bambino sognatore mi
pare si possa cogliere un secondo tema importante: il viaggio di
scoperta, il gusto di andare a vedere. Ma anche il gusto di tornare a casa (espresso magnificamente in quelle polacchine slacciate e vuote in quarta di copertina e nella specularità delle prime tavole e delle ultime, segno di un viaggio A/R che si rispetti). In questo senso il piccolo Henri e il piccolo Max di Sendak hanno tanto in comune, zuppa calda ad attenderli, compresa.
Ma su tutto trionfa il sogno. La molla
che mette ogni cosa in movimento, anche le gambette corte del piccolo
Henri (e modestamente le mie che tanto l'ho sognato).
Carla
Noterella al margine. Sarebbe mia intenzione segnalarvi un libro al giorno, scelto tra tutti quelli visti alla Fiera della piccola e media editoria, questo è il primo. Spero di riuscirci.
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