UN MOSTRO PER (MIGLIORISSIMO) AMICO
TESTA CUCITA, Guy Bass,
Pete Williamson
Rizzoli 2013
NARRATIVA PER MEDI (dagli 8 anni)
"'Be', piacere di conoscerti,
Testa Cucita!' gridò la Creatura. 'Io mi chiamo ehm, mi chiamo...ma
che STRANO. Ero sicuro di avercelo un nome, un momento fa. Dove sarà
finito? Be' tanto al buio non lo troverei MAI. Forse è meglio che me
ne cerchi uno nuovo. Me ne serve uno bello. Vittorio? Valentino,
Virgilio, Vidiano? Verenzio?[...] Vinicio? Vedasco? Verulo?
Vladimiro? Viviano? Viola? Vera? Vanna? Vincenza? Vilma? Venusta?
[...] Valerio? Varo? Vaccino? Vagone? Vaporetto? Vagheggio?
Vacanza?'"
Testa Cucita,
qualcosa di simile a un pupazzetto di stoffa, piuttosto asimmetrico
perché cucito malamente e composto da rimasugli, ha appena fatto la
conoscenza, dopo averla neutralizzata con un antidoto, con l'ultima
pericolosa creatura uscita dal laboratorio del Professore, un corpaccione,
un testone, un occhio e tre braccia.
Al castello
Spavento il Professor Erasmus, il prototipo dello scienziato pazzo,
dà vita a mostri sempre più improbabili, potenzialmente molto
pericolosi. Testa Cucita, il suo primo esperimento quando era ancora
un ragazzino, sistematicamente ne neutralizza la forza distruttrice
con antidoti preparati ad hoc, per proteggere lo status quo del
Castello e dei suoi abitanti, primo fra tutti il professore medesimo.
Questo è quello
che avviene ormai da anni tra le mura di quella lugubre e
inespugnabile roccaforte. Finché non arriva la Creatura e per Testa
Cucita, che amava stare nell'ombra e condurre una vita tranquilla,
tutto cambia e l'esistenza si movimenta un bel po'.
La storia di
un'amicizia un po' troppo a senso unico tra la Creatura e Testa
Cucita; di una fedeltà incondizionata ad una promessa fatta tanti
anni prima da Testa Cucita al Professore; dell'attacco di un talent
scout di mostri privo di scrupoli che cerca di introdursi nel
castello per portarsi a casa nuove orribili creature da esibire nel
suo carrozzone; della caparbietà di una ragazzina che non cede al ricatto di essere 'oggetto di scambio'. Queste sono solo alcune delle vicende che si
intrecciano in questa storia dai toni orrorifici, ma anche e spesso
molto esilaranti.
Alternando
descrizioni raccapriccianti di creature davvero ripugnanti, frutto
della follia del professor Erasmus, o di luoghi infestati da
scarafaggi, ragni e celati sotto strati di polvere secolari, entro
cui Testa Cucita ha creato la sua officina 'per la redenzione' dei
mostri, a momenti di divertimento puro, segnato soprattutto dalla
disarmante ingenuità della Creatura, la storia si dipana.
Secondo un cliché
piuttosto consolidato, anche in Testa Cucita i mostri sono in primo
luogo creature di grande sensibilità. Sono loro i 'buoni', sono loro
che generano nel lettore il senso di tenerezza, mentre gli umani
della vicenda, ovvero il Professore Erasmus e Fulberto Trovamostri,
sono davvero orrendi. I veri mostri sono loro.
Le creature
generate da questo novello Prometeo, non sono responsabili delle loro
storture. La cattiveria e la pericolosità si annida, piuttosto,
nella volontà del folle che le ha pensate o di chi vuol trarre
profitto dalla loro 'diversità'. Il piccolo Testa Cucita che folle
non è, ogni volta ne disinnesca il potenziale di distruzione. Lui,
così piccolo e apparentemente indifeso, è colui che si avvale della
Ragione. Lui, che tanto ha sofferto per essere stato abbandonato e
dimenticato dal suo creatore, ha la forza di restare fedele alla
parola data.
A chi voglia vedere
al di là della godibile storia horror confezionata con cura per
lettori in tenera età, si potrebbe indicare in questo libro un senso
ultimo che vede i più piccoli, mostri e bambini, trascinati dentro il gioco dei più
grandi, dove imbroglio, prevaricazione, ricatto, egoismo la fanno da padrone a
scapito di lealtà, solidarietà, onestà, generosità e amicizia.
Carla
Noterella al
margine.
Saranno gradite al
lettore le soluzioni horror adottate dall'illustratore che incide i
capitoli su lapidi, fa pendere ragni lungo la pagina, sbruciacchia
ogni margine e alterna pagine grigie a pagine nere e che, per Testa
cucita in particolare, si inserisce nel solco della tradizione delle
creaturine emaciate di Tim Burton.
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