Assia
Petricelli e Sergio Riccardi ci raccontano le Cattive Ragazze. 15
storie di donne audaci e creative, mettendo insieme le
biografie a fumetti di donne del calibro di Marie Curie o Miriam
Makeba, o altre meno conosciute, come Nawal El Saadwi, dissidente
egiziana. Storie più o meno conosciute, legate dal filo rosso della
ribellione e dell’autonomia di pensiero. Donne che hanno saputo
opporsi al conformismo, lottando per affermare il proprio diritto al
futuro, ma nello stesso tempo aprendo la strada alle libertà
collettive. Sicuramente poche ragazze conoscono la storia
appassionante di Alexandra Kollontaj, militante comunista russa, che,
nonostante le purghe staliniane è riuscita ad affermare il suo
pensiero libertario; per non parlare di Angela Davis, leader del
movimento per i diritti civili degli afroamericani, o di Domitilla
Barrios de Chungara, militante rivoluzionaria nella Bolivia del
‘Che’. Che donne! Piene di coraggio e di determinazione,
consapevoli che la loro affermazione era l’affermazione di tutte.
In tempi in cui la massima aspirazione sembra essere la
partecipazione ad Amici, o diventare top model, mi sembra che
comunicare alle nostre ragazze l’orgoglio di una storia decennale
di lotte e di vittorie sia un gran regalo. Ricordiamo loro, e
ripetiamocelo come un mantra, che un altro mondo è pensabile,
un altro mondo è possibile.
In
realtà quello che è difficile da comunicare agli/alle adolescenti
di oggi è la capacità di crescere anche attraverso le sconfitte, e
le cattive ragazze come me ne hanno collezionate non poche; e ancora
più complicato spiegare che importante è non solo comprendere il
perché dei passi indietro, ma quanto sia decisivo per sé e per chi
verrà dopo, resistere, mantenere saldi dei principi, anche se il
mondo sembra andare in tutt’altra direzione. Per dirla con un’altra
ragazza cattiva, anzi cattivissima, Dolores Ibarruri, la Pasionaria:
no pasaran!E se vogliamo proprio esagerare, alle più grandi suggeriamo anche la lettura di Gli anni settanta raccontati a ragazze e ragazzi, di Marco Grispigni, con le illustrazioni di Andrea Nicolò; la guerra fredda, i movimenti studenteschi e il nascere del movimento femminista, gli anni cupi delle stragi e del terrorismo raccontati con grande semplicità. Molti aspetti della vita civile, che oggi diamo per scontati, sono frutto del lavoro legislativo, e delle lotte che lo sospingevano, degli anni ’70: il diritto di famiglia, il divorzio, l’aborto, così come lo statuto dei lavoratori sono stati ridefiniti proprio in quegli anni, come se all’improvviso l’Italia fosse diventata finalmente adulta. Nello stesso tempo sono stati anni di scontri violentissimi, di oscure trame e di stragi senza colpevoli e questa Italia oscura ancora ci condiziona. E poi noi, scapestrati irragionevoli, spesso travolti dalla storia con la ‘S’ maiuscola, convinti di avere il futuro nelle nostre mani: potrei a questo punto scatenarmi con l’amarcord, ma vi risparmio; posso dire, in sintesi, che non rimpiango quegli anni, con il loro portato di violenza, ma non mi pento affatto di aver provato a stare dentro dei grandi movimenti culturali, quello studentesco e quello femminista, con il mio personale apporto, con il mio punto di vista eccentrico. Confesso che ho vissuto e non me ne pento. Anzi, cerco di mantenere almeno un po’ di coerenza, non smettendo di criticare lo stato di cose presente.
Eleonora
“Cattive
ragazze. 15 storie di donne audaci e creative”, A. Petricelli e S.
Riccardi, Sinnos 2013
“Gli
anni settanta raccontati a ragazze e ragazzi”, M. Grispigni e A.
Nicolò, Manifestolibri 2012
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