giovedì 18 aprile 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


LE CATTIVE RAGAZZE E LA MEMORIA


Assia Petricelli e Sergio Riccardi ci raccontano le Cattive Ragazze. 15 storie di donne audaci e creative, mettendo insieme le biografie a fumetti di donne del calibro di Marie Curie o Miriam Makeba, o altre meno conosciute, come Nawal El Saadwi, dissidente egiziana. Storie più o meno conosciute, legate dal filo rosso della ribellione e dell’autonomia di pensiero. Donne che hanno saputo opporsi al conformismo, lottando per affermare il proprio diritto al futuro, ma nello stesso tempo aprendo la strada alle libertà collettive. Sicuramente poche ragazze conoscono la storia appassionante di Alexandra Kollontaj, militante comunista russa, che, nonostante le purghe staliniane è riuscita ad affermare il suo pensiero libertario; per non parlare di Angela Davis, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, o di Domitilla Barrios de Chungara, militante rivoluzionaria nella Bolivia del ‘Che’. Che donne! Piene di coraggio e di determinazione, consapevoli che la loro affermazione era l’affermazione di tutte. In tempi in cui la massima aspirazione sembra essere la partecipazione ad Amici, o diventare top model, mi sembra che comunicare alle nostre ragazze l’orgoglio di una storia decennale di lotte e di vittorie sia un gran regalo. Ricordiamo loro, e ripetiamocelo come un mantra, che un altro mondo è pensabile, un altro mondo è possibile.
In realtà quello che è difficile da comunicare agli/alle adolescenti di oggi è la capacità di crescere anche attraverso le sconfitte, e le cattive ragazze come me ne hanno collezionate non poche; e ancora più complicato spiegare che importante è non solo comprendere il perché dei passi indietro, ma quanto sia decisivo per sé e per chi verrà dopo, resistere, mantenere saldi dei principi, anche se il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. Per dirla con un’altra ragazza cattiva, anzi cattivissima, Dolores Ibarruri, la Pasionaria: no pasaran!
E se vogliamo proprio esagerare, alle più grandi suggeriamo anche la lettura di Gli anni settanta raccontati a ragazze e ragazzi, di Marco Grispigni, con le illustrazioni di Andrea Nicolò; la guerra fredda, i movimenti studenteschi e il nascere del movimento femminista, gli anni cupi delle stragi e del terrorismo raccontati con grande semplicità. Molti aspetti della vita civile, che oggi diamo per scontati, sono frutto del lavoro legislativo, e delle lotte che lo sospingevano, degli anni ’70: il diritto di famiglia, il divorzio, l’aborto, così come lo statuto dei lavoratori sono stati ridefiniti proprio in quegli anni, come se all’improvviso l’Italia fosse diventata finalmente adulta. Nello stesso tempo sono stati anni di scontri violentissimi, di oscure trame e di stragi senza colpevoli e questa Italia oscura ancora ci condiziona. E poi noi, scapestrati irragionevoli, spesso travolti dalla storia con la ‘S’ maiuscola, convinti di avere il futuro nelle nostre mani: potrei a questo punto scatenarmi con l’amarcord, ma vi risparmio; posso dire, in sintesi, che non rimpiango quegli anni, con il loro portato di violenza, ma non mi pento affatto di aver provato a stare dentro dei grandi movimenti culturali, quello studentesco e quello femminista, con il mio personale apporto, con il mio punto di vista eccentrico. Confesso che ho vissuto e non me ne pento. Anzi, cerco di mantenere almeno un po’ di coerenza, non smettendo di criticare lo stato di cose presente.

Eleonora

“Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative”, A. Petricelli e S. Riccardi, Sinnos 2013
“Gli anni settanta raccontati a ragazze e ragazzi”, M. Grispigni e A. Nicolò, Manifestolibri 2012




Nessun commento:

Posta un commento