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Bravo – dice la mamma – Una torta?
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No, un megabiscotto.
La mamma non dice di no. I suoi genitori fanno il possibile per non dirgli di no, a meno che non sia assolutamente necessario. Perciò sua madre si limita a chiedere – Di che tipo?
La mamma non dice di no. I suoi genitori fanno il possibile per non dirgli di no, a meno che non sia assolutamente necessario. Perciò sua madre si limita a chiedere – Di che tipo?
Zinkoff
non esita – Uno scrocchiadenti! - sono i suoi preferiti. I biscotti
gli piacciono tutti, ma gli scrocchiadenti gli piacciono il doppio
per via del nome. A volte il suo papà li chiama 'dentiscrocchi', e
Donald ride per un'ora.
La sua idea è di preparare uno scrocchiadenti così grande che, Andrew, il nuovo vicino (arrabbiato perchè non voleva cambiare casa, nda), dovrà venire fuori dal suo nascondiglio per dargli un'occhiata.
La sua idea è di preparare uno scrocchiadenti così grande che, Andrew, il nuovo vicino (arrabbiato perchè non voleva cambiare casa, nda), dovrà venire fuori dal suo nascondiglio per dargli un'occhiata.
E
dato che per prepararlo ha occupato il tavolo di cucina, gli sembra
logico farlo grande proprio quanto il tavolo. Ma la mamma gli fa
notare che un biscotto così grande non entrerà mai in forno, si
rassegna allora a prepararne uno che occupa l'intera teglia”.
Donald
Zinkoff è il tenero e strambo protagonista di 'La schiappa' di Jerry
Spinelli.
Gli
scrocchiadenti sono bis-cotti con mandorle, diffusi in tutta l'Emilia
Romagna (parenti stretti dei cantucci toscani) di cui esistono
numerose rielaborazioni nella combinazione degli ingredienti e dosi.
Ingredienti
250
gr di farina
20
gr di burro
125
gr di zucchero
1
uovo
10
gr di lievito per dolci
75
gr di mandorle sgusciate con la pelle
75
gr di canditi (arancio e/o cedro)
un
goccio di latte
sale
Lavorate
il burro, portato a temperatura ambiente, con lo zucchero. Aggiungete
la farina, il lievito setacciato, l'uovo intero, le mandorle intere,
i canditi e un pizzico di sale. Mescolate il tutto fino ad ottenere
un composto omogeneo morbido ma non appiccicoso. Se, come probabile
vi risulterà troppo duro, ammorbiditelo con un po' di latte.
Con
la pasta realizzate di filoncini di 3 cm di diametro e lunghe circa
20/25 cm (la lunghezza dipende, a parte dalle dimensioni del forno,
da quanto apprezzate i terminali, cioè la parte tutta crosta) e
stendeteli sulla teglia foderata di carta da forno, lasciando tra uno
e l'altro lo spazio per la lievitazione.
Cuocetele
in forno a 180° per 15/20 minuti. I pani devono essere solidi e solo
leggermente dorati.
Lasciateli
raffreddare e poi tagliateli a fette, di circa 2 cm ognuna, che
disporrete piatte sulla teglia (questa volta potete metterle anche
molto vicine) e rimettetele nel forno, sempre a 180° fino a che non
saranno dorate e croccanti, altrimenti i denti non scrocchieranno.
Indicativamente un altro quarto d'ora.
Io,
ispirata da Zinkoff, ho anche provato a fare il biscottone grande
(ammetto però non come tutta la teglia) che ho solo ricotto intero
insieme alle fette. L'effetto è interessante, sembra un po' una
focaccia dura e se magiato subito apprezzabile, perchè l'interno
resta comunque un po' morbido, ma per la conservazione (in scatole di
latta) è decisamente più pratica la versione affettata.
Ottimi
con latte caldo o freddo, o vino dolce, o passito.
Gabriella
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