lunedì 29 aprile 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


DALLA PARTE DEGLI...SFIGATI


Avete presente quei ragazzini con le scarpe sempre slacciate e la felpa con qualche bella patacca? A quei ragazzini lì è dedicato Il mio nome è strano, di Alberto Arato e Anna Parola, che sicuramente di ragazzini così ne ha visti a bizzeffe. Il protagonista di questo libro, dedicato ai giovani lettori dai dieci anni in su, ha una mamma finta, cioè quella che materialmente l'ha messo al mondo, e una vera, cioè che lo ha adottato e che gli vuole bene. Avrebbe anche un papà vero, se non fosse che a un certo punto decide di andarsene con una stangona bionda. E poi c'è la scuola, una maestra vicina alla crisi isterica e una preside che non è tanto male. Ma la cosa più grave di tutte è dover convivere con un nome impossibile, Tedoforo. Ovviamente, Ted, come si fa chiamare, cerca di sopravvivere, consolandosi con delle interminabili battaglie fra i pupazzetti delle merendine. Inutile dire che il nostro eroe, come da copione, non fa che mettersi nei guai, fino a che, messo alle strette, non decide di risolvere il problema alla radice, facendo 'sparire' tutte le maestre e provocando un caos generale. Non vi svelerò il segreto, aspettate ancora qualche giorno e troverete il libro in libreria.
Scritto con grande ironia e leggerezza rivela la profonda complicità e simpatia degli autori nei confronti di quei ragazzini che frettolosamente vengono bollati come dei 'pierini', o, per dirla in modo aulico, problematici. Lettura dunque consigliata a tutte quelle insegnanti che stanno per perdere la pazienza. E, naturalmente, a quei ragazzini, che sono stanchi di essere rimproverati.


L'altro libro che vi segnalo non ha certo il dono della leggerezza, anche se raccontato con ironia. The bully book, di Eric Kahn Gale, è il manuale del bullo che qualche ragazzino ha scritto decenni prima e che viene custodito di generazione in generazione dai bulli di una scuola. Insegna come fare a conquistare il controllo di una classe e diventarne il leader, a occultare le proprie nefaste imprese a danno del proprio contraltare, il ragazzino, capro espiatorio di tutte le prepotenze del gruppo: il Grunt. Il protagonista del libro, alter ego dell'autore, che ha vissuto vicende simili, isolato, sbeffeggiato, aggredito, cerca di uscire dall'angolo in cui l'hanno cacciato cercando di ritrovare questo benedetto manuale, origine di tutti i suoi guai. Perché è diventato un grunt? Perché non riesce a parlarne con nessuno, perché gli amici lo abbandonano?
Il diario di Eric, il protagonista, si alterna alle pagine del manuale e devo dire che in un certo senso è agghiacciante, perché descrive esattamente le dinamiche interne ad un gruppo di ragazzini, in questo caso di dieci undici anni, ma che possono applicarsi anche a ragazzi più grandi. Le prepotenze, gli sfottò, sempre più crudeli, l'isolamento, la maldicenza, per non dire delle minacce e degli scontri fisici. Poiché questa esperienza l'ha fatta mio figlio al liceo, e ne è uscito bene proprio perché ha tenuto la sua rete di solidarietà e di amicizia, posso garantire che sono situazioni difficilissime da gestire ed estremamente dolorose per chi ne è coinvolto. Come, appunto, l'autore del libro, che certamente ha voluto aiutare tutti i grunt a ribellarsi al dominio dei bulli. Lettura consigliata a genitori e insegnanti che vogliano capire di più di un fenomeno spesso sottaciuto. E magari lettura condivisa con i diretti interessati.

Eleonora

Il mio nome è strano”, A. Arato e A. Parola, Lapis 2013
The bully book”, E. Kahn Gale, San Paolo 2013



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