LA MAGIA DELL'INFANZIA
Spiaggia magica, Krockett
Johnson
Orecchio acerbo 2013
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)
"Saremmo dovuti restare a casa
a leggere una storia" "È più divertente fare qualcosa che
leggerlo in un libro" disse Ben. "Non mi dispiacerebbe
essere in una storia", disse Ann. "Perché nelle storie le
persone non vanno in giro tutto il giorno in cerca di una vecchia
conchiglia. Succedono cose interessanti." "Nulla accade
realmente in una storia" disse Ben. "Le storie sono solo
parole. E le parole sono solo lettere. E le lettere sono solo diversi
tipi di segni."
Sulla riva del mare
i due bambini usciti di casa, forse annoiati, sono in cerca di una
vecchia conchiglia. E discutono sul potere delle storie.
Ben è scettico:
nelle storie non succede nulla di reale e sono fatte di sole parole,
messe in fila una dopo l'altra. E nel dirlo scrive una parola sulla
sabbia. L'onda lambisce quei segni e accade l'incredibile. Al posto
della parola MARMELLATA compare la marmellata, in persona!
Lo scettico Ben
pensa che queste cose non succedano veramente. Solo nelle storie, nei
regni magici.
Vale la pena di
provare, però. E allora scrivere PANE, scrivere RE, scrivere FORESTA
oppure CITTÀ, CASTELLI è il gioco che fanno i due bambini e
puntualmente l'onda della risacca li accontenta.
Fino a che il re e
il destriero non prendono la strada del regno che si profila
all'orizzonte e la marea comincia a risalire, cancellando in poco
tempo l'intera magia, castelli, città e, forse, sovrano e trono.
Laddove era
comparso un mondo magico, generato dalla fantasia dei due bambini,
ora c'è una distesa d'acqua, ma la conchiglia che il re aveva
regalato a Ben è lì, in tutta la sua realtà.
Ben aveva torto: le
storie non sono solo parole, e le parole non sono solo segni. Dietro
c'è molto di più. Dietro a ogni parola si nasconde il significato,
si nasconde il senso e la forma che gli vogliamo dare, si nascondono
legami e intrecci. È così che nascono le storie. Ed è per questo
che le storie ci piacciono tanto: sono di per sé generate da immaginazione e generatrici di immaginari. A ciascuno il suo.
Il potere della
parola si centuplica grazie alla fantasia. Su questo Crockett Johnson
sta ragionando. Con la leggerezza del tratto e la delicatezza del
pensiero, che gli sono consuete, riesce a raccontare in meno di
quaranta tavole l'Infanzia.
La magia
dell'infanzia.
Due bambini appena
abbozzati, ma già così riconoscibili come fratelli e sorella di
Harold e Barnaby, girano su una spiaggia e su uno sfondo uniforme
color sabbia. Assistiamo stupiti e muti testimoni ai loro dialoghi.
Vediamo come i loro sogni diventano magicamente realtà e di come
magicamente ritornano sogni.
Il legame che tiene
uniti i due mondi, quello reale e quello fantastico, è in quella
conchiglia che Ben ha in mano. Essa è la prova che il sogno è stato
realtà. Essa è anche, nel nostro immaginario, non solo involucro di
carbonato di calcio di varie forme, ma portatrice di fantasie marine.
La prima delle quali è il rumore stesso della risacca che ci
illudiamo di sentire nell'accostare l'orecchio alla sua apertura.
Le conchiglie sono
come i bambini di Crockett Johnson. Anche loro sono insiemi complessi
di materia, portatori al loro interno di fantasie e storie
illimitate.
Fantasie e realtà,
con il loro andare e venire, come fa la marea.
Carla
La poesia di
Spiaggia magica si moltiplica nel conoscerne la storia
editoriale.
Questo libro ora è
un libro, ma al principio fu 'entusiasticamente' rifiutato dagli
editori di Johnson, perché considerato non adatto ai bambini: troppo
colto, troppo ricercato, troppo filosofico. E i disegni, considerati
solo schizzi, sanno essere potenti al pari dei suoi migliori disegni.
Parola di Sendak. E
c'è da credergli.
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