RIBALTIAMOCI SUL FURGONE DEI RUBERSON
Una
storia un po' strampalata e destinata a lettori pazienti: La mia
estate con i Ruberson della finnica Siri Kolu; strampalata
perché, sul filo di un'avventura fuori dal comune, essere rapiti da
una banda di predoni, ribalta una serie di luoghi comuni su ciò che
è giusto o è sbagliato. E un po' di pazienza ci vuole perché,
nonostante il ritmo incalzante, ha un andamento e un numero di pagine
che richiede una certa esperienza di lettura, almeno dagli undici
anni.
La
trama è presto detta: Vera, la piccola protagonista, viene rapita da
una sgangherata banda di predoni, che assalgano le loro vittime per
sottrarre loro ciò che gli serve, a partire dai dolciumi e dai
maglioni neri. Dopo il primo smarrimento, Vera si adatta alla vita
randagia e diventa anche lei parte attiva della banda, dando il
proprio contributo alle delittuose imprese della famiglia Ruberson.
L'aspetto più gustoso di questo romanzo sta nelle sottili allusioni
alla nostra vita 'per bene': il capofamiglia, Karlo il Terribibile, è
diventato predone dopo aver perduto il lavoro di operaio
specializzato in una fabbrica che ha deciso di delocalizzare. Le
vittime predestinate sono dei MeBo, ovvero persone comuni che
desiderano apparire e quindi investono molto in comfort e accessori,
così come le vendite on line sono dipinte come forme raffinate di
furto, operato a partire dalle debolezze e dai sogni dei creduloni.
Quindi un gran bel ritratto del nostro stile di vita.
In
questa storia si ritrova tutta l'ironia e il gusto della libertà di
Pippi; c'è un'evidente intenzione di smascheramento dei luoghi
comuni e una forte critica del perbenismo. Sono più etici questi
predoni che tentano di rispettare le loro regole, per quanto
stravaganti, di quanto non siano le loro vittime, private della loro
umanità dal grigiore del conformismo.
Ci sarà
un consapevole ritorno a casa, ma la piccola Vera tornerà a far
parte della banda ogni estate a venire. Una sana lettura con un
pizzico di anarchismo.
Eleonora
“La
mia estate con i Ruberson”, S. Kolu, Feltrinelli 2013
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