TUTT’ALTRO
CHE TIPICO, NEUROTIPICO
L’editore
Uovonero continua nel suo percorso, del tutto coerente, di
esplorazione narrativa del terreno ‘scivoloso’ delle diverse
abilità. Dopo il grande successo de Il
mistero del
London
Eye,
cui sono seguiti Castelli
di fiammiferi
e Hank
Zipzer e le cascate del Niagara,
eccoci approdare nel mondo complicato dell’autismo, raccontato in
modo realistico e abbastanza spiazzante.
Proprio
come il protagonista del romanzo di Nora Raleigh Baskin, Jason,
racconta la reazione della maggioranza delle persone normodotate o,
come dice lui, neurotipiche: imbarazzo, pregiudizio, rifiuto,
allarme. Non che Jason sia pericoloso, anche se qualche volta perde
il controllo e rompe oggetti e magari, involontariamente, fa male a
qualcuno; è che il suo sfuggire lo sguardo altrui, lo sfarfallamento
delle mani in momenti di agitazione, il silenzio ostinato di fronte a
semplici tentativi di interazione, mettono a disagio le persone con
cui si confronta. Jason, che è molto intelligente, ne è ben
consapevole e impara ad adattarsi, nei limiti del possibile, alle
regole di convivenza che la scuola e la famiglia richiedono; solo il
fratellino più piccolo lo accetta veramente com’è e solidarizza
con lui.
Un
angolo in cui rifugiarsi e difendersi dal mondo Jason l’ha trovato:
è un portale di scrittura creativa, cui partecipa attivamente
scrivendo storie. L’impersonalità del mezzo consente di celarsi
dietro un nickname, autore di storie che colpiscono al cuore
Phoenixbird, alias Rebecca. Le avventure di Benno, il personaggio
creato da Jason, l’appassionano, tanto da diventare compagna di
penna di Jason. Forse s’incontreranno ad una convention organizzata
dal portale Storyboard. Un sogno che diventa realtà o la
realizzazione del peggiore degli incubi?
Jason
ha una grande paura di essere rivelato nella sua realtà. Ma sarà
proprio l’evoluzione delle sua storia ad indicargli l’unica
strada possibile per affrontare il mondo: accettare il proprio modo
di essere per quello che è.
Tutt’altro
che tipico
è un romanzo ‘denso’, che non indora la pillola, che non
racconta favole, descrive la realtà difficile dell’autismo.
Raccontato in prima persona, immerge il lettore, di almeno dodici
anni, in un modo di vedere le cose, di vivere la quotidianità
lontano dall’ovvietà del senso comune; racconta le difficoltà
delle relazioni familiari, le ostilità e le incomprensioni del mondo
‘esterno’. Soprattutto il difficile percorso che porta il
protagonista a trovare un posto nel mondo. Accettando se stesso.
Eleonora
“Tutt’altro
che tipico”, N. Raleigh Baskin, Uovonero 2013
Nessun commento:
Posta un commento