mercoledì 4 settembre 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LEONI DA BAR

Ernest Hemingway, Il leone buono
Mondadori 2013


NARRATIVA PER PICCOLI (dai 5 anni)

"'Chi sei tu che credi di essere tanto migliore di noi? Da dove vieni leone mangiapasta? E che ci fai qui?' gli ringhiò, e tutti ruggirono senza ridere.
'Mio padre vive in una città, sotto l'orologio di un campanile, si staglia dall'alto sopra migliaia di piccioni...'"

Un leone davvero particolare, se pensate che è buono perché non fa come gli altri leoni cattivissimi che mangiano gnu e mercanti indù e poi perché sulla groppa lui ha due belle alette che, al bisogno, gli permettono il decollo. Il nostro leone buono mangia pasta con gli scampi, ama i cocktail - dal Negroni all'Americano- e il succo di pomodoro lo preferisce al sangue dei mercanti indù.
Il suo papà è di pietra e lo si potrebbe definire, nonostante sia un leone, il vessillo di un sant'uomo...


All'ennesimo attacco dei leoni cattivissimi, il leone buono decide di tornare a casa e, volando volando, arriva a Venezia. Suo padre è ancora lì, fermo come una statua, due chiacchiere con lui e poi un drink all'Harrys Bar di Cipriani per un Martini dry, ben secco. Mai perdere le buone abitudini.
Girando lo sguardo da quel tavolino, il leone buono si sentì a casa e fu molto felice.

Hemingway per i più piccoli. Ho strabuzzato gli occhi leggendo questo nome su un librino illustrato da pochi euro. Eppure è così.
Questo racconto è stato scritto per il nipote di Adriana Ivancich, sua amica, è dedicato al simbolo della città di Venezia e risale al soggiorno di Hemingway nella città tra il 1948 al 1950. A poco più di cinquant'anni dalla sua morte, Mondadori lo pubblica nella collana Oscar Junior. Evviva.
Storiellina che fa sorridere un bambino per alcuni aspetti della storia, ma anche un grande per tutti altri aspetti. Quelli più alcolici. Va da sé che gli amanti o conoscitori di Hemingway troveranno in questo raccontino divertenti rimandi alla vita del grande romanziere...



Ancora una volta siamo di fronte ad un leone con problemi identitari poi risolti, come negli altri due precedenti esempi, con grande serenità.
Mi viene in mente il notissimo, intelligentissimo e meraviglioso Lafcadio (Orecchio Acerbo, 2009) di Shel Silverstein che parte per gli USA dove cerca la felicità diventando il miglior tiratore al mondo, per poi tornare in Africa per poi riallontanarsi nuovamente...o ancora il leone che dalla savana piuttosto noiosa e sempre uguale a se stessa, parte per Parigi (Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, 2009) dove, al centro di piazza Denfert-Rochereau su un bel podio, finalmente trova la sua ultima collocazione.
In questi tre bellissimi libri ci piace far vedere ad un bambino lettore, tra un sorriso e una risata, un tema molto serio: nella vita è buona cosa cercare se stessi, accettarsi per quello che si è e in ultimo è altrettanto saggio sapersi trovare un proprio posto nel mondo, non facendosi condizionare dalle convenzioni. Mica poco.
E beviamoci sopra, con moderazione.



Carla

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