LEONI DA BAR
Ernest Hemingway, Il leone buono
Ernest Hemingway, Il leone buono
Mondadori 2013
NARRATIVA PER PICCOLI (dai 5 anni)
"'Chi sei tu che credi di
essere tanto migliore di noi? Da dove vieni leone mangiapasta? E che
ci fai qui?' gli ringhiò, e tutti ruggirono senza ridere.
'Mio padre vive in una città, sotto
l'orologio di un campanile, si staglia dall'alto sopra migliaia di
piccioni...'"
Un leone davvero
particolare, se pensate che è buono perché non fa come gli altri
leoni cattivissimi che mangiano gnu e mercanti indù e poi perché
sulla groppa lui ha due belle alette che, al bisogno, gli permettono
il decollo. Il nostro leone buono mangia pasta con gli scampi, ama i
cocktail - dal Negroni all'Americano- e il succo di pomodoro lo
preferisce al sangue dei mercanti indù.
Il suo papà è di
pietra e lo si potrebbe definire, nonostante sia un leone, il
vessillo di un sant'uomo...
All'ennesimo
attacco dei leoni cattivissimi, il leone buono decide di tornare a
casa e, volando volando, arriva a Venezia. Suo padre è ancora lì,
fermo come una statua, due chiacchiere con lui e poi un drink
all'Harrys Bar di Cipriani per un Martini dry, ben secco. Mai perdere
le buone abitudini.
Girando lo sguardo
da quel tavolino, il leone buono si sentì a casa e fu molto felice.
Hemingway per i più
piccoli. Ho strabuzzato gli occhi leggendo questo nome su un librino
illustrato da pochi euro. Eppure è così.
Questo racconto è
stato scritto per il nipote di Adriana Ivancich, sua amica, è
dedicato al simbolo della città di Venezia e risale al soggiorno di
Hemingway nella città tra il 1948 al 1950. A poco più di
cinquant'anni dalla sua morte, Mondadori lo pubblica nella collana
Oscar Junior. Evviva.
Storiellina che fa
sorridere un bambino per alcuni aspetti della storia, ma anche un
grande per tutti altri aspetti. Quelli più alcolici. Va da sé che
gli amanti o conoscitori di Hemingway troveranno in questo raccontino
divertenti rimandi alla vita del grande romanziere...
Ancora una volta
siamo di fronte ad un leone con problemi identitari poi risolti, come
negli altri due precedenti esempi, con grande serenità.
Mi viene in mente
il notissimo, intelligentissimo e meraviglioso Lafcadio
(Orecchio Acerbo, 2009) di Shel Silverstein che parte per gli USA
dove cerca la felicità diventando il miglior tiratore al mondo, per
poi tornare in Africa per poi riallontanarsi nuovamente...o ancora il
leone che dalla savana piuttosto noiosa e sempre uguale a se stessa,
parte per Parigi (Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi,
Donzelli, 2009) dove, al centro di piazza Denfert-Rochereau su un bel
podio, finalmente trova la sua ultima collocazione.
In questi tre
bellissimi libri ci piace far vedere ad un bambino lettore, tra un
sorriso e una risata, un tema molto serio: nella vita è buona cosa
cercare se stessi, accettarsi per quello che si è e in ultimo è
altrettanto saggio sapersi trovare un proprio posto nel mondo, non
facendosi condizionare dalle convenzioni. Mica poco.
E beviamoci sopra, con moderazione.
Carla
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