RESPIRO IL TUO RESPIRO
L'alfabeto dei
sentimenti, Janna Carioli, Sonia Maria Luce Possentini
Fatatrac 2013
POESIA
NOSTALGIA
È difficile
staccarsi
da quell'orso
spelacchiato
che ha dormito sui
miei sogni
fin da quando sono
nato.
Ogni cosa è
necessaria,
ogni cosa mi
somiglia,
da quel vecchio
manifesto
alla foto di
famiglia.
La
A di Amore, la B di Batticuore passando per la L di libertà, la O di
Odio e la R di Rabbia chiudendo con la V dei vigliacchi e la Z degli
zitti.
Ventiquattro
poesie su ventiquattro declinazioni del nostro sentire e ventisette
bambini che ci pensano su.
Ventiquattro
sono i sentimenti, tutti raccontati da un punto di vista bambino, da
un punto di vista quotidiano, ma che è nel contempo portatore di
valori universali. La poesia come lessico ideale per guardare il
nostro dentro.
Poesie
che partono dal vissuto di ognuno di noi: dolore per un cane morto,
la fretta incalzante di ogni mattina per andare a scuola e ogni volta
dal vivere quotidiano decollano verso una narrazione che può essere
letta come emblema di un sentimento.
L'amore
tra un piccolo e un albero nasce sulla loro comunanza di origine:
entrambi nascono da un seme in crescita. L'albero è nel contempo
dispensatore di ombra e corpo protettore, genitore, come conferma
l'ultimo verso: io e te siamo parenti.
Il
biglietto del batticuore ha il tono di un bambinetto ma anche quello
di un adolescente: ho trovato il coraggio di mandarti un
biglietto...faremo scintille, scambiandoci un bacino.
L'identità
passa attraverso gli animali: se sei lombrico e non vuoi aver rivali
, non ti spacciare per cobra con gli occhiali.
La
memoria e la nostalgia sono contigue non solo sulle pagine, ma ancor
di più nella vita vera: laddove la seconda non può prescindere
dalla prima.
E
così si va avanti, di parola in parola, di sentimento in
sentimento, in questo bellissimo libro. Lo tengo sul tavolo al mio
fianco per avere possibilità di sfogliarlo appena ne trovo
occasione.
Guardare
i ventisette bambini, che ormai conosco e riconosco a tal punto che
mi pare di potergli dare un nome, con le loro ventisette espressioni
diverse, create su fisionomie ben distinte, ma anche su gesti di
spalle, di schiene o di braccia sollevate all'insù o di teste
reclinate all'ingiù, di profili inguainati in corpi di iguane, di
sguardi di occhi nascosti dietro occhiali smisurati da saldatore, mi
mette in pace con l'universo. E sullo sfondo si alternano pale di cactus per la rabbia, alberi di cachi a dicembre (solo i frutti da offrire con Amore), farfalle leggere intorno a bambine pesanti e gelose (la mela tra le mele è mia, soltanto mia). E poi papaveri, foglie leggere di ginkgo, e ancora struzzi e astrolabi...
È un libro da tenere sul cuore, ne
regolarizza il battito.
E
mentre sono qui che lo leggo e lo rileggo, lo cito e lo ricito, ci
penso e ci ripenso senza trovare ancora il coraggio giusto di
scriverci sopra, scopro che il libro è esaurito, ovvero va
ristampato, e che ne è stata pubblicata una versione pensata
secondo lo schema delle mitiche 'carte in tavola' E così le
magnifiche tavole della Possentini da verticali che erano nel libro
rilegato, lungo e stretto, si espandono a coprire il quadrato delle
singole carte e il loro retro è per i versi di Janna Carioli.
Sono
fuori tempo massimo, me ne vergogno, ma un libro così non capita
tutti i giorni...
Carla
Nessun commento:
Posta un commento