martedì 26 novembre 2013

ECCEZION FATTA


UNA SPLENDIDA NOTTE STELLATA

Per i bambini invisibili, per gli adolescenti non allineati, per qualsiasi adulto.

Una ragazza. Superfluo il nome. Potrebbe vivere in qualsiasi nazione, in qualsiasi continente. Pagina dopo pagina la sua vita si apre, si concede ai nostri occhi, ai nostri pensieri, ai nostri percorsi narrativi. 
Si racconta, la ragazza, "fino all’età di sei anni ho vissuto con i miei nonni in montagna, dove di notte le stelle erano immense e splendenti." I primi anni della sua vita si sono srotolati a diretto contatto con la Natura. Stava in montagna coi nonni, voleva tornare in città dai suoi genitori. Qualche pagina più in là, la ritroviamo con una mamma "molto occupata col lavoro e con i suoi tanti amici" e un papà "sempre al telefono. Ogni sua chiamata sembra di vitale importanza. In ogni caso, non ho molto da dirgli e probabilmente lui, allo stesso modo, non sa di cosa parlare con me." La ragazza non vive più immersa nella Natura. Quello che ha lungamente desiderato, ritornare in città dai suoi genitori, si è presto rivelato qualcosa di sgradevole, peggio insopportabile, ancora peggio avvilente. Guarda l’uccello in gabbia, quell’uccello che in montagna vedeva sempre librarsi oltre tetti, alberi, cime. Guarda l’uccello in gabbia e vede se stessa. Lo intuisce, ma non vuole dirselo. Non vuole ammetterlo. Ci vuole tempo per confidarsi certe stati d’animo. 




Eppure le cose che non vanno sono molte, tante, troppe. La casa è sempre tremendamente silenziosa, i genitori a volte vanno d’accordo, sovente litigano e in ogni caso lei è invisibile come il famoso volto dell’anonimo signore con bombetta coperto da una mela (Magritte, La Grande Guerra) che spesso compare sulle pareti dell’abitazione. A scuola non va affatto meglio. I soprusi dei compagni sono quotidiani, le poche amicizie lasciano il passo ad una inspiegabile sensazione di solitudine. La ragazza si sente ai margini. Per consolarsi, dalla sua stanza, guarda il mondo là, fuori, "spesso curioso nelle case degli altri per vedere cosa stanno facendo". E un giorno vede. Vede che l’anziana signora della casa di fronte non è più sola. Almeno lei è sfuggita alla solitudine. La finestra finalmente non è più chiusa. Ha lasciato entrare il mondo. La ragazza pensa. Pensa a suo nonno là, in montagna, solo. Almeno in apparenza, perché lui ha la sua arte, il cielo stellato, la Natura. Da quelle parti la solitudine di città non si arrischia. Bello, bellissimo. Finché il nonno non si ammala. Nel volgere di poche settimane si aggrava e la notte di Natale lo squillo arriva, inesorabile, a dire che il brutto sogno è triste realtà.



Il nonno se n’è andato. E adesso? Non c’è bisogno di molte parole nell’arte di Jimmy Liao, lui conosce la voce dei colori. E così il grigio invade queste pagine di sofferenza, di eclissi emotiva, imprigionando ogni illustrazione in uno sfondo che racconta e dice quello a cui, il testo scritto e le immagini, alludono.

In una condizione di crisi – come quella della ragazza – si può rimanere travolti, oppressi dalla “non speranza”. Oppure si può incontrare l’opportunità della rinascita, le coordinate per ritrovare la via del volo. Proprio quando la prima ipotesi sembra vincere… "durante una fredda notte d’inverno, mi sono svegliata da un sogno e ho sentito qualcuno cantare. Ho visto un ragazzo sconosciuto sdraiato sul tetto sulla casa della anziana signora. Cantava dolcemente verso un cielo carico di neve. Con i suoi modi felici e spensierati, era come se provenisse da un altro pianeta." Il "brutto sogno" diventa "sogno". All’improvviso anche la voce dei colori è cambiata. Parla di altre emozioni, dipinge altri pensieri. Nella storia è entrato un ragazzo. Anche lui è timido, di poche parole. Se ne sta per conto suo come rapito dal suo mondo. Gli altri lo prendono in giro e a scuola i risultati sono tutt’altro che esaltanti. 


La ragazza incontra spesso quel ragazzo schivo, accompagnato dal suo cane, che adora correre sotto la pioggia. Una volta lo vede in un vicolo circondato da coetanei con cattive intenzioni. La ragazza non tollera le ingiustizie. Lo salva. Finiscono entrambi ammaccati in ospedale e lì, dal niente, sboccia il fiore dell’amicizia.
 

Si capiscono, si confidano, si liberano. Insieme partono. Come per ogni romanzo di formazione è nel viaggio – solitario o condiviso con un compagno fidato – che il cambiamento fiorisce. Ogni elemento, ogni dettaglio del viaggio si carica di significati altri, di rimandi simbolici. La meta? La casa del nonno in montagna. Si, proprio là, dove i ricordi prendono vita. Dove la Natura riannoda con placida pazienza i fili del passato dell’uno e dell’altra per aprire a nuovi orizzonti. Il ragazzo e la ragazza sono due tipi silenziosi. Durante il loro viaggio le lettere scompaiono. Il racconto è affidato solo a forme e colori. Quasi a non voler violare l’intimità del rapporto, del contatto rigenerante con l’ambiente che li circonda. 


È discreto Jimmy Liao. Ogni sequenza e parola è calibrata. Ridotta all’essenziale e per questo ancora più potente e penetrante nel dialogo con le immagini. Al punto che il loro dubbio diventa il nostro "Se fossimo le uniche persone rimaste al mondo, avresti paura?" Non "l’unica", ma "le uniche". Insieme hanno attraversato le rispettive vite. Si sono sorretti. Sono cresciuti. Sono rinati. Le insormontabili paure di un tempo sono tornate piccole. Cosa ne sarà della ragazza? E del ragazzo? A ciascun lettore scoprirlo e riscoprirlo. Perché nella lunga e toccante strada di ogni storia creata da Jimmy Liao ci sono sentieri che aspettano lettori coraggiosi per condurli là, in quel posto speciale, dove "quando sollevi lo sguardo verso il cielo stellato, il mondo prodigiosamente si trasforma." Là, dove tutto ebbe inizio. 


Pensieri fuori cornice: Jimmy Liao è attualmente uno degli illustratori contemporanei più apprezzati a livello mondiale da parte di critica e pubblico (gli altri due suoi capolavori editi in Italia sono La voce dei colori, Edizioni Gruppo Abele 2011 e La Luna e il bambino, Edizioni Gruppo Abele 2012). Le sue opere offrono tantissimi piani di lettura per i continui rimandi a pittori, scultori, artisti e illustratori del passato. L’apparente semplicità stilistica, tanto nei testi scritti che iconici, genera nell’incontro-fusione tra i due linguaggi una profondità di senso che ha pochi eguali. In ogni sua opera si rintracciano collegamenti con altri suoi albi. L’universo artistico di Jimmy Liao è un cielo coperto da tante stelle pulsanti. Ogni astro sembra autonomo e indipendente dagli altri. Ma, se osservate e leggete con attenzione, scoprirete che un filo quasi invisibile li collega. Un filo conduttore di umanità, autenticità ed emozioni sincere. Doni rari di questi tempi. Dunque preziosissimi. Come Una splendida notte stellata.

Luca Ganzerla

Una splendida notte stellata, J. Liao, Edizioni Gruppo Abele 2013




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