giovedì 19 dicembre 2013

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


CANE NERO, O BLU, ALLA PORTA

Cosa può succedere quando un cane, magari un cane grande e dal pelo scuro, si affaccia alla porta? Dipende da chi lo vede, mi verrebbe da dire. In Cane Nero, di Levi Pinfold, arrivato ora in Italia grazie all'editore Terre di Mezzo, tutta una famiglia si alterna nell’avvistare un cane nero misteriosamente comparso in giardino e ogni sguardo, diffidente o impaurito, lo ingigantisce sempre di più, facendolo diventare un gigante davanti ai lillipuziani. Per fortuna c’è la bimba più piccola di casa, meno presa dai pregiudizi, che impavida gli va incontro, misurandosi con un gigantesco naso nero. 


La piccola Small sa che i cani neri vanno presi con una piccola magia, che piano piano li fa rimpicciolire così da trasformarli in tranquilli cani di casa, con cui guardare beatamente l’orizzonte oppure sdraiarsi fianco a fianco davanti ad un caminetto.


Un altro cane gigantesco e memorabile è stato Cane Blu, creato da Nadja più di venti anni fa, testo successivamente ristampato da Babalibri. In questa storia il misterioso animale si avvicina alla finestra di una bimba e ne diviene amico; respinto dai genitori, continua a seguirela di nascosto e alla fine la salva in una brutta avventura, ingaggiando una dura lotta contro lo spirito dei boschi, materializzatosi sotto la forma di una pantera, ovviamente nera. Tornati a casa, questo grande, coraggioso cane conquista finalmente la fiducia dei genitori. L'amicizia fra Carlotta e Cane Blu non è più ostacolata e lui continuerà a vegliare sulla bambina.


Due libri illustrati, diversi sicuramente per lo stile narrativo, più ironico il primo, più simbolico il secondo, hanno comunque alcuni tratti in comune: il più evidente, la santa alleanza fra bambini e cani, che va oltre la ragionevolezza; quando un cane adotta un bambino, perché è questo che succede, fra loro nasce una complicità e un’empatia ineguagliabili, non ci sono pregiudizi che tengano, né divieti, né norme igieniche che possano separarli. Un altro elemento è dato dal superamento del pregiudizio e della diffidenza ad opera di un bambino piccolo, anzi una bambina, meno assuefatta alle convenzioni sociali; nel nostro caso si tratta della paura generata da cani grandi, magari dal pelo scuro, simbolo di ogni oscura minaccia. Anche se poi, e Carla certamente ne conviene, anche i cani dal pelo candido possono mettere una certa soggezione.
Suppongo sia lo stesso meccanismo che scatta quando qualcuno mi avvista con le mie fedeli compagne, due meticce nere molto altere e ancora vagamente selvatiche. Certo, avvistate di notte o alle prime luci dell’alba dobbiamo proprio sembrare un branco a caccia d’avventure…
Eleonora
“Cane Nero”, L. Pinfold, Terre di mezzo 2013
“Cane blu”, Nadja, Babalibri, 2000


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