CANE
NERO, O BLU, ALLA PORTA
Cosa
può succedere quando un cane, magari un cane grande e dal pelo
scuro, si affaccia alla porta? Dipende da chi lo vede, mi verrebbe da
dire. In Cane
Nero, di
Levi Pinfold, arrivato ora in Italia grazie all'editore Terre di
Mezzo, tutta una famiglia si alterna nell’avvistare un cane nero
misteriosamente comparso in giardino e ogni sguardo, diffidente o
impaurito, lo ingigantisce sempre di più, facendolo diventare un
gigante davanti ai lillipuziani. Per fortuna c’è la bimba più
piccola di casa, meno presa dai pregiudizi, che impavida gli va
incontro, misurandosi con un gigantesco naso nero.
La piccola Small
sa che i cani neri vanno presi con una piccola magia, che piano piano
li fa rimpicciolire così da trasformarli in tranquilli cani di casa,
con cui guardare beatamente l’orizzonte oppure sdraiarsi fianco a
fianco davanti ad un caminetto.
Un
altro cane gigantesco e memorabile è stato Cane
Blu, creato
da Nadja più di venti anni fa, testo successivamente ristampato da
Babalibri. In questa storia il misterioso animale si avvicina alla
finestra di una bimba e ne diviene amico; respinto dai genitori,
continua a seguirela di nascosto e alla fine la salva in una brutta
avventura, ingaggiando una dura lotta contro lo spirito dei boschi,
materializzatosi sotto la forma di una pantera, ovviamente nera.
Tornati a casa, questo grande, coraggioso cane conquista finalmente
la fiducia dei genitori. L'amicizia fra Carlotta e Cane Blu non è
più ostacolata e lui continuerà a vegliare sulla bambina.
Due
libri illustrati, diversi sicuramente per lo stile narrativo, più
ironico il primo, più simbolico il secondo, hanno comunque alcuni
tratti in comune: il più evidente, la santa alleanza fra bambini e
cani, che va oltre la ragionevolezza; quando un cane adotta un
bambino, perché è questo che succede, fra loro nasce una complicità
e un’empatia ineguagliabili, non ci sono pregiudizi che tengano, né
divieti, né norme igieniche che possano separarli. Un altro elemento
è dato dal superamento del pregiudizio e della diffidenza ad opera
di un bambino piccolo, anzi una bambina, meno assuefatta alle
convenzioni sociali; nel nostro caso si tratta della paura generata
da cani grandi, magari dal pelo scuro, simbolo di ogni oscura
minaccia. Anche se poi, e Carla certamente ne conviene, anche i cani
dal pelo candido possono mettere una certa soggezione.
Suppongo
sia lo stesso meccanismo che scatta quando qualcuno mi avvista con le
mie fedeli compagne, due meticce nere molto altere e ancora vagamente
selvatiche. Certo, avvistate di notte o alle prime luci dell’alba
dobbiamo proprio sembrare un branco a caccia d’avventure…
Eleonora
“Cane
Nero”, L. Pinfold, Terre di mezzo 2013
“Cane
blu”, Nadja, Babalibri, 2000
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