DESPERATE HOUSEWIFE
La signora Coniglio Bianco, Gilles
Bachelet
Rizzoli 2013
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)
"Mio caro diario,
Uff! Dopo aver scalpitato,
scalpicciato, protestato, brontolato, inveito, strepitato, pestato i
piedi (tutto perché il gilet non era stirato bene), il mio signor
marito si è finalmente deciso ad andare al lavoro. In ritardo come
al solito."
La moglie del Coniglio Bianco, quello
che corre sempre perché in gran ritardo nelle Avventure di Alice nel
paese delle meraviglie, è una giovane coniglia, casalinga
insoddisfatta.
Madre di sei figli, d'altronde i conigli sono
prolifici, passa le sue giornate a cercare di preparare manicaretti
per la figlia che vuole dimagrire a tutti i costi perché ha in
progetto di fare la top model, oppure a rassicurare la figlia mediana
terrorizzata dai nuovi e esotici compagni di scuola, o a tenere sotto
controllo le intemperanze del piccolo Eliot, oppure ancora a
spupazzare la piccolina di casa, capricciosa e sempre in lacrime,
tutta sua padre.
E come se non bastasse, c'è quel gatto
che si vede e non si vede, e quella strana bambinetta che cresce e si
rimpicciolisce ogni minuto.
E la prima meraviglia è proprio la
storia che Gilles Bachelet ci racconta e ci disegna.
Accurato fino all'eccesso, colto, pieno
di ironia: i suoi libri si riconoscono a distanza.
In Italia, conosciuto e diventato
famoso per uno dei più divertenti albi illustrati pubblicati, Il
mio gatto è proprio matto (Il Castoro, 2005), libro, primo di
una serie, in cui si giocava su un equivoco di fondo che vedeva un
fantomatico e un po' distratto padrone considerare come un gatto il
proprio elefantino domestico.
Si rideva fino allo spasmo.
Risate a crepapelle me le sono fatte
ogni anno allo stand di Seuil (il suo editore storico francese) nel
leggere e rileggere il libro sugli struzzi nelle fiabe, o per meglio
dire, il libro che spiega perché gli struzzi non sono animali da
fiaba (Il
n'y a pas d'autruches dans les contes de fées, Seuil 2008),
purtroppo mai pubblicato in Italia.
E ora ci risiamo: un libro sornione
come il suo autore, pieno zeppo di riferimenti ironici, di
spassosissime immagini che alludono, che giocano di rimando con il
testo (e ancora di più con il testo di partenza, ovvero il racconto
di Carroll), il tutto reso con un raffinato disegno che porta in sé
Beatrix Potter ma che è nel contempo perfettamente nella scia di
mostri sacri dell'illustrazione, come Philippe Corentin e Gregoire
Solotareff.
"Oh, baffi e basette, come si è
fatto tardi!" ... andatelo a comprare.
Carla
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