FAI LA COSA GIUSTA!
E se nessuno mi becca?
Bruce Weinstein, Tuono Pettinato
Il Castoro 2013
DIVULGAZIONE PER GRANDI (dagli 11 anni)
"A volte la vita è come un
gioco del luna park, elettrizzante ma imprevedibile: uno si immagina
di essere più o meno in grado di gestire tutto ciò che la vita gli
riserva e invece i problemi sembrano saltar fuori senza una logica.
La verità è che , se non hai una strategia per affrontare i dilemmi
di fronte ai quali ti pone la vita, finisci per dare martellate a
casaccio, con poche probabilità di successo."
Martellate a casaccio come il gioco del
luna park, Colpisci la talpa: una talpa meccanica che devi colpire in
testa con un martello di gomma per farla sparire, ma lei, o meglio le
sue omologhe, meccaniche anch'esse, spuntano laddove meno te lo
aspetti e beccarle nuovamente sulla testa per farle scomparire è
un'impresa quasi impossibile.
Prevedere da dove arrivino, siano esse
talpe meccaniche o situazioni difficili nella vita, non è
possibile. Ma se per le talpe è solo una questione di velocità e
fortuna, nella vita i dilemmi possono essere affrontati con qualche
arma in più.
Per 'armarsi' occorre per prima cosa
provare a rispondere a una domanda, semplice solo in apparenza, Cosa
devo fare? o, in altre parole, Qual è la cosa giusta da fare?
Alle volte non sappiamo proprio cosa
dobbiamo fare in quella determinata circostanza, altre volte lo
sappiamo ma ci manca il coraggio per farlo...
Organizziamoci, dunque e troviamo i
nostri punti di riferimento: un codice di regole, delle linee guida
per avere un comportamento adeguato all'interno di un gruppo che ci
faccia vivere in armonia in un giusto equilibrio tra la cura di noi
stessi e quella nei confronti del prossimo.
Dopo aver rimosso alcuni luoghi comuni
(per l'esattezza tre), come per esempio Se è legale è giusto, se
è illegale è sbagliato, portando ad esempio il caso di Rosa
Parks, oppure Lo fanno tutti quindi deve essere giusto,
oppure ancora il tanto in voga: Mi fa star bene quindi vuol
dire che è giusto.
E dopo aver fissato
alcuni importanti principi (per l'esattezza cinque, con alcuni
sottoprincipi correlati) il libro entra nel vivo, nella vita vera.
Dieci grandi contenitori di situazioni, divise per ambiti e tipi di
relazioni: gli amici, il lavoro, l'amore, lo sport, la droga, il web,
solo per citarne alcuni.
All'interno di
ognuno di questi capitoli si delineano circostanze plausibili,
situazioni reali in cui ognuno di noi può riconoscersi o,
addirittura, può già aver sperimentato in prima persona nel corso
della propria vita.
Si può lasciare la fidanzata con
una email? Devo dire alla mia amica ciò che la gente pensa di lei?
Cosa c'è di male se entro al cinema senza pagare? Che cosa c'entro
io se è un altro a imbrogliare? Può succedere di lavorare troppo?
Cosa mi spetta se faccio la cosa giusta?
Accanto alla grande
domanda che si nasconde dietro ogni singola situazione, si mettono in
luce una serie di soluzioni tra loro alternative e, talvolta,
divergenti tra loro: una sorta di quiz a scelta multipla. Sta a noi
ragionarci sopra e trovare la risposta che più si cuce su di noi o,
ancora meglio, trovarne ancora altre alternative, ma frutto di una
nostra personale rielaborazione del problema.
Questo non è un
libro di regole, ma piuttosto un terreno comune di riflessione. Un
libro che accende il ragionamento, la discussione, il confronto, la
consapevolezza, la coscienza, la maturità: tutti ''martelli di
gomma' che ci possono tornare utili nell'affrontare le nostre
quotidiane talpe meccaniche nel loro saltar fuori all'improvviso, qui
e là.
Il fattore che mi
ha legato in modo indissolubile (a tal punto di pensare di proporlo
come comune terreno di confronto con i ragazzi per uno dei miei
percorsi di lettura che faccio nelle scuole) a questo libro sta
principalmente in tre fattori: l'estrema chiarezza di organizzazione
di ragionamento (raro segno di grande elaborazione a priori),
l'onestà nell'essere una riflessione fatta da un adulto che si sta
consapevolmente prendendo le proprie responsabilità nel ragionare (e
far ragionare) con un pubblico di ragazzi e adolescenti (trovo
pedagogicamente efficace non aver paura di lavorare sul presente
guardando al futuro), la grande modestia nel proporre soluzioni che
lasciano aperte molte alternative a chi lo legge. Quest'ultimo punto
è quello che mi ha colpito maggiormente e mi ha acceso l'interesse in
modo definitivo: spesso io stessa non mi sono trovata d'accordo con
alcune soluzioni o spunti di riflessione suggeriti e, naturalmente,
ho cominciato a 'dialogare', ad 'argomentare' con il libro...Credo di aver fatto
la cosa giusta.
Carla
Noterella al margine: È nato un blog curato da Annalisa Strada su questo libro. Quale terreno più congeniale per far nascere la discussione?
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