ELOGIO DELLA BUGIA
Rizzoli 2013
"Non ho fatto i compiti
perché...un aeroplano carico di scimmie è atterrato in giardino. Un
robot impazzito ha distrutto la nostra casa. Gli elfi hanno nascosto
tutte le mie matite..."
Queste, le prime tre fantasmagoriche
scuse inventate da questo ragazzino elegante ed azzimato, in abito
gessato e scarpe scure, dai capelli sempre 'pettinati' dal vento. Al
cospetto di quella maestra così tanto più alta di lui, e così
tanto sospettosa, il ragazzo mette in moto la sua più fervida
fantasia e snocciola ventisei ragioni non esattamente plausibili per
giustificare il fatto che non abbia fatto i compiti assegnatigli.
Dopo le scimmie dal cielo e gli elfi ladri, arrivano i Vichinghi,
detenuti evasi, un famoso regista in cerca di location adatte per il
suo film, strani uccelli sul tetto e le piante carnivore in
salotto...Ma la colpa è anche un po' di Robin Hood, o del petrolio
in giardino o del nonno con la sua fragorosa band. Senza contare
tutti gli episodi luttuosi che hanno visto gatti, cani e conigli di
famiglia fare una brutta fine. E in ultimo ci si è messo anche quel
tornado!
Piccolo vademecum della menzogna, utile
strumento per bambini a corto di inventiva il lunedì mattina di
ritorno a scuola dopo il fine settimana. Scuse lacrimose: ero al
funerale del mio gatto; scuse propositive: io e mio fratello siamo
stati scritturati da un circo; scuse patetiche: ho dovuto sacrificare
i miei quaderni e bruciarli nel fuoco perché avevamo finito la legna
per scaldarci...
In una sequenza sempre più esilarante,
questo libro dovrebbe essere a disposizione di ogni bambino vessato
dai compiti di maestre troppo esigenti.
Io ricordo con chiarezza di quanto mi
arrampicassi sugli specchi per potermi concedere qualche ora di gioco
in più, sottraendola ai miei doveri di brava scolara. Alla maestra
d'inglese dicevo che non avevo potuto studiare perché avevo
catechismo e al catechismo raccontavo che avevo dovuto studiare
inglese. Il gioco era fatto fino al momento fatidico in cui le due
informazioni giungevano alle orecchie della stessa persona: mia
madre.
Ma la bugia è insita in ogni essere
umano come scudo di difesa, a protezione. È vero che ci sono
bugiardi di professione, e bugiardi per passione, ma esistono anche -
e sono la maggior parte - bugiardi d'occasione. Sono coloro i quali
inventano panzane solo allo scopo di proteggere - magari in modo
goffo e sbagliato - qualcosa che ritengono un loro diritto. Questi
ultimi sono innocui per l'umanità, forse solo un po' codardi, perché
le loro bugie servono solo a salvarli da un sopruso.
Lo so che non è cosa buona e giusta
giustificare la bugia o tessere le lodi di taluni bugiardi, ma in
qualche modo mi sento di dover prendere le parti di questa categoria
cui fieramente appartengo.
Sono bugiarda, figlia di bugiardo, o
per meglio dire, di grande fantasista!!
Per questo motivo apprezzo l'inventiva
di questo ragazzino che con faccia di tolla sostiene lo sguardo e il
piglio arcigno della maestra (e apprezzavo l'inventiva di mio padre
quando le sparava grosse). Apprezzo il suo modo di pensare 'in
grande', la sua noncuranza nei confronti dell'assurdo. Anzi, concordo
con il piccolo protagonista sul fatto che sia proprio l'assurdo a
rendere credibile il bugiardo fantasista.
Librino in cui si ride dal principio
alla fine, leggendo le panzane sempre più divertenti di Davide Calì
e guardando i disegni esilaranti e molto 'animati' di Benjamin Chaud
che avevamo già visto in azione qui.
Libro che dovrebbe pendere davanti a ogni porta di classe elementare, legato a un cordino, per veloci quanto salvifiche
giustificazioni.
Carla
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