lunedì 13 gennaio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


ELOGIO DELLA BUGIA

Non ho fatto i compiti perché..., Davide Calì, Benjamin Chaud
Rizzoli 2013


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Non ho fatto i compiti perché...un aeroplano carico di scimmie è atterrato in giardino. Un robot impazzito ha distrutto la nostra casa. Gli elfi hanno nascosto tutte le mie matite..."

Queste, le prime tre fantasmagoriche scuse inventate da questo ragazzino elegante ed azzimato, in abito gessato e scarpe scure, dai capelli sempre 'pettinati' dal vento. Al cospetto di quella maestra così tanto più alta di lui, e così tanto sospettosa, il ragazzo mette in moto la sua più fervida fantasia e snocciola ventisei ragioni non esattamente plausibili per giustificare il fatto che non abbia fatto i compiti assegnatigli. Dopo le scimmie dal cielo e gli elfi ladri, arrivano i Vichinghi, detenuti evasi, un famoso regista in cerca di location adatte per il suo film, strani uccelli sul tetto e le piante carnivore in salotto...Ma la colpa è anche un po' di Robin Hood, o del petrolio in giardino o del nonno con la sua fragorosa band. Senza contare tutti gli episodi luttuosi che hanno visto gatti, cani e conigli di famiglia fare una brutta fine. E in ultimo ci si è messo anche quel tornado!


Piccolo vademecum della menzogna, utile strumento per bambini a corto di inventiva il lunedì mattina di ritorno a scuola dopo il fine settimana. Scuse lacrimose: ero al funerale del mio gatto; scuse propositive: io e mio fratello siamo stati scritturati da un circo; scuse patetiche: ho dovuto sacrificare i miei quaderni e bruciarli nel fuoco perché avevamo finito la legna per scaldarci...
In una sequenza sempre più esilarante, questo libro dovrebbe essere a disposizione di ogni bambino vessato dai compiti di maestre troppo esigenti.
Io ricordo con chiarezza di quanto mi arrampicassi sugli specchi per potermi concedere qualche ora di gioco in più, sottraendola ai miei doveri di brava scolara. Alla maestra d'inglese dicevo che non avevo potuto studiare perché avevo catechismo e al catechismo raccontavo che avevo dovuto studiare inglese. Il gioco era fatto fino al momento fatidico in cui le due informazioni giungevano alle orecchie della stessa persona: mia madre. 


Ma la bugia è insita in ogni essere umano come scudo di difesa, a protezione. È vero che ci sono bugiardi di professione, e bugiardi per passione, ma esistono anche - e sono la maggior parte - bugiardi d'occasione. Sono coloro i quali inventano panzane solo allo scopo di proteggere - magari in modo goffo e sbagliato - qualcosa che ritengono un loro diritto. Questi ultimi sono innocui per l'umanità, forse solo un po' codardi, perché le loro bugie servono solo a salvarli da un sopruso.
Lo so che non è cosa buona e giusta giustificare la bugia o tessere le lodi di taluni bugiardi, ma in qualche modo mi sento di dover prendere le parti di questa categoria cui fieramente appartengo.
Sono bugiarda, figlia di bugiardo, o per meglio dire, di grande fantasista!!
Per questo motivo apprezzo l'inventiva di questo ragazzino che con faccia di tolla sostiene lo sguardo e il piglio arcigno della maestra (e apprezzavo l'inventiva di mio padre quando le sparava grosse). Apprezzo il suo modo di pensare 'in grande', la sua noncuranza nei confronti dell'assurdo. Anzi, concordo con il piccolo protagonista sul fatto che sia proprio l'assurdo a rendere credibile il bugiardo fantasista.
Librino in cui si ride dal principio alla fine, leggendo le panzane sempre più divertenti di Davide Calì e guardando i disegni esilaranti e molto 'animati' di Benjamin Chaud che avevamo già visto in azione qui.
Libro che dovrebbe pendere davanti a ogni porta di classe elementare, legato a un cordino, per veloci quanto salvifiche giustificazioni.



Carla

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