IL TOCCO
DELL’ARTISTA
The Artist and the
King, Julie Fortenberry
Alazar Press 2013
La piccola e riccioluta Daphne ritrae
incautamente il re. Lo rifà pari pari, col faccione solcato da folte
sopracciglia. Tradotto nel suo linguaggio da pittrice in erba, come
si addice a un vero artista, Daphne ne coglie in realtà l’essenza
burbera e vagamente stralunata. Ma un soffio di vento dispettoso si
diverte a strapparle il foglio dalle mani, facendolo planare
esattamente sul volto minaccioso del sovrano… Che non si piace
affatto e reclama al suo cospetto l’autore di quella che a lui pare
un’irriverente caricatura. Daphne avanza con coraggio, minuscola ma
franca, rivendica la paternità dell’opera e subisce l’onta di
doverla indossare per punizione, trasformata in un ridicolo cappello
a cono.
A quel punto, rapita dall’estasi
della modista, Daphne passa al contrattacco e sforna coni su coni
sormontati da ogni genere di decoro, pizzo e lustrino, apre bottega e
smercia a una folla di sudditi divertiti copricapo variopinti,
irresistibili, le dernier cri in fatto di cappelli.
Naturalmente però, un re è un re.
Non è uno stupido e se dalla loggia contempla un brulicame di coni
arcobaleno che sormontano baldanzosi il capo del volgo… ci vuol
poco a capire che qualcuno lo ha gabbato. Poco importa se, inforcato
il cavallo per ispezionare il reame facendo un supplemento
d’indagine, s’imbatte in un vero esercito di eleganti coni
capeggiati dalla sua primogenita. Con voce stentorea la minaccia di
essere bandita dal regno se non si toglierà quell’affare dalla
testa.
Ma qualcosa è cambiato. Un intero
popolo è stato soggiogato dalla grazia e dall’allegria contagiosa
dei cappelli di Daphne, la minaccia solleva gli animi e induce alla
diaspora, i sudditi in massa abbandonano l’abitato per ritirarsi
nei boschi in segno di protesta. Colpo di scena, fa loro seguito
anche l’esercito regale, un vero e proprio ammutinamento!
Dopo tanto sconquasso, nel silenzio
della città fantasma, si leva un singhiozzo lamentoso. Il re piange,
solo e sconsolato. Piange a calde lagrime il corpacciuto sovrano,
mentre la piccola Daphne gli si fa dappresso e quasi quasi si scusa
per aver creato tutto quel pandemonio ritraendolo scioccamente. Ma il
pianto catartico ha emendato il re dalle sue arroganti pretese, si
scusa a sua volta, si duole di aver perso la figlia. L’artista
modista allora lo scuote, lì a terra c’è un cono magnifico,
azzurro, sormontato da un’aristocratica piuma e accompagnato da un
amoroso biglietto. Lo ha perso la principessa in fuga, ma era proprio
un dono per lui!
Tutto è bene quel che finisce bene,
Daphne scorta il re fino alla foresta per indurre bonariamente il
popolo a tornare a casa e un corteo di facce allegre, sormontate da
cappelli svettanti, si riporta sui suoi passi all’insegna della
pace e dell’allegria. Tra l’arte e il potere lo scontro può
essere duro a volte. Ma la storia insegna che in questi casi a
vincere non è quasi mai il più forte…
Piccolo racconto per mano di Julie
Fortenberry, autrice di libri per bambini e blogger appassionata,
popolare tra gli addetti ai lavori negli Stati Uniti...
Mi è arrivato in questi giorni con una dedica e un cono di carta da
indossare. E non ho potuto resistergli.
Daniela (Tordi)
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