CACCIATORI
DI NUVOLE
Il
viaggio è una componente essenziale di questo romanzo e con esso
l'attrazione verso l'ignoto, la scoperta di luoghi inesplorati.
Grande attenzione viene attribuita alla descrizione dei vari popoli
che hanno colonizzato le diverse isole, un melting pot pittoresco di
etnie, con l'esasperazione retorica dei molti difetti umani; fra i
tanti, l'attenzione maggiore è rivolta, ovviamente, ai nomadi del
cielo, un po' pirati, un po' mercanti, ma essenzialmente viaggiatori,
senza confini e senza governi.
L'altro
aspetto importante è dato dall'avventura nel senso più
tradizionale, con agguati, salvataggi, animali misteriosi e letali;
anche qui si crea una sorta di zoologia fantastica e, il più delle
volte, minacciosa, con meduse velenose gigantesche che sovrastano le
terre abitate, squali celesti e parassiti dalle dimensioni
inconsuete.
E,
infine, la scoperta dell'amore. Non delle prime esperienze
adolescenziali si parla, ma di quell'amore che cambia la vita e la
cambia per sempre, al di là delle scelte che i due protagonisti
compiono. La descrizione della presa di coscienza del giovane
Christien non è banale, al contrario propone al lettore una
problematica interessante, un amore forse impossibile fra due persone
appartenenti a culture diverse, eppure legate da un sentimento
profondo.
Certo,
non c'è qui la poesia e la densità di contenuti che ci aveva
meravigliato in Il Segreto d'Orbae,
ma alcuni temi ricorrono. Interessante la proposta di un romanzo
d'avventura con un'ambientazione fantastica, ma che sfugge ai canoni
della narrativa fantasy, con espliciti riferimenti anche al mondo
presente e alle sue contraddizioni.
La
struttura narrativa è coerente, ma l'azione un po' lenta e potrebbe
scoraggiare i lettori più pigri. Eppure i colpi di scena non
mancano, c'è la giusta suspance e una storia d'amore non banale,
tutti elementi che possono attrarre ragazzi e ragazze a partire dai
dodici anni.
Eleonora
“Cacciatori
di nuvole”, A. Shearer, Salani 2014
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