mercoledì 12 marzo 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


QUASI TUTTO, MA NON TUTTO
Cose che capitano, Isol
Logos edizioni 2014



ILLUSTRATI per MEDI (dai 6 anni)

"Se avessi i capelli lisci sarei più carina
e invece no.
Se avessi un cavallo andrei a scuola al galoppo
e invece no."



Bambini e desideri, che coppia!
Intendiamoci, non che da grandi si smetta di desiderare, però la maggior parte delle persone impara a regolare 'lo sfiatatoio' del desiderio in base alle molte variabili che ci mette davanti la vita...Un bambino, no. Lui ha lo sfiatatoio con apertura massima. E meno male.
Questa bambinetta, infatti, è lì che vorrebbe, vorrebbe, vorrebbe e le capita un'occasione più unica che rara: le si palesa davanti un genio (brutto assai, va detto) che le comunica che, visto l'alto numero di desideri da lei espressi nell'ultimo mese, ha diritto ad esprimerne uno, e soltanto uno, che lui in persona esaudirà, seduta stante.


Uno? Solo uno? Quale scegliere? Scatta a questo punto la sensazione che ogni 'desideratore professionista' conosce assai bene: il panico da scelta. E se dimentico? E se mi pento? E se mi rimbecillisco mentre scelgo? AIUTO! Ma la soluzione è lì a un passo, basta volere TUTTO! Purtroppo nel catalogo del genio questa parola manca: timpano, topo, torta, triciclo...C'è quasi tutto, ma non Tutto! Quindi, vista la fretta, il genio decide di darle ciò che ha sottomano, un bel coniglio grigio. In fondo è carino, anche se, magari, se fosse stato azzurro...



Isol, Isol, fortissimamente Isol.
Quando l'anno passato seppi che aveva vinto il premio Astrid Lindgren, fui molto contenta perché a me lei è sempre piaciuta molto, anche quando in Italia erano in pochi ad apprezzarla e i suoi libri circolavano quasi solo in Latino America.
Di Isol apprezzo lo sguardo disincantato, alle volte persino cinico, con cui racconta i molti limiti dell'umana specie. Sempre graffiante, come sono anche i suoi disegni, lontani da ogni leziosità, di lei mi piace la prospettiva di lettura del mondo. Il suo umorismo, talvolta anche amaro, rende le sue storie inaspettate, destabilizzanti. E in questo senso i suoi libri aprono sempre scenari nuovi su cui ragionare con i bambini.
Con un segno di matita che va veloce, che il più delle volte appare impreciso, riesce a mettere sul foglio sempre grandi temi. Lo spunto di partenza è sempre una risata, ma poi, come se la sua matita fosse un bisturi, taglia in profondità a voler guardare senza paura ciò che c'è dentro, senza mai distogliere lo sguardo.
E a proposito di sguardo, in quello di Isol mi pare di vedere il guizzo imprendibile e scanzonato di una ragazzina un po' monella, quale credo che lei sia.

Carla

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