IN UNA NOTTE BUIA...
Tuttodunpezzo, Cristina
Bellemo, André da Loba
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"Tuttodunpezzo
non piange neanche una volta.
Neanche una lacrima abbandona in
giro.
Tuttodunpezzo
regala solo cose che non sono sue.
Tuttodunpezzo
non fa cacca, né pipì, figurarsi.
Non lascia pezzi di sé da nessuna
parte."
Tuttodunpezzo è uno, e molto forte,
lui non ha mai dubbi sulle cose da fare e non dimentica mai niente.
Non presta il suo cuore e anche le idee le tiene per sé. Visto che è
tuttodunpezzo non perde foglie, non fa frutti e non fa fiori che
qualcun altro potrebbe raccogliere. Non perde la pazienza, non perde
tempo, non perde la testa finché un giorno camminando in in bosco
cade in una grande buco e avviene l'imprevedibile, l'irreparabile: si
rompe in tre pezzi.
La prospettiva cambia. Ora sono tre
pezzi, sono una piccola comunità di pezzi che si aiutano l'un
l'altro per uscire da quella profonda buca.
Tra loro c'è qualcosa
che li tiene insieme, pur essendo separati. Qualcosa che gli fa dire
colmi di felicità: noi tre siamo molto forti!
Così il cerchio si chiude: dalla
odiosa perfezione di uno si arriva alla perfetta imperfezione di
molti.
Alle volte mi capita di dover difendere
libri, che altri con cui mi confronto non dimostrano di apprezzare.
Tuttodunpezzo l'ho difeso e per
dimostrarne la forza, gli ho dedicato un incontro in libreria con i
bambini.
Mi intrigava l'idea di poter parlare
con loro della perfezione e dei limiti che ognuno di noi ha. Mi
interessava il loro punto di vista sul tema: loro, che con la
perfezione presunta degli adulti hanno spesso molto a che fare.
Loro, cui viene richiesto ogni giorno di essere perfetti. Loro, che sono spesso vittime incolpevoli di
un
meccanismo per produrre efficienza.
Crescono con il mito che chi è
tutto d'un pezzo sia migliore di chi invece talvolta è a pezzi.
Crescono pensando che nella vita sia meglio far da sé, ignorando chi
ti sta accanto, piuttosto che mettersi a disposizione degli altri o,
peggio ancora, poter contare su di loro.
Essere belli, essere forti, non avere
mai dubbi, né paure, essere sempre veloci ed efficienti: questi sono
gli obiettivi che la società in cui viviamo ci sprona a raggiungere.
Io volevo verificare il loro pensiero in merito, volevo vedere se mi
avrebbero espresso il loro disagio nei confronti di tanta pressione,
oppure se avrebbero confermato che essere tutto d'un pezzo
rappresenti la scelta migliore.
E mentre ero lì che pensavo a quale
'porta' avrei potuto aprire per guardarli dentro, mi è venuto
incontro il post di Cristina Bellemo sulla genesi di questo albo. Ora
avevo la mia 'porta' che sapevo si sarebbe spalancata sui loro
pensieri.
E così è stato. Ho ancora la pelle
d'oca nel ripensare al piccolissimo Giulio, nascosto dietro un paio
di occhiali blu, giganti, che dice con un filo di voce davanti a
tutti: io ho sbagliato due disegni a scuola.
E poi oggi, a ulteriore
conferma, scopro che la più grande del gruppo di uditori ieri sera
ha confessato a sua madre (occorre del tempo per metabolizzare...)
quanto segue, e cito la mail che mi ha mandato gentilmente: 'una
dolorosa ammissione di sentirsi
ancora
“piccola” e molto incapace a volte, e molto indifesa malgrado la
mole e un corpo che cresce sorprendendo tutti quelli che la
circondano...“Mica sono tutta d’un pezzo…” ha detto.'
Avevo
ragione, è un buon libro se è capace di toccare corde così
profonde.
Carla
Noterella
al margine: vederli costruire se stessi con tanti pezzetti, sul fondo
di quella notte buia piena di paura è stata una ulteriore emozione.
Alcuni, più risoluti di altri, hanno messo una luna a schiarire
tutto quel nero...
Nessun commento:
Posta un commento