CACCIATORI E CACCIATI
This is the cheese - Questo è il formaggio, Andy Goodman
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
This is the trap that held the cheese. Questa è la trappola che reggeva il formaggio.
This is the mouse that beat the trap that held the cheese. Questo è il topo che rovesciò la trappola che reggeva il formaggio.
This is the broom..."
Come
in ogni ballata che si rispetti a ogni strofa si aggiunge sempre un
verso.
Si
parte da un elemento iniziale, il formaggio, che diventa il centro di
interesse del topo, che a sua volta diventa il centro di interesse
della scopa e della domestica che la teneva in mano. Subentra un
gatto che ha come interesse primario il topo e per raggiungerlo crea
un bel po' si scompiglio, tirando giù una credenza con la farina e
attirando dietro di sé l'interesse di un cane. Il tutto condito da
un frigorifero attaccato da una sedia e da una pioggia di uova sulla
farina (ne potrebbe nascere qualcosa di buono?). Risultato finale: una cucina in subbuglio e tre che si inseguono a vicenda, se non altro con lo sguardo, pur senza mai perdere di vista l'elemento scatenante, ovvero un pezzo di emmental (mi raccomando da non confondere con il gruviera che è a pasta dura...), che ha generato questa divertente reazione a catena.
Non
è il primo albo che mi capita di vedere che giochi sull'effetto
domino, altrimenti detto reazione a catena lineare. Ricordo con
grande piacere Il giorno in cui la mucca starnutì (orecchio acerbo 2011), laddove
l'effetto domino in realtà si amplifica ad ogni passaggio creando il
famoso paradosso del battito d'ali della farfalla. Qui siamo in un
gioco analogo, molto raffinato nella differenza sottile che c'è tra
testo e immagini. Il gatto che spia il grembiule a ben vedere è in
realtà un gatto che spia il topo nascosto nel grembiule, oppure la
scopa non sembra essere caduta per caso dalle mani della domestica,
quanto piuttosto sembra essere stata lasciata all'improvviso perché
il topo vi si stava arrampicando lungo il manico.
Il gatto non vuole
pesarsi, ma piuttosto usare il piatto della bilancia per spiccare il
volo verso la mensola in alto dove il topo si nasconde. E la sedia
non apre il frigo perché dotata di volontà propria ma perché un
cane la sta mordendo su una zampa, provocandone la caduta in
corrispondenza della maniglia del frigo.
In
questo senso si tratta di un libro tutto da scoprire con i personaggi
viventi (umani assenti, a parte le mani rosa della domestica) che da
una tavola a una mensola giocano a nascondino, senza mai celarsi per
intero, mentre gli oggetti di corredo non sono mai lì per caso. Quel
rocchetto di filo - per esempio- che compare dal nulla a tre quarti
della storia si rivela infatti di grande utilità al topo per
raggiungere il pezzo di formaggio che la domestica, chissà come e
chissà quando, ha pensato di mettere in sicurezza chiudendolo nel
frigo.Sebbene il libro non abbia un suo sonoro, anzi poche parole di testo che si ripetono uguali a se stesse, possiamo immaginare di sentire l'urlo di terrore della domestica. E a seguire i vari crash dei barattoli e e delle uova precipitati, nonché il tonfo della sedia caduta sul frigo. E miagolii e squitti e un sommesso ringhiare sotto il tavolo.
Quest'ultimo, un grande tavolo beige in obliquo, segna la linea tra sopra e sotto e attraversa la pagina come a volerne delimitare lo spazio. Una mensola grigia anch'essa fuori asse, un frigo rosa inclinato, una sedia rossa di design (unica macchia di colore), linee mai parallele, colori pantone dalle gamme sommesse, utensili resi in chiave grafica generano una sensazione di grande sintesi formale.
In perfetta sintonia con i precedenti titoli che Corraini ha in catalogo dello stesso autore, anche questo ultimo si muove appunto nella direzione del design e della grafica al servizio di una narrazione che sembra concludersi nell'ultima pagina con una incitazione a non abbassare mai la guardia perché nella vita da cacciatori si può diventare in un soffio prede...
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