ILLUSIONI
Dal
cappello a cilindro della Mondadori spunta, con qualche anno di
ritardo, il primo lavoro di Brian Selznick, l'autore de La
straordinaria invenzione di Hugo Cabret: si tratta di un'opera
precoce, un saggio, e che saggio!, per il College, basato sulla
biografia del mago Houdini. L'autore, all'epoca, si è documentato a
lungo sulla vita del grande mago che ha lasciato dietro di sé una
scia di segreti, compreso quello di una misteriosa scatola contenente
chissà, forse, memorie e trucchi mai più eguagliati.
Proprio
su questo elemento Selznick costruisce la sua storia, ripresa e
pubblicata nel '91 e poi nel 2008 e solo ora tradotta dall'editore
italiano con il titolo Il segreto di Houdini: racconta di un
ragazzino affascinato dalle gesta del mago e che prova inutilmente a
riprodurle nel salotto di casa, per la disperazione della mamma che
lo deve continuamente tirar fuori da un vecchio, ingombrante baule.
Un giorno, per caso, il protagonista, Victor, lo incontra per strada,
e il grande artista lo invita ad aspettare una sua lettera. Victor,
appena la riceve, non riesce a resistere e si precipita a casa di
Houdini, dove però lo accoglie la triste notizia del suo decesso.
La vedova gli consegna una scatola sul cui fondo sono segnate le
iniziali E. W.
Quella
scatola non è, dunque, del Maestro, che non gli ha lasciato nessun
segreto in eredità: la delusione di Victor è tanto grande da fargli
seppellire la scatola in soffitta fino a dimenticarse. Poi, però,
molti e molti anni dopo, giocando con il figlio, capita proprio sulla
tomba di Houdini, sulla cui lapide è scritto anche il suo vero
nome, Ehrich Weisz.
Allora
tutto ha un senso, Victor ritorna a casa e riprende in mano quella
scatola, ora tornata preziosa.
La
storia è breve ed illustrata pagina per pagina con quel tratteggio a
chiaroscuro che ci sono ormai familiari, dopo aver letto Hugo Cabret,
quel tono grigio che ci dà l'impressione di sfogliare un vecchio
quaderno o un album di foto in bianco e nero.
Quello
che colpisce più di tutto, però, è il senso del meraviglioso,
l'incanto che, soprattutto nei bambini o in chi riesce a essere
bambino dentro, si crea di fronte a qualcosa di inaspettato, di
sorprendente, di fantastico, che sia il cinema o i magistrali trucchi
di un mago. Quel senso del meraviglioso che non dà niente per
scontato, che accoglie l'imprevedibile, che illumina il grigiore
della vita quotidiana.
Un
grande inno alla libertà dei bambini e a quelle persone, note e meno
note, che sanno portare lo stupore nella vita degli altri.
Eleonora
“Il
segreto di Houdini”, B. Selznick, Mondadori 2014.
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