lunedì 5 maggio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL RAGAZZO CHESSÀ RIANIMARE IL MONDO

La vera storia del mostro Billy Dean, David Almond
Salani 2014


NARRATIVA PER GRANDI (dai 13 anni)

"Tempera la matita e parti dallinizio e aspetta la parola.
Che parola cè allinizio?
Non ti fermare. Scrivila.
Buio.
Buio con umbambino dentro."

Questo è 'linizio', ma anche la fine della storia di Billy Dean. La storia che lui stesso scrive per raccontare agli altri la sua infanzia, fatta di buio, tanto buio.
Nato in un giorno di tragedia, tra i colpi assordanti di diverse esplosioni, Billy Dean è un bambino che porta su di sé il peso di una grave colpa. Non sua.
Veronica questo bambino lo ha avuto da un uomo che un figlio proprio non può permetterselo, perché è un prete. Lei, ingenua, giovane e piena d'amore, non rinuncia alla sua maternità ma è costretta dalle circostanze a segregare questo bambino e ad allevarlo in segreto, in una soffitta sempre chiusa a chiave. Solo un'altra persona, oltre a Veronica e a Padre Wilfred sanno dell'esistenza di questa creatura, la signora Malone che lo ha aiutato a venire al mondo.
Undici anni passati in una soffitta a guardare solo il cielo e le stelle, ad aspettare le rare visite di suo padre, ad essere accudito da quella madre-ragazza che lo riempie di mille attenzioni ma che ne sacrifica a tal punto l'infanzia, Billy Dean, cresce. Come quelle piantine che nascono nelle fessure di una pietra, lui tenacemente va avanti. Si crea un suo mondo fatto intorno alle poche cose che ha e gioca ad essere Dio per dare la vita ai suoi animali di legno. La vita, quella vera, però è dietro a una porta e Billy Dean può coglierne solo minimi accenni. Tuttavia è in grado di dare forma e senso al suo tempo imparando a scrivere in una lingua che suona come quella che parlano gli altri, ma che a leggerla è ben diversa. Tutto in lui è un po' diverso. E lo sarà anche quando finalmente sua madre, con l'aiuto del signor McCaufrey, il macellaio, deciderà di aprire la porta di quella soffitta.
Come una sua seconda venuta al mondo, Billy Dean comincia così la nuova vita, a Blinkbonny, in quel mondo che fino ad allora aveva solo potuto immaginare.
Per paradosso, i lunghi silenzi, la solitudine e la sua infanzia rinchiusa hanno fatto di Billy una persona di grande sensibilità, con un innata capacità di comunicare. Assetato di mondo, dialoga con le creature che lo circondano e con la natura in generale, entro cui si immerge spesso e volentieri. Ma, a parte le poche persone che lo amano, il mondo in cui vive è fatto di violenza, crudeltà, morte, inganno. È la risultante di grandi tragedie che lo hanno colpito e lentamente, ai suoi occhi si delinea un passato che può solo turbarlo. La sua dote di comunicare con i defunti lo mette in relazione con quanto è accaduto il terribile giorno in cui lui è nato.
Tutto converge: il passato che ritorna è l'ultima grande prova a cui Billy deve sottoporsi.

David Almond si confronta con un grande tema: il Peccato.
Una vicenda umana che nasce dall'aver violato la legge di Dio, è lo spunto per ragionare su di esso e sul senso ultimo del Cattolicesimo. Ma se è principalmente questo, non è solo questo. Lo dico, onestamente, per non spaventare il futuro lettore.
Mediato attraverso una narrazione avvincente, misteriosa, struggente, in alcuni tratti lirica, Almond costruisce il romanzo secondo un'impalcatura tutta umana che però è capace di toccare e di chiamare in causa molti dei cardini su cui fonda la religione cattolica.
La figura dell'Angelo bambino come messaggero tra due mondi separati, le molte statue di santi in frantumi che con pazienza Billy e sua madre ricompongono con intenti agiografici sono elementi che rinforzano il contesto.Ma Almond si spinge ben oltre: i dogmi della Creazione, del Peccato originale, dell'Incarnazione di Dio nel figlio Gesù, della Resurrezione ci sono tutti e costituiscono effettivamente il reticolato intorno a cui la storia terrena di Billy Dean si organizza. Ma proprio nella loro definizione di dogmi essi portano con sé, inevitabilmente, grandi domande, che sembrano essere la molla intima ed ultima che ha spinto Almond a scriverne. Credo.
La vera storia del mostro Billy Dean, però, è anche un grandissimo romanzo, al di là di ogni lettura esegetico-religiosa che se ne voglia fare. È, prima di essere divina, una storia tutta umana, laddove si racconta di un bambino che è in grado di crearsi un proprio mondo (a sua immagine e somiglianza), laddove un prete pecca e una ragazza ama, laddove in un ragazzo vengono riposte le speranze di rinascita di un mondo che non funziona, laddove una donna ricomincia a vivere grazie a una manovra di respirazione artificiale.
Il senso ultimo è ancora una volta in quel mostro che occhieggia in copertina: un'altra creatura speciale (che le racchiude tutte un po'), un po' come Mina che da un albero ragiona della 'bellissima bellezza del mondo', come Skellig che ha le ali, come Paul che è arrivato a toccare la luna, come Stephen che crea con l'argilla, come Kit che dialoga con i morti e come David che ha contato più di cento stelle...

Carla

Noterella al margine. Qui e qui note sull'importante intervista rilasciata da Almond alla fiera del libro di Bologna, lo scorso marzo.

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