CLASSICI OCCHI A
MANDORLA
Helen
Keller, ill.Cristina Pieropan
Kyowon Publishing Co., Ltd. , Korea, 2007
Dubliners, ill. Cristina Pieropan
Kyowon Publishing Co., Ltd., Korea, 2009
Ammetto che questa recensione ha molto
a che fare con la mia cotta per un’illustratrice italiana che
considero eccezionalmente brava, originale e un tantino
misconosciuta. Cristina Pieropan, con cui ho solo avuto sporadici
contatti epistolari, è una persona crederei schiva e assorta, dedita
alla tecnica dell’incisione (nel caso di questi volumi , trattasi
di incisioni ad acquaforte e acquatinta stampate e acquarellate),
che certamente richiede tempi di realizzazione lenti e grande
meticolosità. Ed è apparentemente molto atipica nel tratto,
rispetto all’universo italiano. La sua è una matrice antica e, a
ben guardare, ricorda affreschi nostrani tardo-medioevali, anche
nella palette dei colori.
Stranamente però, per me Cristina ha
anche un’evidente vena folk, in verità molto spostata verso
occidente, cioè verso la terra che oltreoceano ha ospitato
l’epopea, appunto, del grande West. Come se in una vita precedente
– quando ancora s’indossavano le crinoline - fosse emigrata nel
nuovo mondo.
La coreana Kyowon Publishing l’ha
scelta e le ha affidato due opere di letteratura per adulti qui in
versione ridotta. La vita della scrittrice Helen Keller – autrice
del libro autobiografico da cui fu poi tratto il famoso film Anna
dei Miracoli – e Dublinesi di James Joyce (in due volumi).
Altro pretesto buono per scrivere queste righe è la pubblicazione
di opere molto estese e di non facile contenuto, ma di grande qualità
e corredate da un cospicuo numero di tavole illustrate.
Una scelta non comune, non da noi, che
induce a riflettere sulla possibilità concreta di destinare ad un
pubblico ancora molto giovane lavori complessi . Mi è parso spesso
di cogliere qualche perplessità sulle riduzioni per l’infanzia ed
io stessa nutro dubbi in proposito. Ma durante un lungo soggiorno in
Irlanda da ragazzina ho studiato su alcuni classici letterari
rivisitati ad hoc e, in realtà, mi è rimasto il ricordo di una
suggestione forte, di letture senz’altro capaci di risvegliare la
mia curiosità, di coinvolgermi catturando la non facile attenzione
di una mente ancora poco educata. Del resto, è una sfida
affascinante pensare di rivolgere ai bambini una gamma di letture
“alte” sotto il profilo del contenuto e dello stile, rompendo in
parte gli schemi . E se guardo questi bellissimi libri… penso che
offrano un’opportunità concreta di ampliamento dell’orizzonte
conoscitivo ed estetico. Insomma, l’operazione di ritocco è ardua
e sempre un po’ arbitraria, ma può dare ottimi frutti.
Nel caso dei libri da cui partono
queste brevi riflessioni, un contributo fondamentale lo offre proprio
il lavoro dell’illustratore, che non scavalca mai il testo, ma lo
rende estremamente vivido e lo impreziosisce con un garbo speciale.
Pieropan è doppiamente raffinata, perché coniuga l’esigenza di
narrare per immagini con quella di creare un sistema di referenti
iconografici comunque di livello alto e profondo, che si decrittano
con facilità, ma nulla hanno di scontato. L’eleganza del segno
evoca senza scavalcare, accompagna il racconto ma non è accessoria,
ne è co-protagonista. Con una freschezza rara e, stando a me, a
tratti commovente.
La sensazione, sfogliando queste
pagine, è di aprire un vecchio baule e tirare fuori oggetti e
fotografie di altri tempi, memorie antiche, ma vive e palpitanti.
Proprio come se aspettassero di essere maneggiate da noi per tornare
a respirare... un alito lieve e segreto, ma caldo e tenace. I volti
si animano, lo spazio si dipana, i personaggi interloquiscono e
popolano la scena. La rappresentazione comincia, un mistero di cose
lontane affiora e si concede ai nostri occhi, la bellezza e la
poesia ci catturano e saldano alle pagine la nostra attenzione, che
scivola attraverso una galleria di ritratti e di interni “d’epoca”
restituiti con tocco essenziale e dunque sapiente (e una capacità a
tratti quasi fumettistica di seguire l’azione).
E se proprio devo dirla tutta, viene
una gran voglia di possedere gli originali di queste bellissime
tavole, da incorniciare con cura e da esporre, frutto di un lavoro
certosino ed esperto che ha grande valore artistico. Aldilà della
maestria e della generosità (se penso alla mole di queste opere) con
cui accompagna il testo.
Daniela (Tordi)
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