UN SALTO NEL CIELO
Uovonero,
editore coraggioso e coerente, continua la pubblicazione dei pochi
romanzi di Siobhan Dowd, morta prematuramente nel 2007.
Crystal
della strada, arrivato recentemente in libreria, è uno di quei
romanzi che lasciano il segno. Non ha la versatilità de Il
mistero di London Eye, una lettura più 'facile' anche per
ragazzini di dieci anni, ma propone un personaggio di quelli che non
si dimenticano.
Holly
è una tredicenne che vive in un istituto londinese per ragazzi
difficili o abbandonati, in attesa di essere affidata ad una nuova
famiglia; ma coltiva un sogno, ritrovare la madre, in Irlanda. Per
farlo ha bisogno di essere più grande, più coraggiosa; nella casa
della nuova famiglia affidataria trova una parrucca biondo cenere, la
ruba e così inventa Crystal, ragazza spregiudicata ben più grande,
capace di rubare nei negozi e di scroccare colazioni a destra e a
manca, sfruttando il proprio appeal, la necessaria sfrontatezza;
comincia un viaggio avventuroso attraverso l'Inghilterra e il Galles,
in un continuo scambiarsi di ruoli fra la piccola Holly e Crystal,
che riesce a cavarsela in tutte le situazioni; il viaggio è
l'occasione di continui ripensamenti, i ricordi della vita insieme
alla mamma 'ballerina' e al suo manesco compagno Denny; gli amici
dell'istituto, abbandonati al loro destino nel momento in cui ha
accettato di andare a casa di Fiona e Ryan; soprattuto Miko, il suo
educatore alla Templeton House, uno che è sempre stato dalla sua
parte, che l'ha capita, accettata, contenuta. Miko stava per
andarsene dall'Istituto, un altro tradimento, un altro abbandono, o
forse non è così.
Il
viaggio di Crystal è fatto soprattutto di incontri casuali con
persone che, nella loro diversità, cercano di aiutarla, credono, ma
forse no, al suo travestimento e alle sue frottole. La nutrono, la
accolgono, la cacciano anche via quando scoprono che è troppo
piccola per una notte brava.
Alla
fine Crystal riesce ad arrivare al porto di Fishguard e a salire sul
traghetto che porta in Irlanda, l'isola felice dove la madre
l'aspetta. O forse no, i ricordi si ricompongono in un mosaico sempre
più chiaro. Crystal deve morire, perchè Holly possa farsi carico
della verità del suo passato, della verità su sua madre e sul suo
losco compagno.
Intenso,
con un ritmo sostenuto, il romanzo ci porta fino al limite
dell'accettabile, descrivendo un mondo adulto in cui onestà e
dedizione fanno da contraltare all'efferatezza, al rifiuto,
all'abbandono. Non tutti i genitori tengono fede al loro mandato,
crescere i figli nell'amore, non tutti gli adulti sono traditori ed
infidi; c'è chi è disposto a dare con generosità; e c'è, da parte
dell'autrice, una grande fiducia nelle risorse che un ragazzino/a
porta in sé, la forza, l'attaccamento alla vita, la capacità di
scendere molto in basso per ricominciare a salire. Dietro le sfide,
le reiterate condotte reprensibilissime, le fughe c'è una grande,
immensa richiesta di aiuto, che una società sana, nel suo insieme,
dovrebbe essere in grado di raccogliere.
Anche
questa volta la Dowd accoglie il punto di vista di chi è 'diverso',
ai margini, immaginando una possibilità di riscatto che spesso la
società non riesce a fornire a chi, fra i più giovani, ha
maggiormente bisogno di un sostegno 'diverso'.
Una
storia che resta nel cuore e che aiuta a crescere, che consiglierei
vivamente a ragazzine/i, dai tredici anni in poi, affascinati dalla
ribellione, ma anche a quegli adulti che il mondo degli adolescenti
lo vogliono capire per davvero.
Eleonora
“Crystal
della strada”, S. Dowd, Uovonero 2014
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