TUTTA COLPA DI DUCHAMP
Ecco
un altro gradito e atteso ritorno: Dave Cousins, l'apprezzato autore
di Quindici giorni senza testa,
ci propone un altro grande personaggio, Marcus, nel suo nuovo
romanzo, Aspettando Gonzo.
Cousins
ha un grande merito, riuscire a mescolare dramma e commedia in modo
inestricabile, capacità che gli consente di trattare temi anche
drammatici, là una madre alcolista che scompare di punto in bianco,
qui una gravidanza precoce e il trasferimento dalla metropoli alla
campagna, con una leggerezza rara, che non banalizza mai, non
sminuisce, non occulta le difficoltà e i passaggi dolorosi che la
vita riserva anche ai più giovani.
Il
protagonista racconta più o meno nove mesi della sua nuova vita
rivolgendosi a Gonzo, l'Alieno a Forma di Gamberetto Rugoso,
che alberga nella pancia della sorella diciassettenne; dal momento in
cui viene a conoscenza di questa sconvolgente novità, Marcus trova
in Gonzo, nome di un personaggio dei Muppets, un alter ego con cui
interlocuisce per spiegare a se stessso e al mondo cosa gli sta
capitando. Intanto si è trasferito, con la famiglia, in campagna e,
di conseguenza, è costretto a a gestire l'ingresso nella nuova
scuola: ovviamente è preso di mira, e il suo biglietto da visita è
davvero imbarazzante, uno zaino pieno di biancheria intima femminile
preso per sbaglio, che gli fa ottenere il soprannome di mutanda;
poi commette l'errore fatale di disegnare un paio di baffi su una
foto scolastica, imitando l'ottimo Duchamp che mise i baffi alla
Gioconda, e questo gli merita l'odio sempiterno, oppure no, di
Psycho, una forzuta ragazza, che però in abito da sera è uno
schianto, quasi quanto Tomb Ryder.
Già,
perché l'universo di Marcus ruota attorno ai fumetti, ai
videogiochi, alla musica metallara e solo il nuovo amico Ryan, capace
di perdonare un tradimento, riuscirà a portarlo sulla retta via
della lettura, rigorosamente fantasy. Percorso accidentato che, per
ironia della sorte, implicherà anche sventare una rapina, salvare la
sorella e dare il benvenuto, un po' prematuramente, a Gina, la
versione definitiva di Gonzo.
In
questa girandola di eventi, Meg, la sorella imprudente, si dibatte
fra dubbi e improbabili progetti, con un fidanzato che va e viene
dalla sua vita, una madre distratta dal suo lavoro di artista e un
padre che non vede l'ora di diventare nonno; fra madre e figlia, si
sa, il dialogo è difficile e le scelte importanti, alla fine,
bisogna prenderle da sole. Diventare grandi è anche questo, saper
prendere le distanze, allentare quel cordone ombelicale immateriale
che condiziona la vita dei figli e delle figlie.
Cousins
è davvero bravo a raccontare tutto questo con leggerezza, con veri
pezzi di bravura, come quando descrive uno scontro verbale fra Meg e
la madre come un pezzo di un cruentissimo videogame in cui tutte le
armi sono tanto fantasiose quanto lecite, o quando descrive un
imbranatissimo approccio di Marcus a Psycho, dopo che il padre lo ha
convinto di piacerle, finendo appeso per la cintura dei pantaloni ad
una scultura.È, insomma, un autore capace di parlare la lingua di
ragazzi e ragazze e di immedesimarsi nei loro drammi o vicissitudini
con empatia e con intelligenza.
Lettura
scorrevole, divertente, mai superficiale e mai banale per ragazzi e
ragazze dai dodici anni in poi, magari un po' disorientati; e questo
libro è una buona bussola per trovare la strada, perché, si sa, la
lettura salva la vita.
Eleonora
“Aspettando
Gonzo”, D. Cousins, Edizioni San Paolo 2014
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