LA GUERRA, LA RUSSIA E STALIN
Il
viaggio di Paul Dowswell nel tormentato Secolo
Breve, il Novecento, approda questa volta nella Russia
Sovietica, fra il 1940 e il 1941, quando comincia l'invasione
nazista. E' questo il tema di Tra le mura del Cremlino, ora
pubblicato da Feltrinelli.
I due
giovani protagonisti, Misha e Valja, sono in fondo dei privilegiati,
vivono all'interno del Cremlino, i loro padri sono funzionari
governativi, il padre di Misha è addirittura segretario di Stalin.
Il privilegio è comunque relativo, tant'è che la madre di Misha da
un giorno all'altro sparisce e non ci vuole molta fantasia per capire
che è stata prelevata dalla polizia politica, alla caccia dei
cosiddetti nemici del popolo. L'opprimente clima di sospetto, con la
paura delle deportazioni, pervade anche la vita dei ragazzi, comunque
presi dalla retorica del regime e desiderosi di fare del proprio
meglio per la patria.
Se in
questo contesto la vita è pericolosa e avvilente, l'incalzare
dell'avanzata nazista rende tutto più difficile; il governo
sovietico e il suo umorale capo sono stati colti di sorpresa e
stentano a reagire all'avanzata tedesca.
Sotto
i bombardamenti nemici e sotto il pugno di ferro della repressione
politica, i due ragazzi cercano di rimanere umani e di conservare i
legami familiari; Misha sembra riuscire a fuggire col padre e con
tutti i funzionari governativi da Mosca, ormai allo stremo; ma il
Piccolo Padre decide di rimanere nella capitale. In un crescendo di
defezioni e di arresti, anche Misha e la sua amica del cuore cadono
nella rete della polizia politica e vengono condannati a morte. Ma,
in seguito ad un bombardamento, si apre una nuova possibilità di
vita.
Non
voglio raccontarvi di più, la storia è avvincente, sostenuta dal
consueto ritmo narrativo che Dowswell imprime sempre ai suoi romanzi.
Efficace la descrizione della Russia sovietica, con le sue grandezze
e le sue miserie. Importante la distinzione fra la retorica di regime
e l'attaccamento del popolo russo alla propria terra, il grande
orgoglio nazionale, che ha consentito, fra l'altro, di vincere la
decisiva battaglia di Stalingrado, contribuendo a sconfiggere
definitivamente l'orda nazista. Differenza che ancora oggi sfugge,
come se la fine dell'impero sovietico avesse eclissato per sempre le
ambizioni russe.
Ancora
una volta colpisce la capacità espressa da Dowswell nel descrivere
con precisa documentazione storica il contesto in cui si svolge
l'azione, in questo caso la tragica realtà del socialismo reale, nel
momento più cupo della dittatura staliniana.
Come
per i romanzi precedenti, già immagino il fuoco di fila di
obiezioni, legate all'estraneità dei temi trattati rispetto al
vissuto di ragazzi e ragazze, digiuni di storia contemporanea e
piuttosto lontani da queste tematiche. Ma bisognerà pur parlarne, al
di là della retorica, che santifica il nostro sistema di vita, di
momenti così importanti della storia recente e che hanno
condizionato la vita politica di questo paese; parlare, ad esempio,
dell'utopia marxiana, tragicamente tradotta nella dittatura
staliniana, ma che ha prodotto anche grandi forze, movimenti e
partiti che hanno saputo trasformare il mondo occidentale. Dovranno
pure farsi un'opinione, i nostri ragazzi, se vorranno inventare loro
una nuova fertile utopia.
Eleonora
“Tra
le mura del Cremlino”, P. Dowswell, Feltrinelli kids 2014
Nessun commento:
Posta un commento