L'ABECEDARIO DELLE EMOZIONI
Lupo
& Lupetto. La fogliolina che non cadeva mai, Nadine
Brun-Cosme, Olivier Tallec
Edizioni
Clichy 2014
ILLUSTRATI
PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Proprio
in cima all'albero c'era quella fogliolina. In primavera era di un
verde così tenero, che Lupetto aveva una terribile voglia di
mangiarsela. 'Lupo', diceva Lupetto, 'per favore, cerca di prenderla,
ho tanta voglia di mangiarla'. 'Aspetta', diceva Lupo, 'prima o poi
finirà per cadere'."
Quando
fu estate e la foglia era di un bel verde intenso e luccicante,
Lupetto rifece la domanda perché nella foglia avrebbe voluto
specchiarcisi. E poi quando fu autunno, con la foglia di un bel
marrone caldo, a Lupetto venne voglia di toccarla. Quando arrivò
l'inverno e la foglia era ancora lì, sola sul ramo spoglio, Lupetto
non chiese più niente, tanto - pensava - Lupo mi risponderà ancora
una volta di aspettare.
E
invece le cose andarono diversamente. Con grande sforzo e con qualche
rischio, Lupo un mattino si arrampicò sul grande albero e cercò di
prendere la fogliolina tanto desiderata. Alla base dell'albero
Lupetto, trepidante, lo seguì con gli occhi pieni di paura e
rammarico per averlo mandato lassù.
La
foglia, rottasi in mille briciole luminose, con i raggi del sole
calante, è come una pioggia di stelle che sfiora il naso di Lupetto.
Una
foglia che cade in pezzi e un cielo stellato non sono poi così
diversi...
Come
un cielo stellato d'inverno, nulla fu mai così bello agli occhi di
quei due.
Un
albo che è un abecedario di sentimenti ed emozioni.
Costruito
su un episodio fatto di quasi nulla -un grande albero, una foglia che
non cade, e due lupi, uno cucciolo e uno no- eppure è una grande
storia.
Conosciamo
già il tipo di relazione che lega quei due, perché tanto abbiamo
amato la loro prima storia (Lupo&Lupetto, Edizioni Clichy 2013) e
quindi partiamo già con il cuore addolcito nel leggere questo
secondo episodio della loro vita in comune.
Ma
allo struggimento e alla tenerezza, in apparenza, non c'è limite.
Andiamo
con ordine, come farebbe un abecedario: c'è la A di Affetto, quello
che muove Lupo nella sua decisione di salire sull'albero; c'è la C
di Coraggio, quello che fa arrivare Lupo anche sui rami sottili che
si rompono sotto il suo peso, o di Curiosità, quella di Lupetto nei
confronti della novità di una foglia caparbia; segue la I di
Impazienza di un lupetto curioso, la P di Pazienza che è quella che
un vecchio Lupo cerca di insegnare a un giovane lupo, ma anche di
Pentimento, da parte di Lupetto che vede Lupo andare comunque lassù.
C'è la T di Timidezza di Lupetto nel non chiedere più la tanto
desiderata foglia e di Trepidazione nel vedere Lupo in pericolo in
bilico sul ramo.
Se
tutto questo, e non è poco, lo intrecciamo per farne una storia ciò
che ne nasce è un bellissimo racconto, fatto di tanti silenzi, che
ancora una volta ci intenerisce il cuore. Tal quale lo fece il primo
libro. La cura affettuosa, gratuita, paziente di un grande Lupo che è
un po' papà e un po' amico maggiore ha il suo corrispettivo nella
fiducia incondizionata, nella riconoscenza profonda, nello stupore
dell'apprendimento di un giovane lupo.
Il
loro punto d'incontro sta nell'essere insieme, e nel guardare nella
stessa direzione, felici e ammutoliti, di fronte alla grandiosità di
un limpido cielo stellato d'inverno.
Carla
Se
Nadine Brun-Cosme si conferma narratrice profonda dell'animo umano,
Olivier Tallec è un grande poeta con i pennelli in mano.
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